Cronaca
Savasta assolto in Cassazione per il caso del terreno adiacente a Masseria San Felice
L'ex magistrato non commise alcun reato nelle fasi dell'acquisto dal biscegliese Cosmai
Bisceglie - sabato 6 aprile 2019
12.38
Antonio Savasta, ex pubblico ministero di Trani, è stato assolto in Cassazione per una delle vicende riguardanti Masseria San Felice.
Il procedimento a suo carico, inerente l'acquisto del terreno confinante alla struttura appartenuto in precedenza al 71enne biscegliese Donato Cosmai, si è concluso al terzo grado di giudizio con le valutazioni dei componenti della VI sezione penale.
Secondo l'ipotesi dell'accusa, peraltro smontata dalle sentenze di primo e secondo grado, Savasta avrebbe ottenuto un prezzo molto conveniente per l'acquisto dell'appezzamento di terreno utilizzando il potere legato al suo ruolo nella magistratura (sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani) all'epoca della compravendita. Nelle varie fasi del processo è emersa la congruità della cifra versata da Francesco Paolo Savasta (il fratello dell'ex pm, acquirente) pari a 33 mila euro, al contrario di quanto sostenuto dal venditore, che nelle sue denunce ha sempre ritenuto il valore del terreno aggirarsi intorno ai 100 mila euro.
La Cassazione, chiamata in causa dall'impugnazione della sentenza di appello presentata da Cosmai, ha ritenuto il ricorso inammissibile, sancendo l'assoluzione e chiudendo, in pratica, la vicenda.
Savasta, arrestato il 14 gennaio del 2019 con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso, ha ottenuto gli arresti domiciliari lo scorso 29 marzo.
© riproduzione riservata
Il procedimento a suo carico, inerente l'acquisto del terreno confinante alla struttura appartenuto in precedenza al 71enne biscegliese Donato Cosmai, si è concluso al terzo grado di giudizio con le valutazioni dei componenti della VI sezione penale.
Secondo l'ipotesi dell'accusa, peraltro smontata dalle sentenze di primo e secondo grado, Savasta avrebbe ottenuto un prezzo molto conveniente per l'acquisto dell'appezzamento di terreno utilizzando il potere legato al suo ruolo nella magistratura (sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani) all'epoca della compravendita. Nelle varie fasi del processo è emersa la congruità della cifra versata da Francesco Paolo Savasta (il fratello dell'ex pm, acquirente) pari a 33 mila euro, al contrario di quanto sostenuto dal venditore, che nelle sue denunce ha sempre ritenuto il valore del terreno aggirarsi intorno ai 100 mila euro.
La Cassazione, chiamata in causa dall'impugnazione della sentenza di appello presentata da Cosmai, ha ritenuto il ricorso inammissibile, sancendo l'assoluzione e chiudendo, in pratica, la vicenda.
Savasta, arrestato il 14 gennaio del 2019 con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso, ha ottenuto gli arresti domiciliari lo scorso 29 marzo.
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