Politica
Pug, l'amministrazione: «Paradossale essere attaccati per aver rispettato la legge»
Sindaco e sette assessori assicurano di voler portare avanti il provvedimento
Bisceglie - martedì 5 gennaio 2021
8.09
Una nota sottoscritta in blocco dal primo cittadino di Bisceglie e dai sette assessori della sua Giunta al fine di replicare agli attacchi dell'opposizione riguardo la vicenda della dichiarazione di incompatibilità rispetto all'iter propedeutico al passaggio del Piano urbanistico generale dall'esecutivo al consiglio comunale. «Siamo all'ennesimo paradosso: ancora una volta dobbiamo subire critiche nell'osservare la legge e comportarsi con onestà e trasparenza amministrativa» è quanto sostenuto dall'amministrazione.
«L'articolo 78 comma 2 del Tuel (testo unico enti locali) recita: "Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado"» hanno spiegato.
«In passato a Bisceglie abbiamo assistito a congiunti di amministratori che avevano terreni in zone espropriate ed edificate; a dirigenti comunali che salivano sui palchi elettorali» hanno attaccato. «Noi non abbiamo mai avallato tali comportamenti del passato. E adesso che amministratori prendono atto spontaneamente, con onestà e rispettando la legge, dell'esistenza di situazioni di incompatibilità all'adozione del Pug siamo al grottesco che devono essere accusati di avere le mani legate. Tutto questo è francamente bizzarro» hanno osservato.
«Consolidata giurisprudenza amministrativa ha chiarito che "l'astensione dalle deliberazioni assunte dall'organo collegiale deve trovare applicazione in tutti i casi in cui, per ragioni di ordine obiettivo, egli non si trovi in posizioni di assoluta serenità rispetto alle decisioni da adottare di natura discrezionale, con la precisazione che il concetto di interesse del consigliere alla deliberazione comprende ogni situazione di conflitto o di contrasto di situazioni personali, comportante una tensione della volontà, verso una qualsiasi utilità che si possa ricavare dal contribuire all'adozione di una delibera". In maniera responsabile la Giunta ha agito per non rischiare di rendere annullabile un atto e ha deliberato di demandare agli uffici comunali ogni ulteriore adempimento necessario al completamento dell'iter procedurale per la formazione del Pug, in piena legalità e legittimità. La volontà dell'amministrazione è di portare avanti il Pug, bloccato da un decennio, senza rischi di rallentamenti» hanno concluso Angarano, Consiglio, Acquaviva, Naglieri, Parisi, Rigante, Sette e Storelli.
«L'articolo 78 comma 2 del Tuel (testo unico enti locali) recita: "Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado"» hanno spiegato.
«In passato a Bisceglie abbiamo assistito a congiunti di amministratori che avevano terreni in zone espropriate ed edificate; a dirigenti comunali che salivano sui palchi elettorali» hanno attaccato. «Noi non abbiamo mai avallato tali comportamenti del passato. E adesso che amministratori prendono atto spontaneamente, con onestà e rispettando la legge, dell'esistenza di situazioni di incompatibilità all'adozione del Pug siamo al grottesco che devono essere accusati di avere le mani legate. Tutto questo è francamente bizzarro» hanno osservato.
«Consolidata giurisprudenza amministrativa ha chiarito che "l'astensione dalle deliberazioni assunte dall'organo collegiale deve trovare applicazione in tutti i casi in cui, per ragioni di ordine obiettivo, egli non si trovi in posizioni di assoluta serenità rispetto alle decisioni da adottare di natura discrezionale, con la precisazione che il concetto di interesse del consigliere alla deliberazione comprende ogni situazione di conflitto o di contrasto di situazioni personali, comportante una tensione della volontà, verso una qualsiasi utilità che si possa ricavare dal contribuire all'adozione di una delibera". In maniera responsabile la Giunta ha agito per non rischiare di rendere annullabile un atto e ha deliberato di demandare agli uffici comunali ogni ulteriore adempimento necessario al completamento dell'iter procedurale per la formazione del Pug, in piena legalità e legittimità. La volontà dell'amministrazione è di portare avanti il Pug, bloccato da un decennio, senza rischi di rallentamenti» hanno concluso Angarano, Consiglio, Acquaviva, Naglieri, Parisi, Rigante, Sette e Storelli.