
Economia e lavoro
Ristorazione Don Uva, Telesforo: «Confido in una ricomposizione tra Pastore e i lavoratori»
L'ad di Universo Salute: «Il personale di Bisceglie non ha accettato di cambiare le modalità operative di somministrazione dei pasti»
Bisceglie - giovedì 6 febbraio 2020
19.23
La nota diffusa dal sindacato Usppi riguardo le possibili ripercussioni occupazionali a seguito della decisione dell'azienda Pastore srl di rescindere il contratto con Universo Salute srl per la gestione del servizio di ristorazione negli ospedali dell'Opera Don Uva di Bisceglie e Foggia ha tenuto banco nella giornata di giovedì 6 febbraio.
Paolo Telesforo, amministratore delegato di Universo Salute, è intervenuto con una dichiarazione con l'obiettivo di fornire alcune precisazioni, specie nei confronti di un pezzo apparso su un giornale del capoluogo dauno. «Mi corre l'obbligo di smentire alcuni degli assunti in quanto costruiti su notizie palesemente infondate. In tale articolo, l'estensore lascia intendere che le ragioni che avrebbero indotto la ditta Pastore a rinunciare al contratto da noi rinnovato solo alcuni mesi fa siano riconducibili al costo eccessivo del personale e all'inadeguatezza della tariffa convenuta» ha affermato.
«In realtà la questione ha una sfaccettatura del tutto diversa. Di fatto, in ottemperanza alle richieste dei degenti e dei nutrizionisti che curano l'alimentazione dei pazienti del Don Uva, Universo Salute ha optato da tempo per la somministrazione e il razionamento di pasti caldi direttamente nei reparti piuttosto che continuare ad utilizzare il metodo dei pasti preconfezionati e già porzionati che non è mai stato gradito dagli utenti. Tale modalità di somministrazione è già regolarmente attuata nella sede di Foggia, ma non ancora in quella di Bisceglie, dove il personale dipendente della ditta Pastore non ha accettato di cambiare le modalità operative di somministrazione dei pasti mettendo, di conseguenza, in difficoltà Pastore che ha annunciato il recesso anticipato dal contratto per l'impossibilità pratica di adempierlo» ha aggiunto.
Quanto ai rumors apparsi su alcuni media: «Si lascia anche suppore che Ristorazione Più abbia interesse a subentrare al contratto di somministrazione pasti al Don Uva al posto della ditta Pastore di Casamassima. Ciò non corrisponde al vero per molteplici motivi: perché se così fosse non avremmo rinnovato il contratto con Pastore alcuni mesi fa, perché Ristorazione Più è una piccolissima azienda tarata a misura per l'esclusivo fabbisogno di Sanità Più e delle Case di cura riunite e perché Ristorazione Più, anche se volesse, non potrebbe mai preparare i circa 4500 pasti al giorno che l'appalto del Don Uva richiederebbe perché non ne ha le potenzialità strutturali.
Possiamo in tal guisa dichiarare senza ombra di dubbio che, qualora la disdetta della ditta Pastore di Casamassima non dovesse rientrare e ricomporsi, l'appalto verrebbe rimesso in gara, gara alla quale Ristorazione Più non parteciperà non possedendo i requisiti indispensabili per ottemperare al bando» ha evidenziato l'amministratore delegato di Universo Salute.
«Il nostro auspicio è che tra lavoratori, sindacati e ditta Pastore vi sia una ricomposizione positiva della vicenda e che l'azienda prosegua il servizio secondo quanto previsto dal contratto ancora in essere» ha concluso Paolo Telesforo.
Paolo Telesforo, amministratore delegato di Universo Salute, è intervenuto con una dichiarazione con l'obiettivo di fornire alcune precisazioni, specie nei confronti di un pezzo apparso su un giornale del capoluogo dauno. «Mi corre l'obbligo di smentire alcuni degli assunti in quanto costruiti su notizie palesemente infondate. In tale articolo, l'estensore lascia intendere che le ragioni che avrebbero indotto la ditta Pastore a rinunciare al contratto da noi rinnovato solo alcuni mesi fa siano riconducibili al costo eccessivo del personale e all'inadeguatezza della tariffa convenuta» ha affermato.
«In realtà la questione ha una sfaccettatura del tutto diversa. Di fatto, in ottemperanza alle richieste dei degenti e dei nutrizionisti che curano l'alimentazione dei pazienti del Don Uva, Universo Salute ha optato da tempo per la somministrazione e il razionamento di pasti caldi direttamente nei reparti piuttosto che continuare ad utilizzare il metodo dei pasti preconfezionati e già porzionati che non è mai stato gradito dagli utenti. Tale modalità di somministrazione è già regolarmente attuata nella sede di Foggia, ma non ancora in quella di Bisceglie, dove il personale dipendente della ditta Pastore non ha accettato di cambiare le modalità operative di somministrazione dei pasti mettendo, di conseguenza, in difficoltà Pastore che ha annunciato il recesso anticipato dal contratto per l'impossibilità pratica di adempierlo» ha aggiunto.
Quanto ai rumors apparsi su alcuni media: «Si lascia anche suppore che Ristorazione Più abbia interesse a subentrare al contratto di somministrazione pasti al Don Uva al posto della ditta Pastore di Casamassima. Ciò non corrisponde al vero per molteplici motivi: perché se così fosse non avremmo rinnovato il contratto con Pastore alcuni mesi fa, perché Ristorazione Più è una piccolissima azienda tarata a misura per l'esclusivo fabbisogno di Sanità Più e delle Case di cura riunite e perché Ristorazione Più, anche se volesse, non potrebbe mai preparare i circa 4500 pasti al giorno che l'appalto del Don Uva richiederebbe perché non ne ha le potenzialità strutturali.
Possiamo in tal guisa dichiarare senza ombra di dubbio che, qualora la disdetta della ditta Pastore di Casamassima non dovesse rientrare e ricomporsi, l'appalto verrebbe rimesso in gara, gara alla quale Ristorazione Più non parteciperà non possedendo i requisiti indispensabili per ottemperare al bando» ha evidenziato l'amministratore delegato di Universo Salute.
«Il nostro auspicio è che tra lavoratori, sindacati e ditta Pastore vi sia una ricomposizione positiva della vicenda e che l'azienda prosegua il servizio secondo quanto previsto dal contratto ancora in essere» ha concluso Paolo Telesforo.