Attualità
Rifiuti, ingiunzione di pagamento per 1.231.000 euro in favore della Camassa. Si oppone il Comune
Continua la vicenda generata dall'interdittiva antimafia ricevuta dal gestore a febbraio 2017
Bisceglie - sabato 9 dicembre 2017
9.11
La Camassambiente Spa, l'impresa che ha gestito il servizio di igiene urbana e a cui il Comune revocò l'affidamento agli inizi del 2017, si è rivolta al Tribunale di Bari per presentare un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune di Bisceglie.
Il Giudice ha accordato l'ingiunzione e ha ordinato al Comune di pagare la somma di 1.231.500 euro più le spese.
Da parte sua, l'Amministrazione comunale ha deciso di fare opposizione incaricando gli avvocati Nicolò Mastropasqua e Francesco Belviso per una spesa di circa 18.000 euro.
La Camassambiente aveva ricevuto nel mese di gennaio un'interdittiva antimafia dalla Prefettura di Bari sulla base di presunte infiltrazioni nell'attività dell'azienda da parte di clan criminali a Bisceglie e in altre città dove la Camassa svolge il servizio di igiene urbana. A seguito del provvedimento, il Comune decise di rescindere il rapporto con l'azienda e di affidare il servizio alla Ambiente 2.0 classificatasi seconda nella gara d'appalto del 2016.
La revoca dell'appalto alla Camassa ha dato il via ad una battaglia legale che ha visto Camassa soccombere davanti alla giustizia amministrativa. L'azienda ha poi seguito la strada della richiesta di un risarcimento, rivolgendosi al Tribunale di Bari.
Il Giudice ha accordato l'ingiunzione e ha ordinato al Comune di pagare la somma di 1.231.500 euro più le spese.
Da parte sua, l'Amministrazione comunale ha deciso di fare opposizione incaricando gli avvocati Nicolò Mastropasqua e Francesco Belviso per una spesa di circa 18.000 euro.
La Camassambiente aveva ricevuto nel mese di gennaio un'interdittiva antimafia dalla Prefettura di Bari sulla base di presunte infiltrazioni nell'attività dell'azienda da parte di clan criminali a Bisceglie e in altre città dove la Camassa svolge il servizio di igiene urbana. A seguito del provvedimento, il Comune decise di rescindere il rapporto con l'azienda e di affidare il servizio alla Ambiente 2.0 classificatasi seconda nella gara d'appalto del 2016.
La revoca dell'appalto alla Camassa ha dato il via ad una battaglia legale che ha visto Camassa soccombere davanti alla giustizia amministrativa. L'azienda ha poi seguito la strada della richiesta di un risarcimento, rivolgendosi al Tribunale di Bari.