Cultura
Sergio Pirozzi lascia ai biscegliesi una lezione di dignità e amore per la propria terra
Toccante partecipazione del sindaco di Amatrice al fuori cartellone di Libri nel Borgo Antico
Bisceglie - mercoledì 13 dicembre 2017
10.23
È valsa la pena di pazientare. Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, avrebbe dovuto conversare sul libro "La scossa dello scarpone" in piazza Castello, lo scorso 25 agosto, nella prima delle tre serate dell'ottava edizione di Libri nel Borgo Antico. Gli fu impossibile raggiungere Bisceglie per motivi naturalmente connessi al delicato ruolo di primo cittadino del comune più colpito dai tragici eventi sismici che hanno cambiato la sua vita, scaraventandolo sulle aperture di tutti i notiziari e dei siti internet, oltre che sulle prime pagine dei giornali. Ha mantenuto la parola, da uomo vero qual è, incontrando i biscegliesi presso le Vecchie Segherie Mastrototaro martedì 12 dicembre.
Pirozzi è tutto negli abbracci sinceri con Angelo Consiglio e Sergio Silvestris, due colonne dell'associazione Borgo Antico: gesti di gratitudine e altissima dignità. Pirozzi è l'anti-star della politica italiana: una persona come noi che ha saputo rappresentare la determinazione e la voglia di ricominciare del suo territorio.
Un'ora e passa di parole pesate ma chiare e racconti circostanziati, in cui sono traspariti solo sentimenti, mai risentimenti. Moderato con grande sensibilità dall'eccellente Giovanni Di Benedetto, l'incontro ha contribuito a disegnare il ritratto limpido di un uomo sincero. Sergio giovane calciatore, Sergio allenatore a livelli importanti, Sergio impegnato in politica per la sua terra: sempre a testa alta.
Non è mancato un inciso sulla rivalità calcistica fra Trastevere e Bisceglie (in sala erano presenti alcuni dirigenti del club stellato): «Avrei voluto tanto continuare ad allenare la mia squadra» ha affermato Pirozzi, aggiungendo che in quel caso i nerazzurri non avrebbero rimontato il pesante svantaggio in classifica sulla formazione capitolina.
La querelle con Carlo Cracco sulla ricetta dell'amatriciana assurta agli onori delle cronache piuttosto che la paventata chiusura di un presidio ospedaliero, la cecità di un sistema politico incapace di scrivere alcune norme (come il provvedimento di esenzione dai contributi per le aziende operanti nel cratere incredibilmente non esteso alle imprese familiari che costituiscono il 90% del tessuto economico di quelle zone) e l'ottusità di alcune istituzioni persino sulla location nella quale svolgere i funerali delle vittime del terremoto che il 24 agosto 2016 ha cambiato per sempre la vita di quelle comunità: "La scossa dello scarpone" è anche questo ma non solo.
Sergio Pirozzi, con la sua toccante partecipazione a Libri nel Borgo Antico, ha lasciato un segno indelebile, nel breve volgere di poche decine di minuti, su ciascuno di coloro che lo hanno potuto ascoltare: forse sarà il prossimo presidente della regione Lazio ma quello che più ha emozionato è stato l'impatto empatico con Bisceglie e quella Puglia ringraziata tante volte per la straordinaria generosità dimostrata al pari del «popolo italiano» spesso richiamato durante la serata. «Chi porta solo i mocassini non conosce i problemi e la quotidianità della gente» ha detto, consapevole dell'importanza, per la sua amata terra, dell'uso attento di una visibilità della quale avrebbe fatto volentieri a meno. Quella gente può andar fiera del suo sindaco, della sua umanità e della sua impareggiabile dignità.
Pirozzi è tutto negli abbracci sinceri con Angelo Consiglio e Sergio Silvestris, due colonne dell'associazione Borgo Antico: gesti di gratitudine e altissima dignità. Pirozzi è l'anti-star della politica italiana: una persona come noi che ha saputo rappresentare la determinazione e la voglia di ricominciare del suo territorio.
Un'ora e passa di parole pesate ma chiare e racconti circostanziati, in cui sono traspariti solo sentimenti, mai risentimenti. Moderato con grande sensibilità dall'eccellente Giovanni Di Benedetto, l'incontro ha contribuito a disegnare il ritratto limpido di un uomo sincero. Sergio giovane calciatore, Sergio allenatore a livelli importanti, Sergio impegnato in politica per la sua terra: sempre a testa alta.
Non è mancato un inciso sulla rivalità calcistica fra Trastevere e Bisceglie (in sala erano presenti alcuni dirigenti del club stellato): «Avrei voluto tanto continuare ad allenare la mia squadra» ha affermato Pirozzi, aggiungendo che in quel caso i nerazzurri non avrebbero rimontato il pesante svantaggio in classifica sulla formazione capitolina.
La querelle con Carlo Cracco sulla ricetta dell'amatriciana assurta agli onori delle cronache piuttosto che la paventata chiusura di un presidio ospedaliero, la cecità di un sistema politico incapace di scrivere alcune norme (come il provvedimento di esenzione dai contributi per le aziende operanti nel cratere incredibilmente non esteso alle imprese familiari che costituiscono il 90% del tessuto economico di quelle zone) e l'ottusità di alcune istituzioni persino sulla location nella quale svolgere i funerali delle vittime del terremoto che il 24 agosto 2016 ha cambiato per sempre la vita di quelle comunità: "La scossa dello scarpone" è anche questo ma non solo.
Sergio Pirozzi, con la sua toccante partecipazione a Libri nel Borgo Antico, ha lasciato un segno indelebile, nel breve volgere di poche decine di minuti, su ciascuno di coloro che lo hanno potuto ascoltare: forse sarà il prossimo presidente della regione Lazio ma quello che più ha emozionato è stato l'impatto empatico con Bisceglie e quella Puglia ringraziata tante volte per la straordinaria generosità dimostrata al pari del «popolo italiano» spesso richiamato durante la serata. «Chi porta solo i mocassini non conosce i problemi e la quotidianità della gente» ha detto, consapevole dell'importanza, per la sua amata terra, dell'uso attento di una visibilità della quale avrebbe fatto volentieri a meno. Quella gente può andar fiera del suo sindaco, della sua umanità e della sua impareggiabile dignità.