Scuola
Scuola, le modalità del rientro in classe a settembre
Novità rilevanti sul consumo dei pasti negli istituti e sull'organizzazione della didattica
Italia - sabato 30 maggio 2020
Mentre la vita pian piano cerca di ritrovare la normalità dopo quasi due mesi di lockdown, così anche la scuola cerca di perfezionare le regole che prevedono un graduale e sicuro rientro alla didattica in presenza nelle strutture.
La task force in materia, presieduta da Patrizio Bianchi, ha presentato al ministro dell'istruzione Lucia Azzolina il rapporto completo con le indicazioni utili ai fini del rientro nelle aule a settembre.
In primis torneranno in classe gli studenti delle scuole dell'infanzia (materne), primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie inferiori). Secondo quanto definito, al fine di evitare assembramenti non saranno possibili "classi pollaio" (composte da 28 o 30 alunni): gli studenti saranno suddivisi in gruppi, composti da 8 o 10 ragazzi, che entreranno nell'edificio scolastico separati a distanza di quindici minuti.
Gli studenti seguiranno lezioni diverse: un gruppo rimarrà in aula, mentre altri potranno seguire le lezioni in spazi all'aperto, come ad esempio parchi o giardini e oratori, messi a disposizione da enti locali, previo accordo con le relative strutture scolastiche.
Le lezioni, peraltro, non dureranno più sessanta minuti ma presumibilmente quarantacinque, in modo tale da garantire a tutti un servizio didattico efficace.
Situazione diversa per le scuole secondarie di secondo grado. Per le scuole medie superiori proseguirà la didattica a distanza almeno nella fase iniziale dell'anno scolastico 2020-2021, in concomitanza con la didattica in presenza. Una decisione frutto dell'assunto che le studentesse e gli studenti di questi istituti sono più autonomi nell'utilizzo dei dispositivi tecnologici.
Le lezioni in presenza si svolgeranno per le interrogazioni, le verifiche e ci saranno dei laboratori per altre discipline trasversali.
Quanto alle normative sanitarie è stata fissata la distanza interpersonale di un metro, oltre all'uso della mascherina per tutti i maggiori di 6 anni di età. Nel caso di temperatura corporea pari o superiore ai 37.5 gradi sarà obbligatorio restare a casa, pur se non dovrebbe essere prevista la misurazione a scuola. Passaggi doverosi quelli relativi alle pulizie approfondite degli edifici prima delle riaperture e dell'utilizzo maggiore possibile degli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o di programmate attività didattiche. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola.
La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l'ingresso e l'uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell'edificio scolastico.
Il consumo del pasto a scuola andrà assolutamente preservato, sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l'eventuale fornitura del pasto in "lunch box" per il consumo in classe.
La task force in materia, presieduta da Patrizio Bianchi, ha presentato al ministro dell'istruzione Lucia Azzolina il rapporto completo con le indicazioni utili ai fini del rientro nelle aule a settembre.
In primis torneranno in classe gli studenti delle scuole dell'infanzia (materne), primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie inferiori). Secondo quanto definito, al fine di evitare assembramenti non saranno possibili "classi pollaio" (composte da 28 o 30 alunni): gli studenti saranno suddivisi in gruppi, composti da 8 o 10 ragazzi, che entreranno nell'edificio scolastico separati a distanza di quindici minuti.
Gli studenti seguiranno lezioni diverse: un gruppo rimarrà in aula, mentre altri potranno seguire le lezioni in spazi all'aperto, come ad esempio parchi o giardini e oratori, messi a disposizione da enti locali, previo accordo con le relative strutture scolastiche.
Le lezioni, peraltro, non dureranno più sessanta minuti ma presumibilmente quarantacinque, in modo tale da garantire a tutti un servizio didattico efficace.
Situazione diversa per le scuole secondarie di secondo grado. Per le scuole medie superiori proseguirà la didattica a distanza almeno nella fase iniziale dell'anno scolastico 2020-2021, in concomitanza con la didattica in presenza. Una decisione frutto dell'assunto che le studentesse e gli studenti di questi istituti sono più autonomi nell'utilizzo dei dispositivi tecnologici.
Le lezioni in presenza si svolgeranno per le interrogazioni, le verifiche e ci saranno dei laboratori per altre discipline trasversali.
Quanto alle normative sanitarie è stata fissata la distanza interpersonale di un metro, oltre all'uso della mascherina per tutti i maggiori di 6 anni di età. Nel caso di temperatura corporea pari o superiore ai 37.5 gradi sarà obbligatorio restare a casa, pur se non dovrebbe essere prevista la misurazione a scuola. Passaggi doverosi quelli relativi alle pulizie approfondite degli edifici prima delle riaperture e dell'utilizzo maggiore possibile degli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o di programmate attività didattiche. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola.
La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l'ingresso e l'uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell'edificio scolastico.
Il consumo del pasto a scuola andrà assolutamente preservato, sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l'eventuale fornitura del pasto in "lunch box" per il consumo in classe.