Politica
Regione Calabria, la biscegliese Ventura si ritira dalla corsa
L'imprenditrice sostenuta da Francesco Boccia, travolta da polemiche e fuoco amico, rinuncia alla candidatura per il centrosinistra
Italia - giovedì 8 luglio 2021
Il più classico dei "passi di lato". La biscegliese Maria Antonietta Ventura, 53 anni, ha deciso di ritirare la sua disponibilità a candidarsi alla guida della Regione Calabria nelle elezioni che si terranno in autunno. Motivo, il polverone sollevato - con gran quantità di "fuoco amico" - dalla decisione dei vertici nazionali di Pd e Movimento 5 Stelle di schierare l'imprenditrice nell'agone politico senza alcun tipo di confronto preventivo coi referenti del territorio.
Le voci, emerse in modo prepotente, riguardo un'interdittiva antimafia a discapito di un'azienda del gruppo industriale alleato all'azienda di famiglia hanno fatto il paio con le polemiche suscitate dalla constatazione di un rinvio a giudizio (per il reato di abuso d'ufficio) a carico del fratello Pietro Ventura, coinvolto nell'inchiesta "Passepartout" coordinata dal pm di Catanzaro Nicola Gratteri con al centro l'assegnazione degli appalti per la costruzione di un nuovo ospedale e di una metro leggera a Cosenza.
Maria Antonietta Ventura ha perciò scelto di sfilarsi: «Avevo raccolto l'invito a candidarmi a presidente della Regione Calabria e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi» è quanto riportato in una nota diffusa dall'imprenditrice.
«Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che - lo sottolineo con forza - non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale» ha aggiunto. «Ho la responsabilità di tutelare le oltre 1000 famiglie dei lavoratori diretti e indiretti relativi alle aziende del mio gruppo. L'impegno sociale e civico a tutela dei calabresi proseguirà, con ancora maggiore determinazione, nelle forme che da sempre porto avanti» ha sottolineato la presidente regionale dell'UNICEF.
Il presunto ruolo giocato sul tavolo del centrosinistra calabrese da Francesco Boccia, già ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Conte, è stato oggetto di diversi boatos fra i corridoi della politica romana. La rinuncia della biscegliese Ventura ha riaperto tutti i giochi per l'individuazione del candidato di coalizione che proverà a contendere il successo elettorale al favorito Roberto Occhiuto del centrodestra.
Le voci, emerse in modo prepotente, riguardo un'interdittiva antimafia a discapito di un'azienda del gruppo industriale alleato all'azienda di famiglia hanno fatto il paio con le polemiche suscitate dalla constatazione di un rinvio a giudizio (per il reato di abuso d'ufficio) a carico del fratello Pietro Ventura, coinvolto nell'inchiesta "Passepartout" coordinata dal pm di Catanzaro Nicola Gratteri con al centro l'assegnazione degli appalti per la costruzione di un nuovo ospedale e di una metro leggera a Cosenza.
Maria Antonietta Ventura ha perciò scelto di sfilarsi: «Avevo raccolto l'invito a candidarmi a presidente della Regione Calabria e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi» è quanto riportato in una nota diffusa dall'imprenditrice.
«Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che - lo sottolineo con forza - non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale» ha aggiunto. «Ho la responsabilità di tutelare le oltre 1000 famiglie dei lavoratori diretti e indiretti relativi alle aziende del mio gruppo. L'impegno sociale e civico a tutela dei calabresi proseguirà, con ancora maggiore determinazione, nelle forme che da sempre porto avanti» ha sottolineato la presidente regionale dell'UNICEF.
Il presunto ruolo giocato sul tavolo del centrosinistra calabrese da Francesco Boccia, già ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Conte, è stato oggetto di diversi boatos fra i corridoi della politica romana. La rinuncia della biscegliese Ventura ha riaperto tutti i giochi per l'individuazione del candidato di coalizione che proverà a contendere il successo elettorale al favorito Roberto Occhiuto del centrodestra.