Politica
Roberta Rigante lascia la segreteria del Partito Democratico
«Questo "nuovo corso" contraddice il lavoro svolto negli ultimi quattro anni»
Bisceglie - mercoledì 27 settembre 2017
17.02
Roberta Rigante ha rassegnato le dimissioni da segretario cittadino del Partito Democratico. La giovane professionista biscegliese, in un certo senso replicando alle affermazioni rilasciate da Francesco Boccia mercoledì mattina, ha ricostruito, attraverso una lunga e dettagliata nota, le diverse fasi del suo mandato, motivando il disimpegno con l'evidente contrasto fra i modi di agire e le idee del gruppo che ha contribuito alla sua elezione nel 2013 e l'azione politico-amministrativa di Francesco Spina e dei suoi sostenitori.
«Il tesseramento 2016 con l'iscrizione al Partito Democratico dell'ex sindaco Francesco Spina e del suo gruppo, iscrizione alla quale gli organismi di garanzia di partito non si sono opposti sebbene quel gruppo avesse una chiara matrice di centrodestra e sebbene aprisse a Bisceglie la condizione, più unica che rara sul territorio nazionale, di ritrovare uno stesso partito seduto sia sui banchi della maggioranza per effetto di strategie e liturgie di partito, che dell'opposizione consiliare come da mandato elettorale, le ripetute dichiarazioni del segretario provinciale e regionale Marco Lacarra ed, infine, l'appello all'unità di Francesco Boccia, onorevole del territorio e riferimento politico della segreteria dalla sottoscritta rappresentata, sono tutti fatti che sanciscono un nuovo corso del Pd biscegliese.
Si tratterà, forse, di un corso proficuo che riuscirà, forse, a portare a segno sia il risultato delle politiche 2018 che quello delle prossime amministrative; si tratterà di un corso che, forse, porterà il Pd biscegliese a percentuali di consenso mai toccate; si tratterà, forse, di un nuovo corso e non di un classico "corso e ricorso storico"; tuttavia… tuttavia, è una nuova strada che contraddice il lavoro svolto dalla segreteria uscente e che con quel lavoro, di opposizione seria, puntuale e rigorosa e di resistenza alle alchimie politiche, non può trovare elementi di condivisione.
Per questo motivo, con la serenità di aver sempre agito nel rispetto delle regole statutarie e dei principi sanciti dal Codice Etico del Partito Democratico e soprattutto con la convinzione di aver interpretato quell'esigenza di coerenza e rigore che sempre più forte proviene dall'elettorato (basti pensare a quanta sfiducia ormai l'elettorato dimostri nei confronti dei partiti con l'astensionismo o allorquando si rifugia nei populismi dilaganti), rassegno le dimissioni dall'incarico politico di segretaria cittadina del Partito Democratico.
Una decisione che non è una resa, resto convinta che questa "fusione a freddo" sia indigeribile all'elettorato oltre che moralmente ed eticamente non sostenibile, resto convinta che l'amministrazione cittadina sia colpevole di una mala gestio di cui il Partito Democratico non dovrebbe accollarsi gli oneri, se non altro per non aver mai partecipato all'azione amministrativa ed essendo sempre stato, invece, all'opposizione di essa e non essendo sufficiente il tempo residuo a consentire di determinare un cambio di rotta decisivo e chiaro della gestione amministrativa, non indietreggio su queste posizioni e, proprio per questo, le dimissioni oggi mi sembrano un atto dovuto, sia pur sofferto.
Non di soli numeri e non di sola conta del consenso è fatta la politica. Rivendico, a nome di quel straordinario gruppo di lavoro che è stato la mia segreteria, quattro anni di impegno, passione, dedizione finalizzati a diffondere e argomentare quel grande progetto che è il Partito Democratico, un partito sì plurale ed inclusivo ma di chiara collocazione nell'alveo dei principi e della storia del centro-sinistra. Ringrazio tutti i compagni di questa enorme esperienza e tutti i coloro che disinteressatamente, con generosità, sottraendo tempo alle proprie famiglie e al proprio lavoro, si sono dedicati ad un'idea. Un'idea alla quale sono certa che nessuno di noi avrà voglia di rinunciare».
«Il tesseramento 2016 con l'iscrizione al Partito Democratico dell'ex sindaco Francesco Spina e del suo gruppo, iscrizione alla quale gli organismi di garanzia di partito non si sono opposti sebbene quel gruppo avesse una chiara matrice di centrodestra e sebbene aprisse a Bisceglie la condizione, più unica che rara sul territorio nazionale, di ritrovare uno stesso partito seduto sia sui banchi della maggioranza per effetto di strategie e liturgie di partito, che dell'opposizione consiliare come da mandato elettorale, le ripetute dichiarazioni del segretario provinciale e regionale Marco Lacarra ed, infine, l'appello all'unità di Francesco Boccia, onorevole del territorio e riferimento politico della segreteria dalla sottoscritta rappresentata, sono tutti fatti che sanciscono un nuovo corso del Pd biscegliese.
Si tratterà, forse, di un corso proficuo che riuscirà, forse, a portare a segno sia il risultato delle politiche 2018 che quello delle prossime amministrative; si tratterà di un corso che, forse, porterà il Pd biscegliese a percentuali di consenso mai toccate; si tratterà, forse, di un nuovo corso e non di un classico "corso e ricorso storico"; tuttavia… tuttavia, è una nuova strada che contraddice il lavoro svolto dalla segreteria uscente e che con quel lavoro, di opposizione seria, puntuale e rigorosa e di resistenza alle alchimie politiche, non può trovare elementi di condivisione.
Per questo motivo, con la serenità di aver sempre agito nel rispetto delle regole statutarie e dei principi sanciti dal Codice Etico del Partito Democratico e soprattutto con la convinzione di aver interpretato quell'esigenza di coerenza e rigore che sempre più forte proviene dall'elettorato (basti pensare a quanta sfiducia ormai l'elettorato dimostri nei confronti dei partiti con l'astensionismo o allorquando si rifugia nei populismi dilaganti), rassegno le dimissioni dall'incarico politico di segretaria cittadina del Partito Democratico.
Una decisione che non è una resa, resto convinta che questa "fusione a freddo" sia indigeribile all'elettorato oltre che moralmente ed eticamente non sostenibile, resto convinta che l'amministrazione cittadina sia colpevole di una mala gestio di cui il Partito Democratico non dovrebbe accollarsi gli oneri, se non altro per non aver mai partecipato all'azione amministrativa ed essendo sempre stato, invece, all'opposizione di essa e non essendo sufficiente il tempo residuo a consentire di determinare un cambio di rotta decisivo e chiaro della gestione amministrativa, non indietreggio su queste posizioni e, proprio per questo, le dimissioni oggi mi sembrano un atto dovuto, sia pur sofferto.
Non di soli numeri e non di sola conta del consenso è fatta la politica. Rivendico, a nome di quel straordinario gruppo di lavoro che è stato la mia segreteria, quattro anni di impegno, passione, dedizione finalizzati a diffondere e argomentare quel grande progetto che è il Partito Democratico, un partito sì plurale ed inclusivo ma di chiara collocazione nell'alveo dei principi e della storia del centro-sinistra. Ringrazio tutti i compagni di questa enorme esperienza e tutti i coloro che disinteressatamente, con generosità, sottraendo tempo alle proprie famiglie e al proprio lavoro, si sono dedicati ad un'idea. Un'idea alla quale sono certa che nessuno di noi avrà voglia di rinunciare».