Territorio
Raccolta fondi completata, il ricorso contro la lottizzazione 165 è realtà
La richiesta di annullamento della delibera di Giunta approderà sul tavolo del presidente della Repubblica
Bisceglie - domenica 3 gennaio 2021
16.00
Il primo obiettivo è stato raggiunto: nei giorni scorsi, per la precisione martedì 29 dicembre, il presidente dell'associazione Ripalta Area Protetta Mauro Sasso e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Bisceglie Enzo Amendolagine hanno inoltrato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro il Comune di Bisceglie, e nei confronti di alcuni soggetti privati proponenti la lottizzazione della maglia 165 in zona Bimarmi.
L'iniziativa era stata promossa nelle settimane precedenti dall'associazione ambientalista (link all'articolo) e ha ottenuto, a quanto pare, l'adesione dei pentastellati oltre che di alcuni cittadini, al punto da riuscire a raccogliere la somma necessaria per sostenere le spese legali derivanti dalla presentazione dell'istanza.
I ricorrenti chiedono al presidente della Repubblica l'annullamento della delibera di Giunta n°186 del 31 agosto scorso con all'oggetto "Approvazione definitiva del piano di lottizzazione della maglia 165 di Piano regolatore generale – zona omogenea C3" e di «ogni altro atto presupposto, connesso e/o conseguente, anche non conosciuto, compreso il parere del dirigente del servizio tecnico comunale e il verbale della terza Commissione consiliare del Comune di Bisceglie del 29 novembre 2019».
Ripalta Area Protetta e gli altri aderenti al ricorso contestano la legittimità dell'approvazione definitiva del piano di lottizzazione, ponendo numerose eccezioni di carattere normativo e procedimentale. Un esempio su tutti: il Comune di Bisceglie avrebbe scelto di approvare definitivamente la lottizzazione nel tentativo di sviare l'applicazione della rigida normativa paesaggistica di tutela prevista dall'articolo 106 comma 7 delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale, secondo cui è in atto un divieto di costruzione entro i 300 metri dalla linea di costa, qualora gli strumenti urbanistici non si fossero adeguati al Pptr entro un anno dall'entrata in vigore dello stesso. Il Piano regolatore generale ancora in vigore oggi a Bisceglie non è adeguato, al momento, al Piano paesaggistico.
«Viste le ingenti e rilevanti modifiche intervenute rispetto al progetto iniziale del 2012 il piano doveva essere ri-adottato prima della sua approvazione definitiva ed essere sottoposto alle più rigide tutele del Pptr attualmente vigente» sostengono i ricorrenti.
«Questa iniziativa è stata possibile grazie all'impegno di un comitato spontaneo di cittadini che hanno promosso una raccolta fondi che, nel giro di soli 10 giorni, ha permesso di raccogliere la somma necessaria a sostenere le spese legali per la presentazione del ricorso. I cittadini biscegliesi con piccole e grandi donazioni hanno dimostrato di essere sensibili a questa battaglia per la tutela del paesaggio, delle nostre zone costiere e per la realizzazione, come previsto da bozza del nuovo Piano urbanistico generale, di un parco costiero anziché di palazzi di cemento vista mare» hanno aggiunto i promotori dell'iniziativa, impegnandosi pubblicamente ad aggiornare rispetto alle evoluzioni della vicenda.
L'iniziativa era stata promossa nelle settimane precedenti dall'associazione ambientalista (link all'articolo) e ha ottenuto, a quanto pare, l'adesione dei pentastellati oltre che di alcuni cittadini, al punto da riuscire a raccogliere la somma necessaria per sostenere le spese legali derivanti dalla presentazione dell'istanza.
I ricorrenti chiedono al presidente della Repubblica l'annullamento della delibera di Giunta n°186 del 31 agosto scorso con all'oggetto "Approvazione definitiva del piano di lottizzazione della maglia 165 di Piano regolatore generale – zona omogenea C3" e di «ogni altro atto presupposto, connesso e/o conseguente, anche non conosciuto, compreso il parere del dirigente del servizio tecnico comunale e il verbale della terza Commissione consiliare del Comune di Bisceglie del 29 novembre 2019».
Ripalta Area Protetta e gli altri aderenti al ricorso contestano la legittimità dell'approvazione definitiva del piano di lottizzazione, ponendo numerose eccezioni di carattere normativo e procedimentale. Un esempio su tutti: il Comune di Bisceglie avrebbe scelto di approvare definitivamente la lottizzazione nel tentativo di sviare l'applicazione della rigida normativa paesaggistica di tutela prevista dall'articolo 106 comma 7 delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale, secondo cui è in atto un divieto di costruzione entro i 300 metri dalla linea di costa, qualora gli strumenti urbanistici non si fossero adeguati al Pptr entro un anno dall'entrata in vigore dello stesso. Il Piano regolatore generale ancora in vigore oggi a Bisceglie non è adeguato, al momento, al Piano paesaggistico.
«Viste le ingenti e rilevanti modifiche intervenute rispetto al progetto iniziale del 2012 il piano doveva essere ri-adottato prima della sua approvazione definitiva ed essere sottoposto alle più rigide tutele del Pptr attualmente vigente» sostengono i ricorrenti.
«Questa iniziativa è stata possibile grazie all'impegno di un comitato spontaneo di cittadini che hanno promosso una raccolta fondi che, nel giro di soli 10 giorni, ha permesso di raccogliere la somma necessaria a sostenere le spese legali per la presentazione del ricorso. I cittadini biscegliesi con piccole e grandi donazioni hanno dimostrato di essere sensibili a questa battaglia per la tutela del paesaggio, delle nostre zone costiere e per la realizzazione, come previsto da bozza del nuovo Piano urbanistico generale, di un parco costiero anziché di palazzi di cemento vista mare» hanno aggiunto i promotori dell'iniziativa, impegnandosi pubblicamente ad aggiornare rispetto alle evoluzioni della vicenda.