Politica
Pug e demografia, l'analisi del Movimento 5 Stelle
Consumo zero di suolo agricolo, i pentastellati lanciano la sfida all'amministrazione
Bisceglie - martedì 23 luglio 2019
Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie è sempre stato, fin dalle origini, molto sensibile ai temi urbanistici. Non è un caso che una delle analisi periodiche sottoposte dagli attivisti al pubblico riguardi proprio il Pug, piano urbanistico generale. La riflessione dei pentastellati tiene conto delle evoluzioni demografiche per giungere alla conclusione che sarebbe inopportuno un aumento dei volumi di costruzione sul territorio biscegliese.
«Ci risiamo: la popolazione residente a Bisceglie continua a diminuire. Sono stati da poco pubblicati dall'Istat i dati demografici al 31 dicembre 2018: il numero dei biscegliesi è sceso a quota 55251. Il trend è negativo per il quarto anno consecutivo. Colpa di un saldo naturale negativo (-41), cioè la differenza tra i nati (459) e i morti (500), e di un saldo migratorio anch'esso negativo: la differenza tra chi è andato via da Bisceglie e chi è arrivato è pari a 93 persone. Un anno prima eravamo 55385. Il calo, in dodici mesi, è stato dunque di 134 unità» hanno sottolineato.
«Nonostante ciò il Piano urbanistico generale di Bisceglie, di cui la giunta comunale ha deliberato recentemente la presa d'atto, prevede nella sua carta programmatica la formazione di nuove zone edificabili denominate "Ambiti di primo impianto", che, come promette la stessa espressione, riguardano aree vergini del territorio comunale. In altre parole aree agricole di cui si cambia la destinazione d'uso rendendole edificabili ad uso residenziale, commerciale ed artigianale.
Nella figura allegata è riportato, per esempio, l'Api 3 "Via Andria – via Corato vecchia", a sua volta diviso in 6 comparti (A-B-C-D-E-F). La destinazione d'uso dell'Api 3 è misto residenziale-terziario.
Avevamo chiesto a gran voce, e a più riprese, nel corso degli ultimi anni che il Pug di Bisceglie non prevedesse nuove zone di espansione edilizia e che fosse arrestato il consumo di suolo agricolo. Purtroppo non siamo stati ascoltati. E, mentre la popolazione biscegliese tende ormai alle 55000 unità (pari alla metà degli abitanti attualmente insediabili con il Piano regolatore vigente), nulla pare smuovere la maggioranza politica che governa la città da scelte urbanistiche di cui si fa fatica a comprendere il senso» hanno aggiunto.
«Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie aveva nel suo programma elettorale un progetto di Pug basato sul consumo di suolo agricolo zero (a difesa del nostro paesaggio e della nostra economia agricola), su una rigenerazione urbana imperniata sulla liberazione di nuovi spazi pubblici collettivi e su una edilizia di sostituzione di qualità (sotto il profilo architettonico, energetico e dei materiali) oltre che selettiva, nel rispetto degli edifici e dei tessuti residenziali di importanza storico-architettonica, il cui restauro conservativo va sostenuto. Siamo convinti che questo modello urbanistico possa favorire ugualmente e, alla lunga, di più, l'occupazione di maestranze locali (muratori, pittori, elettricisti, idraulici, etc.) rispetto alle vecchie logiche edilizie, recuperando tecniche e saperi antichi, integrate alle nuove, nelle ristrutturazioni, e mirando, per l'edilizia di sostituzione, a progetti di alta valenza estetica e tecnologica.
Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie su questi temi e su questa proposta programmatica vuole lanciare una sfida propositiva alle forze libere di questa città. Cosa ne pensano le associazioni culturali, le realtà del terzo settore, le associazioni e gli ordini professionali (architetti e ingegneri, ad esempio), nonché le forze politiche consiliari ed extra consiliari di questa visione di sviluppo urbanistico della città? L'amministrazione Angarano sembra voler andare in tutt'altra direzione, se guardiamo alla vicenda della proposta di adozione della lottizzazione della maglia 165» hanno evidenziato.
