Politica
Riaperta la sala consiliare di Palazzo San Domenico
Il consiglio comunale tornerà a riunirsi venerdì
Bisceglie - venerdì 31 maggio 2019
10.19
Giovedì 30 maggio si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione della sala consiliare di Palazzo San Domenico, sottoposta agli adeguamenti previsti dalle normative a seguito degli interventi di risanamento strutturale e miglioramento sismico.
Quasi tutti gli ex primi cittadini di Bisceglie hanno partecipato all'evento: Domenico Ricchiuti, Dino Cozzoli, Lulù Del Monaco, Francesco Napoletano, Francesco Spina e Vittorio Fata, tutti uniti nel ricordo del sindaco Giovanni Patruno, recentemente scomparso, in memoria del quale è stato osservato un minuto di raccoglimento. Il taglio del nastro, salutato dall'applauso dei presenti, tra i quali diversi esponenti di associazioni di categoria, è stato seguito dalla benedizione di don Franco Lorusso, vicario zonale del vescovo Monsignor D'Ascenzo, e dall'inno nazionale eseguito dai maestri Luigi Vania al violino, Pietro Doronzo al flauto e Giacomo Piepoli al clarinetto. Prima dei saluti istituzionali, i musicisti hanno eseguito altri brani del repertorio classico.
Gli interventi tecnici eseguiti a Palazzo San Domenico e nella sala consiliare sono stati esposti dall'architetto Angela De Feudis. Il progetto è nato dalla necessità di compiere un risanamento strutturale delle murature e degli orizzontamenti, nonché dalla volontà di operare interventi di miglioramento sismico dell'intero edificio, muovendosi in un ambito capace di porre in relazione le istanze del passato con le necessità del presente e assumendo come fondante il criterio della conservazione integrata. Le opere sono consistite principalmente nell'alleggerimento dei carichi propri dell'edificio, nel collegamento dei muri con tiranti in acciaio, nella sostituzione di solai lignei e nel consolidamento dei maschi murari, facendo in modo che non vi fossero alterazioni architettoniche e funzionali evidenti per l'immobile storico.
«Se oggi siamo qui è merito del dibattito democratico, talvolta aspro, ma orientato al bene della città, con la capacità che deve avere una politica responsabile di saper guardare oltre nei momenti di difficoltà» ha sottolineato il presidente del consiglio comunale Gianni Casella, dopo i saluti istituzionali del consigliere regionale Filippo Caracciolo, in rappresentanza del governatore Emiliano, e del consigliere provinciale (oltre che comunale) Pierpaolo Pedone, in rappresentanza del vicepresidente e reggente della provincia Pasquale De Toma. «La prima volta che ho seduto in quest'aula, con il sindaco Del Monaco, nel 1995, banchi e sedie erano scricchiolanti. E c'era una campanella che serviva a scandire i tempi degli interventi. Oggi siamo più comodi e siamo anche dotati di apparecchiature computerizzate» ha concluso Casella, augurando buon lavoro ai componenti dell'assise comunale.
«Siamo particolarmente emozionati e onorati di riconsegnare questa bellissima sala ai cittadini» ha sottolineato il sindaco Angelantonio Angarano. «Ringraziamo le amministrazioni precedenti per il lavoro svolto nel reperire i finanziamenti così come la regione Puglia per l'attenzione che dedica agli enti locali, soprattutto quando si parla di sicurezza, visto che l'intervento effettuato ha mirato all'adeguamento sismico oltre che al recupero architettonico» ha aggiunto il primo cittadino. «Con la nostra attività in quest'aula, che era inagibile dal 2012, attraverso interventi che auspico sempre orientati al confronto chiaro e trasparente e non allo scontro, siamo chiamati a rappresentare al meglio l'intera comunità e a guidarla verso sviluppo e crescita, con senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni» ha concluso il sindaco Angarano ringraziando gli uffici che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera e tutti gli intervenuti.
Quasi tutti gli ex primi cittadini di Bisceglie hanno partecipato all'evento: Domenico Ricchiuti, Dino Cozzoli, Lulù Del Monaco, Francesco Napoletano, Francesco Spina e Vittorio Fata, tutti uniti nel ricordo del sindaco Giovanni Patruno, recentemente scomparso, in memoria del quale è stato osservato un minuto di raccoglimento. Il taglio del nastro, salutato dall'applauso dei presenti, tra i quali diversi esponenti di associazioni di categoria, è stato seguito dalla benedizione di don Franco Lorusso, vicario zonale del vescovo Monsignor D'Ascenzo, e dall'inno nazionale eseguito dai maestri Luigi Vania al violino, Pietro Doronzo al flauto e Giacomo Piepoli al clarinetto. Prima dei saluti istituzionali, i musicisti hanno eseguito altri brani del repertorio classico.
Gli interventi tecnici eseguiti a Palazzo San Domenico e nella sala consiliare sono stati esposti dall'architetto Angela De Feudis. Il progetto è nato dalla necessità di compiere un risanamento strutturale delle murature e degli orizzontamenti, nonché dalla volontà di operare interventi di miglioramento sismico dell'intero edificio, muovendosi in un ambito capace di porre in relazione le istanze del passato con le necessità del presente e assumendo come fondante il criterio della conservazione integrata. Le opere sono consistite principalmente nell'alleggerimento dei carichi propri dell'edificio, nel collegamento dei muri con tiranti in acciaio, nella sostituzione di solai lignei e nel consolidamento dei maschi murari, facendo in modo che non vi fossero alterazioni architettoniche e funzionali evidenti per l'immobile storico.
«Se oggi siamo qui è merito del dibattito democratico, talvolta aspro, ma orientato al bene della città, con la capacità che deve avere una politica responsabile di saper guardare oltre nei momenti di difficoltà» ha sottolineato il presidente del consiglio comunale Gianni Casella, dopo i saluti istituzionali del consigliere regionale Filippo Caracciolo, in rappresentanza del governatore Emiliano, e del consigliere provinciale (oltre che comunale) Pierpaolo Pedone, in rappresentanza del vicepresidente e reggente della provincia Pasquale De Toma. «La prima volta che ho seduto in quest'aula, con il sindaco Del Monaco, nel 1995, banchi e sedie erano scricchiolanti. E c'era una campanella che serviva a scandire i tempi degli interventi. Oggi siamo più comodi e siamo anche dotati di apparecchiature computerizzate» ha concluso Casella, augurando buon lavoro ai componenti dell'assise comunale.
«Siamo particolarmente emozionati e onorati di riconsegnare questa bellissima sala ai cittadini» ha sottolineato il sindaco Angelantonio Angarano. «Ringraziamo le amministrazioni precedenti per il lavoro svolto nel reperire i finanziamenti così come la regione Puglia per l'attenzione che dedica agli enti locali, soprattutto quando si parla di sicurezza, visto che l'intervento effettuato ha mirato all'adeguamento sismico oltre che al recupero architettonico» ha aggiunto il primo cittadino. «Con la nostra attività in quest'aula, che era inagibile dal 2012, attraverso interventi che auspico sempre orientati al confronto chiaro e trasparente e non allo scontro, siamo chiamati a rappresentare al meglio l'intera comunità e a guidarla verso sviluppo e crescita, con senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni» ha concluso il sindaco Angarano ringraziando gli uffici che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera e tutti gli intervenuti.