Attualità
«Siamo la carovana dei pacifici», marcia del secondo circolo "Caputi"
Manifestazioni in piazza Vittorio Emanuele e in tutti i plessi
Bisceglie - venerdì 25 marzo 2022
15.27
La pace non chiede gesti di grande eroismo ma solo atti semplici di pura umanità. Basta poco per testimoniare la vicinanza a popoli coinvolti in una guerra, come quella che stiamo «vivendo» e «conoscendo» in queste settimane. Azioni concrete che guardano lontano, al conflitto in atto, il dramma del popolo ucraino martoriato da una guerra, che come tutte, non sa guardare negli occhi di chi fugge o di chi muore, ma fissare solo la mano protesa al potere.
La risposta alle armi? Può essere il silenzio, un messaggio chiaro, di ripudio alla violenza, vissuto anche senza grandi parole, il "no" alla guerra in Ucraina assume un valore più deciso, se a manifestarlo sono i bambini.
Lo sanno bene gli alunni de «La carovana dei pacifici» delle classi quarte e quinte di tutti i plessi del secondo circolo didattico "Caputi" di Bisceglie. Insieme hanno marciato verso piazza Vittorio Emanuele, venerdì 25 marzo. Un corteo silenzioso per esprimere solidarietà a chi sta soffrendo sotto il rumore delle bombe, tutti uniti: scolaresche e famiglie in un abbraccio corale di fratellanza, per spiegare che la logica delle armi non è mai una soluzione ma un incentivo alla distruzione e sofferenza.
La marcia silenziosa viaggia in contrapposizione ad una società che troppo spesso non si pone in ascolto. I bambini lo sanno, lo hanno imparato a scuola: «La pace chiede strade, piazze ed anime dove fermarsi. La pace, si sa, cerca luoghi ove insediarsi con tutte le infinite opportunità che porta con sé». I piccoli scoalri lo hanno spiegato ai grandi, agli adulti presenti, lo hanno fatto sventolando le bandiere disegnate con la parola «Pace» in tutte le lingue del mondo, perché essa diventi messaggio universale di solidarietà. Presenti all'evento, oltre agli esponenti dell'amministrazione comunale, il dirigente scolastico Giuseppe Tedeschi e il direttore di "Mosaico di pace" Rosa Siciliano: «Il bisogno di pace, negli occhi e nei gesti dei bambini, è un qualcosa che mi commuove, la marcia è un segno importante, rappresenta un popolo che ha deciso di scendere dalle proprie case vincendo la tentazione dell'isolamento e di gridare ai potenti di turno l'importanza di una convivenza pacifica nel mondo intero, accanto ai bambini, stiamo preparando una marcia a livello europeo con rappresentanti politici, della chiesa, associazioni, che andranno a Kiev per testimoniare la loro vicinanza al popolo» ha spiegato la giornalista del perioco di Pax Christi, fondato da don Tonino Bello.
«Una marcia silenziosa carica di riflessioni» l'ha definita il dirigente Tedeschi. «Riflessioni che i ragazzi hanno potuto fare in questi giorni, portati a contatto con una realtà in tutta la sua drammaticità facendo emergere le contraddizioni che noi adulti viviamo e che i ragazzi percepiscono. Ora quello che ci ripromettiamo è che per il loro futuro sia diverso, questa marcia dia loro la possibilità di esprimere quello che i ragazzi vogliono e che noi adulti non siamo riusciti a garantire».
Per il Sindaco Angarano «questa è una testimonianza e una partecipazione importante di tutta la comunità, in particolare dei più piccoli. Bisceglie si è fatta trovare pronta per questa emergenza, mettendosi a disposizione immediatamente».
La manifestazione è stata programmata differenziando i tempi e il messaggio che si vuole trasmettere, adeguandolo all'età dei fruitori. Così, mentre gli alunni più grandi si sono ritrovati in piazza, i bambini e le insegnanti delle classi dell'infanzia, prime, seconde e terze si sono unite nei rispettivi giardini scolastici dei plessi di appartenenza per intonare canzoni di pace adeguate alla loro età.
Il seme della fratellanza e dell'unione, trova terreno fertile e grande senso di autenticità, nei più piccoli, lo sanno bene i bambini dei plessi dell'infanzia del circolo, tutti insieme hanno manifestato con gioia per diventare "costruttori di pace". Come nei plessi di via martiri di via Fani e "Don Tonino Bello", dove i bambini hanno urlato al mondo il loro desiderio di pace con canti, disegni colorati e bandiere, o nel plesso "Sandro Pertini" nel quale si è deciso di vivere un momento di riflessione sul tema della pace il 16 marzo scorso. Nei giorni che hanno preceduto l'iniziativa, in ogni sezione è stato approfondito il tema attraverso l'ausilio del racconto «Gnomo Rametto e la Pace» e canti specifici con piccole coreografie che hanno creato un grande fermento nel cuore di ogni bambino. All'ingresso dell'istituto è stato esposto uno striscione inneggiante alla pace realizzato con le impronte delle mani di tutti i bambini del plesso. La manifestazione è stata vissuta da ogni sezione con sentimento, entusiasmo e partecipazione anche da parte delle docenti che hanno letto un pensiero sul significato della parola pace chiudendo l'evento con un grande cerchio di unione e gioia.
