Cronaca
Reddito di cittadinanza, controlli dei Carabinieri in tutta la Bat
Individuate 88 situazioni di irregolarità nei comuni del territorio. Le verifiche proseguiranno anche a Bisceglie
Bisceglie - venerdì 5 novembre 2021
10.44
I controlli in materia di reddito di cittadinanza svolti dai Carabinieri nel territorio della Bat da maggio a ottobre si sono concentrati in particolare sulle città di Trani, Canosa di Puglia e Trinitapoli, in cui i militari dell'Arma hanmo riscontrato casi piuttosto esemplari. Non mancano situazioni di irregolarità, nel complesso delle verifiche svolte, relative anche a Bisceglie, pur se non sono stati comunicati, nel dettagliio, i dati specifici per singolo comune.
Gli accertamenti svolti nel complesso hanno riguardato 614 nuclei familiari, per un totale di 1581 persone, consentendo di deferire all'Autorità Giudiziaria 88 persone, ritenute a vario titolo responsabili di aver reso e/o utilizzato dichiarazioni/documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero di aver omesso la comunicazione delle informazioni dovute.
Sono stati raccolti elementi anche in ordine ai reati di falsità ideologica commessa dal privato e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Grazie a tali controlli è stata riscontrata la percezione indebita di importi per circa 564mila euro.
Sono stati raccolti elementi anche in ordine ai reati di falsità ideologica commessa dal privato e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Grazie a tali controlli è stata riscontrata la percezione indebita di importi per circa 564mila euro.
Tra le condotte illecite accertate con maggiore frequenza: la dichiarazione fittizia di diverse residenze da parte di componenti del medesimo nucleo familiare, al fine di duplicare i benefici percepiti da parte di soggetti invece conviventi; la falsa attestazione circa lo stato di disoccupati che, in realtà, sono risultati titolari di reddito da lavoro dipendente ovvero di partita Iva; le omesse comunicazioni all'Inps circa la variazione del nucleo familiare, ovvero l'applicazione di misure cautelari e altri eventi suscettibili di comportare la rideterminazione degli importi percepiti.
Tra gli episodi oggetto di accertamento, ne spiccano alcuni, tra quelli relativi alle persone deferite in stato di libertà.
A Trani, un pregiudicato intraneo ad un sodalizio criminale operativo ad Andria e stabilitosi in quel centro, è riuscito a percepire un sussidio di euro 500 mensili, dichiarando una composizione del proprio nucleo familiare diversa da quella registrata all'anagrafe.
A Canosa di Puglia e Trinitapoli le irregolarità emerse hanno riguardato anche cittadini stranieri che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa nel comune, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, ovvero già cancellati all'anagrafe poiché irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e reiscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza.
Altri ancora, specie di nazionalità rumena, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall'anagrafe comunale poiché resisi irreperibili ovvero rientrati nel proprio paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito.
Vi sono stati anche casi di numerosi soggetti, di provenienza prevalentemente nigeriana, che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone asseritamente residenti nella stessa abitazione, ma in realtà per l'anagrafe irreperibili o inesistenti. Inoltre, nelle case, peraltro di piccole dimensioni, risultava dimorare una sola persona o nessuna, trattandosi anche di piccoli monolocali e cd. "sottani" di fatto disabitati e abbandonati, poiché di proprietà di anziani ormai deceduti.
Si precisa infine che, quasi l'80% dei deferiti aveva alle spalle vari precedenti penali e/o di polizia, specie in materia di stupefacenti, contro la persona e contro il patrimonio.