Attualità
Quale libertà di stampa e di comunicazione nell'epoca dei social?
A Corato un evento per i giornalisti e i comunicatori
Puglia - giovedì 16 giugno 2022
Mercoledì 22 giugno, negli spazi della sala del Movimento "Vivere in" di via Giappone, 53 a Corato, è in programma l'incontro sul tema "La libertà di stampa e di comunicazione. Il ruolo del giornalista e dei comunicatori nell'epoca dei social". L'appuntamento è fissato per le ore 18. Parleranno sul tema l'avvocato Emilio Iurillo e il giornalista Giuseppe Faretra. L'iniziativa è aperta tutti ma rivolta particolarmente ai giornalisti e agli operatori della comunicazione quale occasione di formazione, con l'attribuzione di 4 crediti deontologici, è stata promosso dall'Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali e accreditata dall'Ordine dei giornalisti della Puglia.
«I media, per svolgere correttamente la propria funzione sociale di costruzione della coscienza collettiva, devono assicurare informazioni complete, varie, critiche, attendibili e degne di fiducia» hanno evidenziato gli organizzatori in un comunicato. «Nel giornalismo i cambiamenti culturali ed etici sono sempre scaturiti da eventi che hanno colpito la sensibilità dei cittadini e anche quella dei giornalisti. Il giornalismo ogni giorno è sottoposto a molte pressioni, la sua sopravvivenza come elemento indispensabile della democrazia è legata alla capacità di affrontare i suoi difetti, che sono molti ma non sono incurabili» hanno aggiunto.
«Bisogna stare molto attenti a non restare prigionieri dei gusti del pubblico, e oggi con l'infotaiment, questo accade spesso, ma un giornale non può permettersi di fare questo tipo di sbaglio, perché il suo ruolo non è quello di intrattenere ma è di informare. Non bisogna pubblicare solo quello che è "gradevole", perché non è leale verso la professione giornalistica e soprattutto verso i lettori che devono essere informati e se per farlo servono immagini scioccanti e parole forti allora si ha il dovere e l'obbligo di pubblicarle.
Il giornalista americano Walter Lippman su questo tema ha dichiarato: "La qualità dell'informazione in una società moderna è un indice della sua organizzazione sociale. Quanto migliori sono le istituzioni, tanto più facilmente gli interessi relativi sono formalmente rappresentati, tanto più questioni vengono dipanate, tanto più obiettivi sono i criteri adottati, tanto più perfettamente si può presentare come notizia una vicenda. Nella sua espressione migliore la stampa è serva e custode delle istituzioni; nella sua espressione peggiore è un mezzo mediante il quale alcuni sfruttano la disorganizzazione sociale ai propri fini particolari". In queste parole sono condensati alcuni degli aspetti fondamentali che attengono alla storia del giornalismo: innanzitutto il forte legame tra la circolazione dell'informazione e l'affermazione di istituzioni e pratiche politiche democratiche; l'ambivalenza del rapporto tra informazione e potere».
«I media, per svolgere correttamente la propria funzione sociale di costruzione della coscienza collettiva, devono assicurare informazioni complete, varie, critiche, attendibili e degne di fiducia» hanno evidenziato gli organizzatori in un comunicato. «Nel giornalismo i cambiamenti culturali ed etici sono sempre scaturiti da eventi che hanno colpito la sensibilità dei cittadini e anche quella dei giornalisti. Il giornalismo ogni giorno è sottoposto a molte pressioni, la sua sopravvivenza come elemento indispensabile della democrazia è legata alla capacità di affrontare i suoi difetti, che sono molti ma non sono incurabili» hanno aggiunto.
«Bisogna stare molto attenti a non restare prigionieri dei gusti del pubblico, e oggi con l'infotaiment, questo accade spesso, ma un giornale non può permettersi di fare questo tipo di sbaglio, perché il suo ruolo non è quello di intrattenere ma è di informare. Non bisogna pubblicare solo quello che è "gradevole", perché non è leale verso la professione giornalistica e soprattutto verso i lettori che devono essere informati e se per farlo servono immagini scioccanti e parole forti allora si ha il dovere e l'obbligo di pubblicarle.
Il giornalista americano Walter Lippman su questo tema ha dichiarato: "La qualità dell'informazione in una società moderna è un indice della sua organizzazione sociale. Quanto migliori sono le istituzioni, tanto più facilmente gli interessi relativi sono formalmente rappresentati, tanto più questioni vengono dipanate, tanto più obiettivi sono i criteri adottati, tanto più perfettamente si può presentare come notizia una vicenda. Nella sua espressione migliore la stampa è serva e custode delle istituzioni; nella sua espressione peggiore è un mezzo mediante il quale alcuni sfruttano la disorganizzazione sociale ai propri fini particolari". In queste parole sono condensati alcuni degli aspetti fondamentali che attengono alla storia del giornalismo: innanzitutto il forte legame tra la circolazione dell'informazione e l'affermazione di istituzioni e pratiche politiche democratiche; l'ambivalenza del rapporto tra informazione e potere».