Attualità
Studenti delle superiori in classe dall'11, Italia tutta arancione nei weekend
Clima tesissimo nel Governo, si attende il decreto per l'ufficializzazione delle nuove misure
Italia - martedì 5 gennaio 2021
14.48
L'intesa sul prossimo decreto sarebbe stata trovata nella notte, al termine di animate discussioni all'interno della compagine governativa. Trapela l'indiscrezione secondo cui le studentesse e gli studenti delle scuole superiori non tornerebbero in classe giovedì 7 gennaio ma proseguirebbero con la didattica a distanza. Il rientro fra i banchi slitterebbe perciò a lunedì 11 gennaio, atteso che la situazione epidemiologica lo consenta e in ogni caso nella misura non eccedente al 50% della capienza degli istituti.
Scontro durissimo, sul tema della scuola e non solo, nel consiglio dei ministri che ha avuto inizio nella tarda serata di lunedì 4 gennaio ed è proseguito per diverse ore. Farà fede l'esito del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, che sarà reso noto venerdì 8: l'intenzione è fermare la ripresa delle attività in presenza nelle regioni rosse anche se al momento, secondo gli indici Rt, né la Puglia né altri territori sembrerebbero trovarsi in una situazione del genere.
Scuole primarie e medie inferiori, al contrario, riapriranno regolarmente alla didattica in presenza giovedì 7 gennaio. Volano gli stracci tra le diverse componenti del Governo, in un clima da "tutti contro tutti" (sotto accusa il ministro dei trasporti De Micheli per la mancata riorganizzazione dei servizi pubblici), mentre il biscegliese Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie, fatica non poco nel gestire il complesso rapporto coi presidenti di Regione: secondo i boatos, i governatori di Marche, Friuli Venezia-Giulia e Veneto avrebbero fatto sapere di essere pronti a ordinanze ancora più restrittive, con lo stop alla didattica in presenza fino al 31 gennaio.
Il testo prevede anche l'abbassamento della soglia dell'Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce (1 per la zona arancione, 1.25 per la zona rossa) e che sarà in vigore da lunedì 11, come ha anticipato il ministro Boccia.
Scontro durissimo, sul tema della scuola e non solo, nel consiglio dei ministri che ha avuto inizio nella tarda serata di lunedì 4 gennaio ed è proseguito per diverse ore. Farà fede l'esito del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, che sarà reso noto venerdì 8: l'intenzione è fermare la ripresa delle attività in presenza nelle regioni rosse anche se al momento, secondo gli indici Rt, né la Puglia né altri territori sembrerebbero trovarsi in una situazione del genere.
Scuole primarie e medie inferiori, al contrario, riapriranno regolarmente alla didattica in presenza giovedì 7 gennaio. Volano gli stracci tra le diverse componenti del Governo, in un clima da "tutti contro tutti" (sotto accusa il ministro dei trasporti De Micheli per la mancata riorganizzazione dei servizi pubblici), mentre il biscegliese Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie, fatica non poco nel gestire il complesso rapporto coi presidenti di Regione: secondo i boatos, i governatori di Marche, Friuli Venezia-Giulia e Veneto avrebbero fatto sapere di essere pronti a ordinanze ancora più restrittive, con lo stop alla didattica in presenza fino al 31 gennaio.
L'ipotesi: zona arancione nei weekend
Zona gialla "rafforzata" nei giorni feriali, col divieto di spostamento fra regioni e la possibilità di spostarsi in massimo due persone verso un'altra abitazione nella stessa regione. Zona arancione nel fine settimana. Questa la soluzione di compromesso al vaglio dell'esecutivo. Un primo esperimento potrebbe essere effettuato nel periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio. Resterebbero consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, o per motivi di salute, oltre che il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.Il testo prevede anche l'abbassamento della soglia dell'Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce (1 per la zona arancione, 1.25 per la zona rossa) e che sarà in vigore da lunedì 11, come ha anticipato il ministro Boccia.