La risposta alle armi? Può essere il silenzio, un messaggio chiaro, di ripudio alla violenza, vissuto anche senza grandi parole, il "no" alla guerra in Ucraina assume un valore più deciso, se a manifestarlo sono i bambini.
Lo sanno bene gli alunni de «La carovana dei pacifici» delle classi quarte e quinte di tutti i plessi del secondo circolo didattico "Caputi" di Bisceglie. Insieme hanno marciato verso piazza Vittorio Emanuele, venerdì 25 marzo. Un corteo silenzioso per esprimere solidarietà a chi sta soffrendo sotto il rumore delle bombe, tutti uniti: scolaresche e famiglie in un abbraccio corale di fratellanza, per spiegare che la logica delle armi non è mai una soluzione ma un incentivo alla distruzione e sofferenza.
La marcia silenziosa viaggia in contrapposizione ad una società che troppo spesso non si pone in ascolto. I bambini lo sanno, lo hanno imparato a scuola: «La pace chiede strade, piazze ed anime dove fermarsi. La pace, si sa, cerca luoghi ove insediarsi con tutte le infinite opportunità che porta con sé». I piccoli scoalri lo hanno spiegato ai grandi, agli adulti presenti, lo hanno fatto sventolando le bandiere disegnate con la parola «Pace» in tutte le lingue del mondo, perché essa diventi messaggio universale di solidarietà. Presenti all'evento, oltre agli esponenti dell'amministrazione comunale, il dirigente scolastico Giuseppe Tedeschi e il direttore di "Mosaico di pace" Rosa Siciliano: «Il bisogno di pace, negli occhi e nei gesti dei bambini, è un qualcosa che mi commuove, la marcia è un segno importante, rappresenta un popolo che ha deciso di scendere dalle proprie case vincendo la tentazione dell'isolamento e di gridare ai potenti di turno l'importanza di una convivenza pacifica nel mondo intero, accanto ai bambini, stiamo preparando una marcia a livello europeo con rappresentanti politici, della chiesa, associazioni, che andranno a Kiev per testimoniare la loro vicinanza al popolo» ha spiegato la giornalista del perioco di Pax Christi, fondato da don Tonino Bello.
«Una marcia silenziosa carica di riflessioni» l'ha definita il dirigente Tedeschi. «Riflessioni che i ragazzi hanno potuto fare in questi giorni, portati a contatto con una realtà in tutta la sua drammaticità facendo emergere le contraddizioni che noi adulti viviamo e che i ragazzi percepiscono. Ora quello che ci ripromettiamo è che per il loro futuro sia diverso, questa marcia dia loro la possibilità di esprimere quello che i ragazzi vogliono e che noi adulti non siamo riusciti a garantire».
Per il Sindaco Angarano «questa è una testimonianza e una partecipazione importante di tutta la comunità, in particolare dei più piccoli. Bisceglie si è fatta trovare pronta per questa emergenza, mettendosi a disposizione immediatamente».
La manifestazione è stata programmata differenziando i tempi e il messaggio che si vuole trasmettere, adeguandolo all'età dei fruitori. Così, mentre gli alunni più grandi si sono ritrovati in piazza, i bambini e le insegnanti delle classi dell'infanzia, prime, seconde e terze si sono unite nei rispettivi giardini scolastici dei plessi di appartenenza per intonare canzoni di pace adeguate alla loro età.
Il seme della fratellanza e dell'unione, trova terreno fertile e grande senso di autenticità, nei più piccoli, lo sanno bene i bambini dei plessi dell'infanzia del circolo, tutti insieme hanno manifestato con gioia per diventare "costruttori di pace". Come nei plessi di via martiri di via Fani e "Don Tonino Bello", dove i bambini hanno urlato al mondo il loro desiderio di pace con canti, disegni colorati e bandiere, o nel plesso "Sandro Pertini" nel quale si è deciso di vivere un momento di riflessione sul tema della pace il 16 marzo scorso. Nei giorni che hanno preceduto l'iniziativa, in ogni sezione è stato approfondito il tema attraverso l'ausilio del racconto «Gnomo Rametto e la Pace» e canti specifici con piccole coreografie che hanno creato un grande fermento nel cuore di ogni bambino. All'ingresso dell'istituto è stato esposto uno striscione inneggiante alla pace realizzato con le impronte delle mani di tutti i bambini del plesso. La manifestazione è stata vissuta da ogni sezione con sentimento, entusiasmo e partecipazione anche da parte delle docenti che hanno letto un pensiero sul significato della parola pace chiudendo l'evento con un grande cerchio di unione e gioia.