Cultura
Quando il suono di una chitarra può fare la storia: a Bisceglie Stefano Mannucci
Protagonista del nuovo appuntamento di Autunno Libri con ‘il suono del secolo’, il giornalista è stato ospite delle Vecchie Segherie Mastrototaro
Bisceglie - giovedì 23 novembre 2017
8.58
Agosto 1969. Un po' tutti lo ricordiamo come il mese in cui Neil Armstrong e Buzz Aldrin, astronauti americani, riuscirono a mettere per la prima volta i piedi sul suolo lunare. Un po' tutti, ad eccezione di Stefano Mannucci.
Lui, il 'Doctor Mann' del canale rock Radiofreccia, di quel mese ricorda solo un evento: a Woodstock, piccola cittadina nelle vicinanze di New York, oltre cinquecento mila persone accorrevano per quello che è definito uno dei festival del Rock più influenti di tutti i tempi. Tra i tanti ospiti che suonarono in quel concerto un certo Jimi Hendrix, con la sua chitarra, aveva avuto il coraggio di suonare di fronte ad una platea infinita di persone una parodica versione del 'The Star-Spangled Banner' – meglio conosciuto come l'inno americano – non tanto per prendersi beffe dell'America, quanto per denunciare la violenza delle politiche degli USA nella guerra in Vietnam e negli scontri sociali.
Un aneddoto che, sommato ai tanti raccontati da Stefano Mannucci durante la presentazione del suo libro 'il suono del secolo' per il nuovo appuntamento di Autunno Libri, ha permesso davvero che il rock potesse cambiare la storia.
Perché lui, che di star del rock ne ha conosciute e che di musica ne sente tanto parlare, ne è sicuro: «la musica del nuovo millennio è solamente un brutto ricordo del passato».
Tanti gli esempi citati a questo proposito nel suo libro: da Bob Marley che, durante il 'One Love Peace Concert', aveva convinto Michael Manley del 'People's National Party' ed Edward Seaga del 'Jamaican Labour Party' a stringersi la mano in uno speranzoso segno di pace e di fratellanza fra i partiti politici di allora, la cui rivalità era sfociata durante la guerra civile giamaicana, alla leggenda dei Beatles, che iniziarono la loro carriera grazie al 'The Ed Sullivan Show' con il quale 'riuscirono per tutta la durata della trasmissione ad abbassare il tasso delle rapine in America vicino allo zero'.
Proprio su questi ultimi Stefano Mannucci ha ritenuto doveroso soffermarsi, ricostruendo passo dopo passo la 'parabola' che ha reso la band inglese così famosa da essere detestata dagli USA e che ha raggiunto l'apice con la pubblicazione del famoso album 'Abbey Road', dietro il quale si celerebbe l'annuncio della morte di Paul McCartney, poi il declino dopo la rottura dei rapporti tra John Lennon e lo stesso Paul, che decideranno di lasciare la band solo dopo il loro ultimo concerto – guarda caso tenutosi nel 1969 – sul terrazzo londinese della Apple.
La ricostruzione arriva ad un'analisi compiuta e ad una indicazione sui giorni nostri: «I giovani d'oggi non dovrebbero più utilizzare quelle cuffiette che li isolano dal mondo», ha affermato Mannucci che, tra i tanti riferimenti ai 'Millenials', ha apprezzato gli arrangiamenti del'orchestra della scuola media 'Riccardo Monterisi' di Bisceglie, durante la presentazione del suo libro. I giovani orchestrali hanno eseguito i brani 'Imagine' e 'Happy Xmas' di quel John Lennon che, per il giornalista, ha davvero tanto influenzato la storia della musica mondiale degli ultimi cinquant'anni.