Politica
Santorsola sulla soppressione di ginecologia al "Vittorio Emanuele": «Primo passo verso la chiusura definitiva dell'ospedale»
Il consigliere regionale: «Un presidio inadeguato dal punto di vista strutturale»
Bisceglie - lunedì 8 luglio 2019
11.15
«"Se Atene piange, Sparta non ride"». Questa la citazione utilizzata dal consigliere regionale Domenico Santorsola, medico tranese, già assessore all'ambiente della giunta Emiliano, per descrivere la situazione relativa ai nosocomi di Trani e Bisceglie.
Sull'annunciata chiusura dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia, Santorsola ha affermato: «Per quanto Bisceglie e Trani, al pari delle due antiche città, siano in perenne antagonismo tra loro, quella chiusura non è una notizia di cui gioire: le difficoltà di una città non rendono più facile la vita dell'altra, anzi, il punto nascita diventa sempre più lontano dal nostro centro cittadino e ci saranno difficoltà sempre maggiori per le future gravide!».
Previsioni fosche, quelle di Santorsola, rispetto al futuro del "Vittorio Emanuele II": «È probabile, inoltre, che quello della ginecologia sia solo il primo passo verso la chiusura definitiva di un presidio ospedaliero inadeguato dal punto di vista strutturale al quale gli amministratori avrebbero dovuto trovare una vocazione qualificante piuttosto che una disordinata allocazione di unità operative diverse» ha sottolineato, non senza risparmiare una valutazione negativa dell'ospedale biscegliese.
«Credo sia compito della politica in generale, e mio in particolare, verificare le procedure che hanno portato a questa decisione ed eventualmente porvi rimedio; è mandatorio, inoltre, raccogliere il guanto di una sfida più lungimirante e più moderna: la trasformazione di tutti gli attuali ospedali in presidi territoriali attrezzati e la costruzione di un unico, grande, affidabile ospedale della Bat» ha concluso Santorsola.
Sull'annunciata chiusura dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia, Santorsola ha affermato: «Per quanto Bisceglie e Trani, al pari delle due antiche città, siano in perenne antagonismo tra loro, quella chiusura non è una notizia di cui gioire: le difficoltà di una città non rendono più facile la vita dell'altra, anzi, il punto nascita diventa sempre più lontano dal nostro centro cittadino e ci saranno difficoltà sempre maggiori per le future gravide!».
Previsioni fosche, quelle di Santorsola, rispetto al futuro del "Vittorio Emanuele II": «È probabile, inoltre, che quello della ginecologia sia solo il primo passo verso la chiusura definitiva di un presidio ospedaliero inadeguato dal punto di vista strutturale al quale gli amministratori avrebbero dovuto trovare una vocazione qualificante piuttosto che una disordinata allocazione di unità operative diverse» ha sottolineato, non senza risparmiare una valutazione negativa dell'ospedale biscegliese.
«Credo sia compito della politica in generale, e mio in particolare, verificare le procedure che hanno portato a questa decisione ed eventualmente porvi rimedio; è mandatorio, inoltre, raccogliere il guanto di una sfida più lungimirante e più moderna: la trasformazione di tutti gli attuali ospedali in presidi territoriali attrezzati e la costruzione di un unico, grande, affidabile ospedale della Bat» ha concluso Santorsola.