Politica
Rimborsi, Spina: «Angarano e Losapio rinnegano se stessi»
L'ex sindaco si riferisce alla delibera di consiglio comunale che la maggioranza ha votato riconoscendo alcune spese istituzionali, peraltro come debito fuori bilancio
Bisceglie - venerdì 14 giugno 2019
10.07
Non sembrano placarsi i toni della polemica tra Francesco Spina e alcuni esponenti della maggioranza, su tutti il consigliere comunale Giuseppe Losapio, a proposito della questione dei rimborsi per le spese istituzionali sostenute dalle precedenti amministrazioni.
«Ironia della sorte Angarano e il suo fido scudiero Losapio sono quelli che hanno votato e riconosciuto il decreto di condanna, passato in giudicato, del Giudice di pace di Bisceglie 187/18, con cui il comune è stato condannato a pagare con urgenza le spese di missione spettanti per legge al sottoscritto, nel rispetto del tetto massimo giornaliero di 180 euro, così come previsto dal Tuel e dal decreto ministeriale attuativo» ha fatto notare l'ex primo cittadino.
«Votando favorevolmente nell'ultimo consiglio comunale del 3 giugno scorso Angarano e Losapio hanno dimostrato di conoscere perfettamente le norme di legge. Norme che oggi, a distanza di dieci giorni, hanno disconosciuto e rinnegato semplicemente per calunniare chi, con la sua opposizione, sta impedendo l'attuazione di strani e oscuri disegni amministrativi (proroghe milionarie di appalti per l'igiene urbana e cementificazione in primis). In aula dicono una cosa, a Scagliarini un'altra» ha rimarcato Spina, riferendosi alla presentazione di un esposto, da parte di Losapio, del quale ha dato conto il quotidiano "La gazzetta del mezzogiorno".
«La malafede che emerge da questa condotta e il fatto che con le loro calunnie hanno indotto in errore anche alcuni mezzi di stampa mi inducono ad affermare che sarò costretto a portare con serenità la questione nelle sedi giudiziarie competenti per tutelare non soltanto la mia immagine personale e professionale, ma anche quella delle decine di persone che hanno condiviso con me un percorso lungo ben 12 anni di grande e onesta storia amministrativa comunale» ha evidenziato l'ex sindaco.
«L'episodio di giovedì, tuttavia, rimarrà nella storia per la fortuna con cui il giovane consigliere Losapio è riuscito a far scrivere la "sua verità" a un giornalista che non ha ritenuto opportuno occuparsi, invece, in questi mesi di questioni ben più risonanti come la parentopoli in salsa biscegliese, come le 14 proroghe dell'appalto multimilionario dell'igiene urbana e come le lottizzazioni edilizie discutibili che hanno fatto saltare sulle sedie ex sindaco e tutta l'opposizione consiliare, che, in segno di protesta, ha recentemente abbandonato l'aula consiliare recandosi unita dal Prefetto della Bat per esporre le reiterate violazioni di legge.
Oltre alle valutazioni e ai controlli dei dirigenti del comune di Bisceglie, i criteri per il trattamento delle missioni istituzionali sono stati vagliati, in modo definitivo, anche da organi giudiziari la cui decisione ho pubblicato a beneficio di chi ha creduto alle chiacchiere di Losapio-Angarano» ha concluso Spina.
«Ironia della sorte Angarano e il suo fido scudiero Losapio sono quelli che hanno votato e riconosciuto il decreto di condanna, passato in giudicato, del Giudice di pace di Bisceglie 187/18, con cui il comune è stato condannato a pagare con urgenza le spese di missione spettanti per legge al sottoscritto, nel rispetto del tetto massimo giornaliero di 180 euro, così come previsto dal Tuel e dal decreto ministeriale attuativo» ha fatto notare l'ex primo cittadino.
«Votando favorevolmente nell'ultimo consiglio comunale del 3 giugno scorso Angarano e Losapio hanno dimostrato di conoscere perfettamente le norme di legge. Norme che oggi, a distanza di dieci giorni, hanno disconosciuto e rinnegato semplicemente per calunniare chi, con la sua opposizione, sta impedendo l'attuazione di strani e oscuri disegni amministrativi (proroghe milionarie di appalti per l'igiene urbana e cementificazione in primis). In aula dicono una cosa, a Scagliarini un'altra» ha rimarcato Spina, riferendosi alla presentazione di un esposto, da parte di Losapio, del quale ha dato conto il quotidiano "La gazzetta del mezzogiorno".
«La malafede che emerge da questa condotta e il fatto che con le loro calunnie hanno indotto in errore anche alcuni mezzi di stampa mi inducono ad affermare che sarò costretto a portare con serenità la questione nelle sedi giudiziarie competenti per tutelare non soltanto la mia immagine personale e professionale, ma anche quella delle decine di persone che hanno condiviso con me un percorso lungo ben 12 anni di grande e onesta storia amministrativa comunale» ha evidenziato l'ex sindaco.
«L'episodio di giovedì, tuttavia, rimarrà nella storia per la fortuna con cui il giovane consigliere Losapio è riuscito a far scrivere la "sua verità" a un giornalista che non ha ritenuto opportuno occuparsi, invece, in questi mesi di questioni ben più risonanti come la parentopoli in salsa biscegliese, come le 14 proroghe dell'appalto multimilionario dell'igiene urbana e come le lottizzazioni edilizie discutibili che hanno fatto saltare sulle sedie ex sindaco e tutta l'opposizione consiliare, che, in segno di protesta, ha recentemente abbandonato l'aula consiliare recandosi unita dal Prefetto della Bat per esporre le reiterate violazioni di legge.
Oltre alle valutazioni e ai controlli dei dirigenti del comune di Bisceglie, i criteri per il trattamento delle missioni istituzionali sono stati vagliati, in modo definitivo, anche da organi giudiziari la cui decisione ho pubblicato a beneficio di chi ha creduto alle chiacchiere di Losapio-Angarano» ha concluso Spina.