Politica
Provinciali in caciara, il Pd: «Siamo sconcertati»
«Evidente la profonda frattura all'interno del centrodestra andriese»
BAT - martedì 23 ottobre 2018
14.58
«Restiamo basiti di fronte alla poca trasparenza in materia elettorale, cardine di qualsiasi sistema democratico». Nota del Pd Bat in riferimento agli sviluppi della querelle relativa alle elezioni provinciali.
«È evidente una profonda frattura nel centrodestra della Bat che avrà ripercussioni notevoli sul governo della città di Andria, dimostrando come stia utilizzando queste elezioni per un regolamento di conti interno, infischiandomene del buon governo dei territori. Il centrodestra può continuare con le guerre intestine ma è giusto che si sappia che a pagarne il prezzo sono le persone di questo territorio che non hanno niente a che fare con le lotte di potere interne ai partiti».
Gli esponenti dem hanno aggiunto: «La scadenza della presentazione delle liste era stabilita per le ore 12:00 di giovedì 11 ottobre. La mattina dello stesso giorno diversi esponenti del centrodestra si ritrovano nei corridoi del Palazzo della provincia e, dopo una indecente gazzarra fatta di urla, spintoni e altro, chiedono ad un dirigente della provincia l'autentica delle firme dei sottoscrittori della lista, delle firme di accettazione delle candidature e del modulo per la presentazione della stessa», rimarcando: «Fatte le autentiche, qualche manina provvede, in modo fraudolente, alla cancellazione di un nome dalla stessa e a sostituirlo con un altro, contravvenendo ad uno dei principi cardine delle norme in materia elettorale.
La lista è consegnata in limine mortis, alle 11:59. Subito dopo alcuni sottoscrittori della lista (tre) segnalano la fraudolenta manomissione della lista presentata al responsabile dell'Ufficio elettorale della provincia, che, accertata la manomissione e ravvisando estremi di reato, provvede ad informare la Procura della Repubblica. Inopinatamente l'ufficio elettorale della provincia ritiene, in contrasto con la legge e costante giurisprudenza, di ammettere la lista manomessa, pur essendo venuto meno anche il numero minimo di sottoscrittori necessario alla presentazione della stessa.
Questi i fatti che dimostrano, in modo incontrovertibile, l'agire politico di certe forze politiche e dei loro rappresentanti. Il richiamo all'unità e alla collaborazione stride fortemente con metodi fraudolenti e con maldestri tentativi di "saldare i conti" anche al proprio interno.
Il Partito Democratico, che ha presentato la lista il primo giorno, pur auspicando una rapida definizione legislativa del ruolo e delle funzioni delle provincie, continuare ad impegnarsi per assicurare il funzionamento» hanno concluso.
«È evidente una profonda frattura nel centrodestra della Bat che avrà ripercussioni notevoli sul governo della città di Andria, dimostrando come stia utilizzando queste elezioni per un regolamento di conti interno, infischiandomene del buon governo dei territori. Il centrodestra può continuare con le guerre intestine ma è giusto che si sappia che a pagarne il prezzo sono le persone di questo territorio che non hanno niente a che fare con le lotte di potere interne ai partiti».
Gli esponenti dem hanno aggiunto: «La scadenza della presentazione delle liste era stabilita per le ore 12:00 di giovedì 11 ottobre. La mattina dello stesso giorno diversi esponenti del centrodestra si ritrovano nei corridoi del Palazzo della provincia e, dopo una indecente gazzarra fatta di urla, spintoni e altro, chiedono ad un dirigente della provincia l'autentica delle firme dei sottoscrittori della lista, delle firme di accettazione delle candidature e del modulo per la presentazione della stessa», rimarcando: «Fatte le autentiche, qualche manina provvede, in modo fraudolente, alla cancellazione di un nome dalla stessa e a sostituirlo con un altro, contravvenendo ad uno dei principi cardine delle norme in materia elettorale.
La lista è consegnata in limine mortis, alle 11:59. Subito dopo alcuni sottoscrittori della lista (tre) segnalano la fraudolenta manomissione della lista presentata al responsabile dell'Ufficio elettorale della provincia, che, accertata la manomissione e ravvisando estremi di reato, provvede ad informare la Procura della Repubblica. Inopinatamente l'ufficio elettorale della provincia ritiene, in contrasto con la legge e costante giurisprudenza, di ammettere la lista manomessa, pur essendo venuto meno anche il numero minimo di sottoscrittori necessario alla presentazione della stessa.
Questi i fatti che dimostrano, in modo incontrovertibile, l'agire politico di certe forze politiche e dei loro rappresentanti. Il richiamo all'unità e alla collaborazione stride fortemente con metodi fraudolenti e con maldestri tentativi di "saldare i conti" anche al proprio interno.
Il Partito Democratico, che ha presentato la lista il primo giorno, pur auspicando una rapida definizione legislativa del ruolo e delle funzioni delle provincie, continuare ad impegnarsi per assicurare il funzionamento» hanno concluso.