Cronaca
Savasta si avvale della facoltà di non rispondere, Nardi e Di Chiaro respingono le accuse
Il gip per tre ore sotto interrogatorio
Puglia - giovedì 17 gennaio 2019
17.11
Ha deciso di non rispondere ai giudici il magistrato Antonio Savasta, l'ex pubblico ministero della Procura di Trani arrestato lunedì 14 gennaio con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
Savasta è stato il primo a comparire davanti al gip di Lecce Giovanni Gallo, insieme ai suoi difensori, per l'interrogatorio di garanzia. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere, secondo quanto spiegato i legali Guido Calvi e Massimo Manfreda all'Ansa, deriva dalla necessità di guardare con attenzione tutte le carte dell'inchiesta.
Hanno invece risposto, respingendo tutte le accuse, il magistrato Michele Nardi e l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro.
Nardi, pubblico ministero a Roma ma all'epoca dei fatti contestati gip a Trani, ha risposto per circa tre ore alle domande del gip di Lecce Roberta Licci, respingendo tutte le accuse, fornendo spunti per verificare e riscontrare le dichiarazioni rese. Come riferito dall'Ansa, Nardi si è detto completamente innocente, attribuendo le accuse a dissidi di natura personale col suo principale accusatore, l'imprenditore di Corato Flavio D'Introno. Contrasti che Nardi avrebbe ricondotto alla vicenda della ristrutturazione di una villa di proprietà di sua moglie a Trani. Riguardo la presunta associazione per delinquere che lo vedrebbe coinvolto insieme all'ex pm di Trani Antonio Savasta Nardi ha riferito di non aver avuto con questi rapporti amicali, anzi. Quando entrambi erano in servizio a Trani i loro rapporti si sarebbero deteriorati per disparità di vedute e di comportamenti. Al termine dell'interrogatorio il gip Gallo si è riservato di decidere.
In merito alla deposizione di Di Chiaro, il legale Tiziana Tandoi ha riferito che il suo assistito ha accettato di rispondere ma non ha riferito alla stampa i contenuti della deposizione.
Savasta è stato il primo a comparire davanti al gip di Lecce Giovanni Gallo, insieme ai suoi difensori, per l'interrogatorio di garanzia. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere, secondo quanto spiegato i legali Guido Calvi e Massimo Manfreda all'Ansa, deriva dalla necessità di guardare con attenzione tutte le carte dell'inchiesta.
Hanno invece risposto, respingendo tutte le accuse, il magistrato Michele Nardi e l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro.
Nardi, pubblico ministero a Roma ma all'epoca dei fatti contestati gip a Trani, ha risposto per circa tre ore alle domande del gip di Lecce Roberta Licci, respingendo tutte le accuse, fornendo spunti per verificare e riscontrare le dichiarazioni rese. Come riferito dall'Ansa, Nardi si è detto completamente innocente, attribuendo le accuse a dissidi di natura personale col suo principale accusatore, l'imprenditore di Corato Flavio D'Introno. Contrasti che Nardi avrebbe ricondotto alla vicenda della ristrutturazione di una villa di proprietà di sua moglie a Trani. Riguardo la presunta associazione per delinquere che lo vedrebbe coinvolto insieme all'ex pm di Trani Antonio Savasta Nardi ha riferito di non aver avuto con questi rapporti amicali, anzi. Quando entrambi erano in servizio a Trani i loro rapporti si sarebbero deteriorati per disparità di vedute e di comportamenti. Al termine dell'interrogatorio il gip Gallo si è riservato di decidere.
In merito alla deposizione di Di Chiaro, il legale Tiziana Tandoi ha riferito che il suo assistito ha accettato di rispondere ma non ha riferito alla stampa i contenuti della deposizione.