Cronaca
Revocati gli arresti domiciliari all'amministratore di Extrafrutta srl
Pedone, oltre alla molese Macchia, dovrà osservare l'obbligo di dimora
Bisceglie - sabato 28 luglio 2018
12.44
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Rosanna De Cristofaro, ha disposto la revoca degli arresti domiciliari nei confronti del biscegliese Berardino Pedone, amministratore dell'impresa Extrafrutta srl, oltre che di Maria Macchia, coinvolti nell'operazione "Macchia nera" effettuata martedì 24 luglio dalla Guardia di Finanza di Mola di Bari.
L'atteggiamento collaborativo mostrato dai due soggetti nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono svolti giovedì ha consentito l'annullamento della misura di custodia cautelare. Pedone e Macchia sono perciò tornati in libertà con obbligo di dimora. Il legale Salvatore Campanelli ha ottenuto anche il dissequestro immediato dei beni, per un valore di un milione di euro, ordinato dalla Procura di Bari ed eseguito dalle Fiamme Gialle.
Resta ancora ai domiciliari, per il momento, il biscegliese Massimo Dell'Orco, difeso dagli avvocati Antonio Sarcina e Tommaso Cimadomo. Il contabile di Extrafrutta srl si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L'inchiesta prosegue: undici persone sono indagate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, caporalato, estorsione, truffi ai danni dell'Inps e autoriciclaggio.
L'atteggiamento collaborativo mostrato dai due soggetti nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono svolti giovedì ha consentito l'annullamento della misura di custodia cautelare. Pedone e Macchia sono perciò tornati in libertà con obbligo di dimora. Il legale Salvatore Campanelli ha ottenuto anche il dissequestro immediato dei beni, per un valore di un milione di euro, ordinato dalla Procura di Bari ed eseguito dalle Fiamme Gialle.
Resta ancora ai domiciliari, per il momento, il biscegliese Massimo Dell'Orco, difeso dagli avvocati Antonio Sarcina e Tommaso Cimadomo. Il contabile di Extrafrutta srl si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L'inchiesta prosegue: undici persone sono indagate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, caporalato, estorsione, truffi ai danni dell'Inps e autoriciclaggio.