Cronaca
Revocato il sequestro di merce al ristorante giapponese di Bisceglie
La notizia è trapelata nelle ultime ore
Bisceglie - venerdì 14 dicembre 2018
11.44
Risale allo scorso 29 novembre il provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria competente in base al quale è stato revocato il sequestro di 170 kg di prodotti alimentari eseguito dalla Guardia Costiera di Bari il 15 novembre all'interno di un ristorante giapponese di Bisceglie. La notizia del dissequestro è trapelata solo nelle ultime ore.
Secondo quanto emerso, i responsabili dell'attività commerciale avrebbero dimostrato la totale tracciabilità dei prodotti messi in vendita, al contrario di quello che era stato riscontrato al momento del controllo. I gestori del locale hanno esibito tutte le documentazioni dovute. L'esercizio ha accusato un sensibile calo degli incassi nell'ultimo mese, dovuto soprattutto alla poca chiarezza in merito alla vicenda.
«Il provvedimento di revoca del sequestro degli alimenti è stato disposto in quanto abbiamo dimostrato provenienza e correttezza del ciclo produttivo dei prodotti stessi, nonché il loro adeguato stato di conservazione. Va precisato che, in realtà, il sequestro si fondava solo ed esclusivamente sulla mancanza di alcuni documenti, poi puntualmente esibiti, ma non sulla genuinità dei prodotti alimentari sequestrati» ha spiegato l'avvocato Tommaso Cimadomo, legale dei titolari del ristorante.
Secondo quanto emerso, i responsabili dell'attività commerciale avrebbero dimostrato la totale tracciabilità dei prodotti messi in vendita, al contrario di quello che era stato riscontrato al momento del controllo. I gestori del locale hanno esibito tutte le documentazioni dovute. L'esercizio ha accusato un sensibile calo degli incassi nell'ultimo mese, dovuto soprattutto alla poca chiarezza in merito alla vicenda.
«Il provvedimento di revoca del sequestro degli alimenti è stato disposto in quanto abbiamo dimostrato provenienza e correttezza del ciclo produttivo dei prodotti stessi, nonché il loro adeguato stato di conservazione. Va precisato che, in realtà, il sequestro si fondava solo ed esclusivamente sulla mancanza di alcuni documenti, poi puntualmente esibiti, ma non sulla genuinità dei prodotti alimentari sequestrati» ha spiegato l'avvocato Tommaso Cimadomo, legale dei titolari del ristorante.