Cronaca
Restituiti alla collettività 240 documenti di enorme valore storico. Foto
Prosegue la ricerca dei pezzi mancanti nella "Collezione Majellaro"
Bisceglie - giovedì 16 marzo 2023
21.08
«Un patrimonio della comunità di Bisceglie che va ripristinato e mantenuto integro». Le parole di Marco Giacomo Bascapè, soprintendente archivistico della Puglia, sono eloquenti e certificano la rilevanza storica e culturale della breve cerimonia di riconsegna di 240 documenti antichi alla comunità biscegliese. Quei testi, quelle pagine, quei volumi sono parte del vissuto della città e ora sono finalmente tornati nelle disponibilità dell'Archivio Diocesano, collocato nel Seminario Arcivescovile di Bisceglie. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, guidati dal Tenente Colonello Giovanni Di Bella, li hanno recuperati nel settembre 2020 nell'abitazione di un privato cittadino biscegliese deceduto. La loro sparizione fu denunciata nel gennaio del 1999 ma è probabile che fossero stati trafugati diversi anni prima.
Fra le testimonianze tornate nuovamente disponibili anche quattro pagine del diario di monsignor Pompeo Sarnelli, vescovo di Bisceglie dal 1692 al 1724, nelle quali si fa riferimento anche ad un violento terremoto. Quattro bolle papali, risalenti rispettivamente al 1583, 1647, 1669 e 1671, costituiscono solo una parte dei numerosi documenti relativi alla Cattedrale di Bisceglie, di cui è stato reperito anche un registro di nascite e decessi del XVII secolo. Interessante anche il ritrovamento del catasto di Bisceglie aggiornato al 1752.
«Un'operazione di recupero importante e significativa» l'ha definita Bascapé, rimarcando: «Ogni singolo pezzo sottratto o spostato inconsapevolmente è una ferita profonda alla nostra memoria collettiva, uno scempio. È impossibile stabilire un valore montenario per questi documenti ma al tempo stesso abbiamo tutti il dovere di spiegare, specie ai più giovani e all'interno delle scuole, quale sia il valore di questo materiale». Il lavoro di ricomposizione e riordino dei testi rinvenuti, che appartengono alla "Collezione Majellaro", datata 1900, partirà al più presto mentre i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale proseguono nella ricerca dei circa 120 pezzi ancora mancanti. Di fondamentale importanza è il catalogo della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande del mondo con oltre 1.3 milioni di files relativi a beni da ricercare.
Fra le testimonianze tornate nuovamente disponibili anche quattro pagine del diario di monsignor Pompeo Sarnelli, vescovo di Bisceglie dal 1692 al 1724, nelle quali si fa riferimento anche ad un violento terremoto. Quattro bolle papali, risalenti rispettivamente al 1583, 1647, 1669 e 1671, costituiscono solo una parte dei numerosi documenti relativi alla Cattedrale di Bisceglie, di cui è stato reperito anche un registro di nascite e decessi del XVII secolo. Interessante anche il ritrovamento del catasto di Bisceglie aggiornato al 1752.
«Un'operazione di recupero importante e significativa» l'ha definita Bascapé, rimarcando: «Ogni singolo pezzo sottratto o spostato inconsapevolmente è una ferita profonda alla nostra memoria collettiva, uno scempio. È impossibile stabilire un valore montenario per questi documenti ma al tempo stesso abbiamo tutti il dovere di spiegare, specie ai più giovani e all'interno delle scuole, quale sia il valore di questo materiale». Il lavoro di ricomposizione e riordino dei testi rinvenuti, che appartengono alla "Collezione Majellaro", datata 1900, partirà al più presto mentre i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale proseguono nella ricerca dei circa 120 pezzi ancora mancanti. Di fondamentale importanza è il catalogo della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande del mondo con oltre 1.3 milioni di files relativi a beni da ricercare.