Attualità
Rischi e opportunità della transizione digitale
Si tratta di una fase storica cruciale, che può essere paragonata alla rivoluzione industriale
Bisceglie - martedì 8 ottobre 2024
Stiamo vivendo un periodo molto complesso da un punto di vista lavorativo, caratterizzato dalla cosiddetta transizione digitale, una fase storica cruciale che può essere paragonata alla rivoluzione industriale. Stiamo passando da un modello di lavoro tradizionale ad un modello di lavoro digitalizzato.
Come evidenziato da Confartigianato, l'Italia rischia di andare incontro a questa rivoluzione epocale senza le giuste risorse. Mancherebbero almeno 362.000 lavoratori con competenze avanzate in tecnologie nuove come l'Intelligenza Artificiale, la realtà virtuale e aumentata, i Big Data, l'Iot (Internet of Things) e la green economy.
La situazione appare più complessa per le micro e piccole imprese, che fanno fatica a intercettare le risorse adeguate per ricoprire incarichi sempre più settoriali e specializzati. A quanto pare non ci sarebbero in Italia queste figure specializzate richieste in alcuni settori emergenti, e c'è chi sostiene che le nuove tecnologie stanno spazzando via molti lavori tradizionali.
Ma proviamo a ribaltare la questione e a guardarla da un altro punto di vista. Le nuove tecnologie stanno cancellando molti lavori tradizionali? Può essere vero, ma va sottolineato che ne stanno creando di nuovi, anche se magari con competenze più specifiche. L'automatizzazione dei processi inoltre sgrava i dipendenti da molte azioni noiose, consentendo loro di dedicarsi ad attività più dinamiche e stimolanti.
L'altra questione riguarda la mancanza di risorse dotate di competenze e skill specifiche, ma siamo sicuri che sia proprio così? I lavoratori specializzati ci sono, ma le aziende li cercano nei posti sbagliati e con mezzi ormai obsoleti. Ed è qui che entrano in gioco le agenzie per il lavoro, che hanno rivoluzionato la ricerca del personale, un'attività tanto necessaria quanto gravosa per le aziende.
Ogni azienda, piccola, media o grande che sia, prima o poi deve mettersi alla ricerca di personale che deve avere competenze specifiche. I vecchi colloqui di lavoro portano via tempo e risorse preziose, che possono essere impiegate diversamente e in modo più fruttuoso e produttivo. Le agenzie per il lavoro fanno proprio questo: per conto delle aziende cercano i candidati più idonei a ricoprire un determinato ruolo.
Il processo risulta fluido e veloce, in quanto le agenzie attingono dal loro ricco database, andando a colpo sicuro poiché contattano direttamente i candidati in possesso dei requisiti richiesti dalle aziende. Le imprese possono quindi collocare in ruoli chiave quelle risorse in possesso delle competenze richieste, senza lasciare a lungo vacanti posti cruciali, situazione che rischia di far perdere terreno prezioso nei confronti dei competitor.
Il processo risulta anche particolarmente flessibile, poiché le aziende possono rivolgersi alle agenzie per il lavoro solo quando ne hanno bisogno. In occasione di picchi di lavoro, ad esempio, possono richiedere l'assunzione di nuovo personale, anche a tempo determinato. Quando il volume di lavoro scende, le aziende possono risolvere il contratto senza penali e senza accollarsi le spese di un'assunzione a tempo indeterminato.
SPECIALE
Come evidenziato da Confartigianato, l'Italia rischia di andare incontro a questa rivoluzione epocale senza le giuste risorse. Mancherebbero almeno 362.000 lavoratori con competenze avanzate in tecnologie nuove come l'Intelligenza Artificiale, la realtà virtuale e aumentata, i Big Data, l'Iot (Internet of Things) e la green economy.
La situazione appare più complessa per le micro e piccole imprese, che fanno fatica a intercettare le risorse adeguate per ricoprire incarichi sempre più settoriali e specializzati. A quanto pare non ci sarebbero in Italia queste figure specializzate richieste in alcuni settori emergenti, e c'è chi sostiene che le nuove tecnologie stanno spazzando via molti lavori tradizionali.
Ma proviamo a ribaltare la questione e a guardarla da un altro punto di vista. Le nuove tecnologie stanno cancellando molti lavori tradizionali? Può essere vero, ma va sottolineato che ne stanno creando di nuovi, anche se magari con competenze più specifiche. L'automatizzazione dei processi inoltre sgrava i dipendenti da molte azioni noiose, consentendo loro di dedicarsi ad attività più dinamiche e stimolanti.
L'altra questione riguarda la mancanza di risorse dotate di competenze e skill specifiche, ma siamo sicuri che sia proprio così? I lavoratori specializzati ci sono, ma le aziende li cercano nei posti sbagliati e con mezzi ormai obsoleti. Ed è qui che entrano in gioco le agenzie per il lavoro, che hanno rivoluzionato la ricerca del personale, un'attività tanto necessaria quanto gravosa per le aziende.
Ogni azienda, piccola, media o grande che sia, prima o poi deve mettersi alla ricerca di personale che deve avere competenze specifiche. I vecchi colloqui di lavoro portano via tempo e risorse preziose, che possono essere impiegate diversamente e in modo più fruttuoso e produttivo. Le agenzie per il lavoro fanno proprio questo: per conto delle aziende cercano i candidati più idonei a ricoprire un determinato ruolo.
Il processo risulta fluido e veloce, in quanto le agenzie attingono dal loro ricco database, andando a colpo sicuro poiché contattano direttamente i candidati in possesso dei requisiti richiesti dalle aziende. Le imprese possono quindi collocare in ruoli chiave quelle risorse in possesso delle competenze richieste, senza lasciare a lungo vacanti posti cruciali, situazione che rischia di far perdere terreno prezioso nei confronti dei competitor.
Il processo risulta anche particolarmente flessibile, poiché le aziende possono rivolgersi alle agenzie per il lavoro solo quando ne hanno bisogno. In occasione di picchi di lavoro, ad esempio, possono richiedere l'assunzione di nuovo personale, anche a tempo determinato. Quando il volume di lavoro scende, le aziende possono risolvere il contratto senza penali e senza accollarsi le spese di un'assunzione a tempo indeterminato.
SPECIALE