Attualità
Ricorrenza del 4 novembre, cittadini e autorità in piazza per rendere omaggio ai caduti della Grande Guerra e a tutte le forze armate
Il sindaco Fata: «Non dimentichiamoci di chi ha dato la sua vita per la nostra libertà»
Bisceglie - sabato 4 novembre 2017
11.53
4 novembre 1918: a Villa Giusti viene firmato l'armistizio tra l'Italia e l'impero Austro-Ungarico, segnando di fatto la fine delle operazioni militari della Grande Guerra. Novantanove anni dopo, a parte le autorità, le associazioni militari e qualche cittadino, sono pochissime le scolaresche che hanno preso parte alla manifestazione organizzata per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale e rendere omaggio a tutte le forze armate.
Come ogni anno, tutti gli intervenuti hanno sfilato per le vie della città partendo da via Trento passando davanti alle statue e alle lapidi che commemorano i caduti accompagnati dalle note de "Il Piave mormorava" eseguite dalla banda cittadina. Arrivati in piazza Vittorio Emanuele si è svolto il consueto alzabandiera e subito dopo la deposizione di una corona d'alloro davanti all'obelisco. Il sindaco Vittorio Fata ha quindi ringraziato tutti i presenti, ricordando quanto importante siano le manifestazioni della memoria per non dimenticare lo scempio della guerra e per rendere omaggio agli uomini che hanno dato la vita per vedere questo paese libero e in pace.
È certamente difficile ricordare se non viene insegnato alle nuove generazioni l'importanza di commemorazioni come questa: in piazza erano presenti solo la una quinta del terzo Circolo Didattico "San Giovanni Bosco" con la maestra Annamaria Bruni, una terza media del plesso "Battisti-Ferraris" accompagnati dalla professoressa Tatiana Dell'Olio e una classe della "Riccardo Monterisi". Assenti tutte le scuole secondarie di secondo grado della città, nonostante la Prima Guerra Mondiale rientri nei programmi di studio almeno delle quinte. Alcuni bambini, accompagnati dai nonni hanno preso parte alla manifestazione, con la speranza che col passare del tempo non si affievolisca il ricordo di una ferita profonda come quella della guerra. Il lassismo e la poca importanza che la scuola in primis, come luogo di formazione dei cittadini di domani, dimostra in manifestazioni come quella del 4 novembre, testimoniano quanto la possibilità di dimenticare sia alta e i rischi a questo collegato altrettanto preoccupanti.
Come ogni anno, tutti gli intervenuti hanno sfilato per le vie della città partendo da via Trento passando davanti alle statue e alle lapidi che commemorano i caduti accompagnati dalle note de "Il Piave mormorava" eseguite dalla banda cittadina. Arrivati in piazza Vittorio Emanuele si è svolto il consueto alzabandiera e subito dopo la deposizione di una corona d'alloro davanti all'obelisco. Il sindaco Vittorio Fata ha quindi ringraziato tutti i presenti, ricordando quanto importante siano le manifestazioni della memoria per non dimenticare lo scempio della guerra e per rendere omaggio agli uomini che hanno dato la vita per vedere questo paese libero e in pace.
È certamente difficile ricordare se non viene insegnato alle nuove generazioni l'importanza di commemorazioni come questa: in piazza erano presenti solo la una quinta del terzo Circolo Didattico "San Giovanni Bosco" con la maestra Annamaria Bruni, una terza media del plesso "Battisti-Ferraris" accompagnati dalla professoressa Tatiana Dell'Olio e una classe della "Riccardo Monterisi". Assenti tutte le scuole secondarie di secondo grado della città, nonostante la Prima Guerra Mondiale rientri nei programmi di studio almeno delle quinte. Alcuni bambini, accompagnati dai nonni hanno preso parte alla manifestazione, con la speranza che col passare del tempo non si affievolisca il ricordo di una ferita profonda come quella della guerra. Il lassismo e la poca importanza che la scuola in primis, come luogo di formazione dei cittadini di domani, dimostra in manifestazioni come quella del 4 novembre, testimoniano quanto la possibilità di dimenticare sia alta e i rischi a questo collegato altrettanto preoccupanti.