Attualità
Rigenerazione urbana, le proposte del gruppo RAP per la costa a confine con Molfetta
«Piante al posto della condotta sottomarina, aree pic-nic e per il birdwatching, percorsi archeologici e sentieri ciclopedonali interni»
Bisceglie - venerdì 29 settembre 2017
Dieci obiettivi e tre proposte per rigenerare l'area costiera di Levante all'insegna della sostenibilità ambientale.
Il gruppo Ripalta Area Protetta - associazione Pro Natura ha già inviato a sindaco e ufficio tecnico le proposte progettuali per un risanamento green della zona che conserva insieme il più alto valore paesaggistico, ambientale e storico-archeologico della città. «Oggi area a valore essenzialmente naturalistico – spiegano i referenti dell'associazione, rappresentati dal biologo Mauro Sasso - questo territorio potrebbe rappresentare una risorsa anche per l'ambito urbano se si riuscisse a sfruttare appieno la valenza e le sue potenzialità inespresse».
Nel PIRU, il documento programmatico per la rigenerazione urbana della città, i tecnici comunali avevano già individuato quattro aree periferiche o interessate da fenomeni di degrado urbano, su cui agireattraverso i programmi di riqualificazione: bacino portuale, Cittadella, zona campo sportivo e cimitero, maglia a sud dei binari ferroviari.
Il gruppo ambientalista, con questa proposta, fa però presente che esiste un'area – quella di Pantano–Ripalta - forse più urgente da recuperare e nemmeno più estranea all'abitato urbano, giacché confina con scuole, attività ricettive e condomini privati, è sempre popolata d'estate e frequentata anche in autunno e primavera.
Giusto, dunque, sarebbe inserirla nei programmi di rigenerazione urbana per immaginarla attrezzata e non più abbandonata al suo destino di sgretolamento.
A suo tempo fu commesso l'errore di disegnare una pista ciclabile direttamente a ridosso della falesia, quindi destinata a consumarsi nel tempo. Non fu previsto altro. Per quell'area il gruppo RAP ipotizza tutta una serie di interventi: reti verdi e blu finalizzate all'incremento della biodiversità, percorsi per la mobilità ciclabile e aree pedonali meglio compatibili con le caratteristiche della falesia, spazi verdi attrezzati.
Gli obiettivi da raggiungere per l'associazione ambientalista sono tutti in linea con i vincoli ambientali (Area marina di reperimento "Grotte di Ripalta Torre Calderina" e SIC "Area Marina - Poseidoneto S. Vito") e paesaggistici ("Dichiarazione di notevole interesse pubblico di una zona costiera a sud di Bisceglie" ai sensi del decreto Galassino, PUTT e PPTR della Regione Puglia, decreto di istituzione dell'Oasi di protezione "Torre Calderina" e dal 2016 elenco nazionale dei geositi ISPRA) a cui l'area è sottoposta. Per mezzo degli interventi proposti si punta dunque a ridurre al minimo l'impegno delle risorse energetiche non rinnovabili e sfruttare quelle rinnovabili solo nei limiti delle capacità di rigenerazione; a conservare e migliorare la qualità di suoli e risorse idriche; a conservare e migliorare lo stato di flora e fauna selvatiche , non ché degli elementi storici e culturali già presenti, dell'ambiente locale nel suo insieme; a sensibilizzare partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile.
Ecco nel dettaglio le tre idee del gruppo RAP:
PIANTE AL POSTO DELLA CONDOTTA SOTTOMARINA PER DEPURARE LE ACQUE
La prima proposta riguarda la realizzazione di un impianto di depurazione che utilizzi piante al posto di agenti chimici e meccanica. Tecnicamente: un sistema integrato di lagunaggio con fitodepurazione per l'affinamento delle acque provenienti dagli impianti di depurazione di Bisceglie e Corato a scopo irriguo. Riguarda cioè una soluzione alternativa alla condotta sottomarina per la depurazione delle acque reflue che oggi vengono scaricate a mare, compatibile con il ripristino dell'antica zona umida di Lama di Macina - Cala del Pantano e lo sblocco del progetto per la realizzazione dell'area marina protetta "Grotte di Ripalta Torre Calderina", oggi in stand by.
«Poiché non si hanno certezze sulla realizzazione della condotta sottomarina – spiegano gli ambientalisti - si è pensato di proporre una soluzione alternativa che garantirebbe in tempi brevi la drastica diminuzione dell'immissione dei reflui civili in mare: la fitodepurazione.
Ripristinando i normali processi di fitodepurazione, caratteristici delle zone umide, si garantirebbe il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali della costa di Levante. Tale soluzione potrebbe candidare la zona umida di Cala Pantano ad un eventuale inserimento nella Rete Natura 2000 (Direttiva 92/43/CEE), con indubbi benefici in termini conservazione e salvaguardia delle specie minacciate ed in coerenza con l'iter istitutivo dell'AMP "Grotte di Ripalta – Torre Calderina"».
Simili impianti si trovano a Bentivoglio (BO) e Melendugno (LE).
GIARDINI, BIRDWATCHING, AREE PIC-NIC E PERCORSO ARCHEOLOGICO
Circa gli interventi di restauro e recupero di beni culturali e paesaggistici, il gruppo prevede aree attrezzate per la sosta dei pedoni e aree pic-nic dotate di panche, tavoli e pensiline per la protezione dalla pioggia, barbecue e cestini portarifiuti; la creazione di un giardino – paesaggio con essenze autoctone; il restauro dei muretti a secco e la creazione di capanni di osservazione per il birdwatching, oltre all'installazione, già prevista dai primi progetti relativi alla pista ciclabile, di cartellonistica turistica e per la mobilità lenta.
Per i sette siti archeologici individuati nell'area "Pantano-Ripalta" e in parte sottoposti, teoricamente, a tutela istituzionale in quanto beni culturali, il gruppo RAP ipotizza un percorso guidato turistico-archeologico di circa 3 km integrato da servizi di mobilità lenta.
GLI INTERVENTI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
La terza ed ultima proposta del gruppo ambientalista per la costa di Levante riguarda la viabilità. L'ipotesi dei volontari è quella di realizzare sentieri interpoderali con pavimentazione in terra battuta, disposti perpendicolarmente alla linea di costa e più interni rispetto alla falesia.
La rete ciclo pedonabile, da arricchirsi con alberi e rocce affioranti che imitano la flora spontanea, andrebbe poi connessa alla città con una linea di bus navetta dedicata che trasporti i cittadini dai parcheggi dalla stazione all'area percorrendo via Pantano.