«Su tutto questo, sulla salvaguardia del nostro paesaggio e sullo sviluppo sostenibile del nostro territorio, la città ha intenzione di stare a guardare, di accettare supinamente che gli interessi di pochi prevalgano su quelli dei molti? Oppure, finalmente, ha intenzione di esprimersi e confrontarsi, spingendo l'amministrazione Angarano ad adottare indirizzi politici che facciano della rigenerazione urbana e del consumo di suolo zero la Stella polare? La sfida è aperta» hanno concluso i pentastellati.
«Ci risiamo: la popolazione residente a Bisceglie continua a diminuire. Sono stati da poco pubblicati dall'Istat i dati demografici al 31 dicembre 2018: il numero dei biscegliesi è sceso a quota 55251. Il trend è negativo per il quarto anno consecutivo. Colpa di un saldo naturale negativo (-41), cioè la differenza tra i nati (459) e i morti (500), e di un saldo migratorio anch'esso negativo: la differenza tra chi è andato via da Bisceglie e chi è arrivato è pari a 93 persone. Un anno prima eravamo 55385. Il calo, in dodici mesi, è stato dunque di 134 unità» hanno sottolineato.
«Nonostante ciò il Piano urbanistico generale di Bisceglie, di cui la giunta comunale ha deliberato recentemente la presa d'atto, prevede nella sua carta programmatica la formazione di nuove zone edificabili denominate "Ambiti di primo impianto", che, come promette la stessa espressione, riguardano aree vergini del territorio comunale. In altre parole aree agricole di cui si cambia la destinazione d'uso rendendole edificabili ad uso residenziale, commerciale ed artigianale.
Nella figura allegata è riportato, per esempio, l'Api 3 "Via Andria – via Corato vecchia", a sua volta diviso in 6 comparti (A-B-C-D-E-F). La destinazione d'uso dell'Api 3 è misto residenziale-terziario.
Avevamo chiesto a gran voce, e a più riprese, nel corso degli ultimi anni che il Pug di Bisceglie non prevedesse nuove zone di espansione edilizia e che fosse arrestato il consumo di suolo agricolo. Purtroppo non siamo stati ascoltati. E, mentre la popolazione biscegliese tende ormai alle 55000 unità (pari alla metà degli abitanti attualmente insediabili con il Piano regolatore vigente), nulla pare smuovere la maggioranza politica che governa la città da scelte urbanistiche di cui si fa fatica a comprendere il senso» hanno aggiunto.
«Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie aveva nel suo programma elettorale un progetto di Pug basato sul consumo di suolo agricolo zero (a difesa del nostro paesaggio e della nostra economia agricola), su una rigenerazione urbana imperniata sulla liberazione di nuovi spazi pubblici collettivi e su una edilizia di sostituzione di qualità (sotto il profilo architettonico, energetico e dei materiali) oltre che selettiva, nel rispetto degli edifici e dei tessuti residenziali di importanza storico-architettonica, il cui restauro conservativo va sostenuto. Siamo convinti che questo modello urbanistico possa favorire ugualmente e, alla lunga, di più, l'occupazione di maestranze locali (muratori, pittori, elettricisti, idraulici, etc.) rispetto alle vecchie logiche edilizie, recuperando tecniche e saperi antichi, integrate alle nuove, nelle ristrutturazioni, e mirando, per l'edilizia di sostituzione, a progetti di alta valenza estetica e tecnologica.
Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie su questi temi e su questa proposta programmatica vuole lanciare una sfida propositiva alle forze libere di questa città. Cosa ne pensano le associazioni culturali, le realtà del terzo settore, le associazioni e gli ordini professionali (architetti e ingegneri, ad esempio), nonché le forze politiche consiliari ed extra consiliari di questa visione di sviluppo urbanistico della città? L'amministrazione Angarano sembra voler andare in tutt'altra direzione, se guardiamo alla vicenda della proposta di adozione della lottizzazione della maglia 165» hanno evidenziato.
«Su tutto questo, sulla salvaguardia del nostro paesaggio e sullo sviluppo sostenibile del nostro territorio, la città ha intenzione di stare a guardare, di accettare supinamente che gli interessi di pochi prevalgano su quelli dei molti? Oppure, finalmente, ha intenzione di esprimersi e confrontarsi, spingendo l'amministrazione Angarano ad adottare indirizzi politici che facciano della rigenerazione urbana e del consumo di suolo zero la Stella polare? La sfida è aperta» hanno concluso i pentastellati.