Scuola
Salnitro, spunta una lettera con 18 firme destinata al dirigente scolastico
Un lungo elenco di presunte carenze strutturali e organizzative
Bisceglie - mercoledì 27 novembre 2019
14.22
Una raccomandata a mano, indirizzata al dirigente scolastico del quarto circolo didattico Castellini, recapitata per conoscenza sia al sindaco Angarano che all'assessore Sasso e ricevuta al protocollo del comune lunedì 25 novembre scorso. Questo l'unico documento, sottoscritto da 18 persone, che certificherebbe la protesta di alcune mamme di bambine e bambini che frequentano il plesso del quartiere Salnitro.
Il testo riporta una lunga serie di problematiche che le firmatarie avrebbero ravvisato: la caldaia per il riscaldamento della struttura sarebbe fuori uso da dieci giorni; non ci sarebbe una linea telefonica per la comunicazione fra l'istituto e i genitori; il campanello di accesso alla scuola per l'apertura del portone principale sarebbe assente; la palestra risulterebbe chiusa solo perché non sarebbe stata ancora montata la spalliera; le aree verdi esterne non sarebbero curate; non ci sarebbero tende per riparare i bambini dal sole; risulterebbero mancanti zanzariere e paraspigoli per le classi della scuola dell'infanzia; non ci sarebbe una lavagna multimediale; non ci sarebbero laboratori per le attività scolastiche.
Le 18 sottoscrittrici chiederebbero anche l'ausilio della Polizia Locale per il controllo dell'ingresso e dell'uscita dei piccoli studenti e lamenterebbero un numero di collaboratori scolastici nettamente inferiore e non congruo rispetto a quello dei bambini che frequentano il plesso.
Sullo sfondo, secondo quanto riportato nel documento, un "grave problema igienico", non meglio specificato, che renderebbe gli ambienti inadeguati. La lettera si conclude con una frase chiara: «Se la situazione non dovesse trovare soluzioni, noi genitori non faremo entrare i nostri bambini e continueremo con scioperi a oltranza». Traspare, in queste parole, la sensazione, peraltro espressa nella lettera, che i propri figli siano considerati «di Serie Z».
Non è dato di sapere quale tipo di risposta sia giunta dai destinatari (sindaco, assessore e dirigente scolastico) né se il proposito di non far entrare i propri figli a scuola sia stato mantenuto nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì.
Il testo riporta una lunga serie di problematiche che le firmatarie avrebbero ravvisato: la caldaia per il riscaldamento della struttura sarebbe fuori uso da dieci giorni; non ci sarebbe una linea telefonica per la comunicazione fra l'istituto e i genitori; il campanello di accesso alla scuola per l'apertura del portone principale sarebbe assente; la palestra risulterebbe chiusa solo perché non sarebbe stata ancora montata la spalliera; le aree verdi esterne non sarebbero curate; non ci sarebbero tende per riparare i bambini dal sole; risulterebbero mancanti zanzariere e paraspigoli per le classi della scuola dell'infanzia; non ci sarebbe una lavagna multimediale; non ci sarebbero laboratori per le attività scolastiche.
Le 18 sottoscrittrici chiederebbero anche l'ausilio della Polizia Locale per il controllo dell'ingresso e dell'uscita dei piccoli studenti e lamenterebbero un numero di collaboratori scolastici nettamente inferiore e non congruo rispetto a quello dei bambini che frequentano il plesso.
Sullo sfondo, secondo quanto riportato nel documento, un "grave problema igienico", non meglio specificato, che renderebbe gli ambienti inadeguati. La lettera si conclude con una frase chiara: «Se la situazione non dovesse trovare soluzioni, noi genitori non faremo entrare i nostri bambini e continueremo con scioperi a oltranza». Traspare, in queste parole, la sensazione, peraltro espressa nella lettera, che i propri figli siano considerati «di Serie Z».
Non è dato di sapere quale tipo di risposta sia giunta dai destinatari (sindaco, assessore e dirigente scolastico) né se il proposito di non far entrare i propri figli a scuola sia stato mantenuto nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì.