Attualità
«Scandaloso non vaccinare chi si occupa delle pulizie nelle strutture sanitarie»
La Fisascat Cisl annuncia un sit-in di protesta davanti alla sede biscegliese di Universo Salute
Bisceglie - venerdì 23 aprile 2021
16.51
Un sit-in di protesta davanti alla sede biscegliese di Universo Salute-Opera Don Uva. Lo ha annunciato, con appuntamento fissato per lunedì 26 aprile alle 8 del mattino, il sindacato Fisascat Cisl Bari. Motivo delle rimostranze, la mancata somministrazione del vaccino anti-Covid nei confronti dei circa 20 dipendenti dell'azienda Ep, che gestisce l'appalto per il servizio di pulizie all'interno dei complessi aziendali di Bisceglie dell'ex Casa della Divina Provvidenza.
«Sono tutti i giorni a stretto contatto con i pazienti, per cui non solo il rischio di contagio è altissimo, ma loro stessi potrebbero essere fonte di contagio tra gli ospiti della struttura e nella comunità in cui vivono, in primis i nuclei familiari» ha spiegato Luigi De Ceglie della Fisascat, parlando senza mezzi termini di disparità di trattamento rispetto ai dipendenti diretti dell'Opera Don Uva, tutti da tempo inclusi nella campagna vaccinale.
«L'esclusione è per noi irragionevole, incostituzionale e inopportuna. Più volte le organizzazioni sindacali sono intervenute, senza alcun riscontro, con l'Anip (associazione nazionale delle imprese di pulizie) invitando il ministero ad inserire la categoria di lavoratori tra coloro che debbono essere vaccinati con la stessa priorità del personale medico, paramedico e ausiliario impiegato negli ospedali, nelle Rsa e nelle Rssa proprio per il prezioso e necessario lavoro che svolgono quotidianamente» ha aggiunto.
«Fisascat Cisl Bari denuncia quanto sia scandaloso che a livello regionale si pensi a vaccinare prima i magistrati e gli avvocati, e non coloro che tutti i giorni provvedono all'igiene e alla sanificazione degli ambienti in cui vivono e lavorano, senza tutele» ha concluso De Ceglie.
«Sono tutti i giorni a stretto contatto con i pazienti, per cui non solo il rischio di contagio è altissimo, ma loro stessi potrebbero essere fonte di contagio tra gli ospiti della struttura e nella comunità in cui vivono, in primis i nuclei familiari» ha spiegato Luigi De Ceglie della Fisascat, parlando senza mezzi termini di disparità di trattamento rispetto ai dipendenti diretti dell'Opera Don Uva, tutti da tempo inclusi nella campagna vaccinale.
«L'esclusione è per noi irragionevole, incostituzionale e inopportuna. Più volte le organizzazioni sindacali sono intervenute, senza alcun riscontro, con l'Anip (associazione nazionale delle imprese di pulizie) invitando il ministero ad inserire la categoria di lavoratori tra coloro che debbono essere vaccinati con la stessa priorità del personale medico, paramedico e ausiliario impiegato negli ospedali, nelle Rsa e nelle Rssa proprio per il prezioso e necessario lavoro che svolgono quotidianamente» ha aggiunto.
«Fisascat Cisl Bari denuncia quanto sia scandaloso che a livello regionale si pensi a vaccinare prima i magistrati e gli avvocati, e non coloro che tutti i giorni provvedono all'igiene e alla sanificazione degli ambienti in cui vivono e lavorano, senza tutele» ha concluso De Ceglie.