Attualità
Santorsola: «Problemi all'ospedale di Bisceglie, rafforzare Trani»
Il consigliere regionale cita una nota nella quale il Direttore medico Sinigaglia avrebbe sostenuto l'impossibilità di riprendere le attività ambulatoriali
Bisceglie - martedì 26 maggio 2020
20.29
Rafforzare il presidio territoriale di assistenza di Trani. È quanto sostenuto dal consigliere regionale Domenico Santorsola (Noi a sinistra), medico tranese, in una nota inviata al Direttore generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne. Le evidenti finalità della richiesta avrebbero inevitabili ripercussioni negative sull'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie: peraltro, secondo quanto affermato dall'esponente della massima assise regionale, il Direttore medico del nosocomio Andrea Sinigaglia avrebbe inviato agli organi competenti una comunicazione nella quale sosterrebbe l'impossibilità di riprendere le attività ambulatoriali all'interno della struttura biscegliese. Quanto possa esserci di vero in tutto ciò, al momento, non è dato di sapere: toccherebbe allo stesso Sinigaglia interfacciarsi coi media per fornire risposte che, a questo punto, paiono dovute ai cittadini. BisceglieViva, naturalmente, è a disposizione del Direttore del "Vittorio Emanuele II".
«Il presidio territoriale di Trani, in questo periodo di pandemia da Coronavirus, ha mostrato tutta la sua importanza strategica assicurando agli utenti della Bat, e ai cittadini tranesi in particolare, il soddisfacimento dei bisogni assistenziali, diagnostici e terapeutici» ha spiegato Santorsola. «Ho chiesto all'avvocato Delle Donne di farsi portavoce presso il Dipartimento sanità della regione Puglia di un'istanza ben precisa: accelerare la realizzazione dell'ospedale di Andria e portare a termine il progetto di una struttura multispecialistica di II livello che sia veramente utile alle comunità del nord barese e non solo a quelle della Area Metropolitana di Bari che già hanno strutture prestigiose cui fare riferimento; la collocazione ideale, così come già detto altre volte, sarebbe in un punto equidistante dalle città di Corato, Trani e Bisceglie» ha aggiunto il consigliere regionale, riferendosi al progetto di costruzione di in nuovo ospedale nel territorio andriese, in Contrada Macchia di rose, su un'area di 190 mila metri quadri, per il quale è giunto il via libera del ministero dell'economia proprio il 20 maggio.
«È di questi giorni la richiesta tanto logica quanto legittima del Direttore medico del presidio ospedaliero di Bisceglie il quale, con nota del 19 maggio 2020, ha evidenziato la'impossibilità di riprendere le attività ambulatoriali all'interno della struttura da lui diretta e ha "suggerito" con forza di attivare all'interno del presidio territoriale di assistenza di Trani ambulatori specialistici ospedalieri per dare assistenza a tutti i pazienti che, in attesa di un ricovero o dopo una fase di ospedalizzazione, necessitano di un "follow up" clinico e strumentale e di una continuità terapeutica, la cui mancanza metterebbe a repentaglio il loro stato di salute» ha rimarcato Santorsola nel passaggio relativo alla comunicazione, al momento sconosciuta, che Sinigaglia avrebbe inviato probabilmente all'Asl Bt.
«Del resto il Pta di Trani è nato con l'obiettivo di ridurre drasticamente il ricorso alla ospedalizzazione ed è ormai pronto a svolgere questo compito, grazie alla oculata gestione da parte dell'attuale dirigenza» ha puntualizzato il consigliere regionale. Resta da sciogliere, ovviamente, il nodo riguardo l'effettiva situazione al "Vittorio Emanuele II".
«Il presidio territoriale di Trani, in questo periodo di pandemia da Coronavirus, ha mostrato tutta la sua importanza strategica assicurando agli utenti della Bat, e ai cittadini tranesi in particolare, il soddisfacimento dei bisogni assistenziali, diagnostici e terapeutici» ha spiegato Santorsola. «Ho chiesto all'avvocato Delle Donne di farsi portavoce presso il Dipartimento sanità della regione Puglia di un'istanza ben precisa: accelerare la realizzazione dell'ospedale di Andria e portare a termine il progetto di una struttura multispecialistica di II livello che sia veramente utile alle comunità del nord barese e non solo a quelle della Area Metropolitana di Bari che già hanno strutture prestigiose cui fare riferimento; la collocazione ideale, così come già detto altre volte, sarebbe in un punto equidistante dalle città di Corato, Trani e Bisceglie» ha aggiunto il consigliere regionale, riferendosi al progetto di costruzione di in nuovo ospedale nel territorio andriese, in Contrada Macchia di rose, su un'area di 190 mila metri quadri, per il quale è giunto il via libera del ministero dell'economia proprio il 20 maggio.
«È di questi giorni la richiesta tanto logica quanto legittima del Direttore medico del presidio ospedaliero di Bisceglie il quale, con nota del 19 maggio 2020, ha evidenziato la'impossibilità di riprendere le attività ambulatoriali all'interno della struttura da lui diretta e ha "suggerito" con forza di attivare all'interno del presidio territoriale di assistenza di Trani ambulatori specialistici ospedalieri per dare assistenza a tutti i pazienti che, in attesa di un ricovero o dopo una fase di ospedalizzazione, necessitano di un "follow up" clinico e strumentale e di una continuità terapeutica, la cui mancanza metterebbe a repentaglio il loro stato di salute» ha rimarcato Santorsola nel passaggio relativo alla comunicazione, al momento sconosciuta, che Sinigaglia avrebbe inviato probabilmente all'Asl Bt.
«Del resto il Pta di Trani è nato con l'obiettivo di ridurre drasticamente il ricorso alla ospedalizzazione ed è ormai pronto a svolgere questo compito, grazie alla oculata gestione da parte dell'attuale dirigenza» ha puntualizzato il consigliere regionale. Resta da sciogliere, ovviamente, il nodo riguardo l'effettiva situazione al "Vittorio Emanuele II".