Economia e lavoro
Soldani (Ordine commercialisti) sulla tragica morte di una collega
La denuncia del professionista biscegliese: «Siamo schiacciati dalla burocrazia»
Bisceglie - lunedì 31 gennaio 2022
11.45
«Sono anni che continuiamo a ripetere che il peso scaricato dalla politica e dalla burocrazia sulle spalle dei commercialisti è troppo gravoso. Ora la categoria è costretta a piangere la scomparsa di una collega torinese di 37 anni, per giunta al nono mese di gravidanza, che ha voluto mettere fine alla sua vita perché, questa la tesi degli investigatori, oberata dall'eccessiva mole di adempimenti fiscali. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno». Queste le parole, durissime, del biscegliese Antonello Soldani, presidente dell'Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Trani, a seguito della tragica notizia della morte di una professionista piemontese.
«Prima di qualunque considerazione è doveroso esprimere alla famiglia della collega prematuramente scomparsa in questo modo così tragico, tutta la nostra vicinanza e l'umana comprensione. Ciò che, invece, non è più né comprensibile né tollerabile è continuare a far finta di nulla di fronte a questa vera e propria emergenza».
La situazione diventa di anno in anno, se non di mese in mese, più pesante per la categoria. Secondo uno studio di "Fiscal Focus", ad inizio gennaio 2022 si possono contare nella legislazione vigente ben 1849 adempimenti fiscali tra comunicazioni, versamenti ed istanze calendarizzate sul sito dell'Agenzia delle Entrate nell'anno 2021. In altre parole, solo teoricamente, è come se ogni giorno per ciascuno dei propri clienti vi fossero ben 5 scadenze a cui far fronte.
«I commercialisti non sono automi» ha tuonato Soldani. «Ci si dimentica che ormai siamo diventati partner di famiglie e imprese che si rivolgono a noi per avere assistenza. E come partner sentiamo appieno tutto il peso della responsabilità per gli adempimenti da cui spesso discende il destino economico stesso di quelle imprese e di quelle famiglie. A maggior ragione in questi mesi di pandemia, con tutto il carico di difficoltà economiche che li accompagna. Invece di andare verso la semplificazione del sistema, cosa che chiediamo ormai da una decina di anni, il sistema burocratico e politico ha scaricato sulla categoria dei commercialisti tutta una seria di adempimenti e scadenze che ci stanno letteralmente schiacciando. Per non parlare delle responsabilità civili e penali che a volte finiscono per condizionare anche il nostro operato. Faccio una similitudine per essere più chiaro: uno dei grandi problemi in ambito sanitario è la cosiddetta medicina difensiva. Un medico, cioè, pur di mettersi a riparo da possibili conseguenze penali ed economiche, rinuncia a curare i propri pazienti al meglio delle sue possibilità per il timore di incorrere in qualche errore. La stessa cosa rischiamo di subirla anche in ambito fiscale, con conseguenze drammatiche sui nostri assistiti».
Soldani ha rivolto l'ennesimo appello a Governo e Parlamento «affinché si decidano ad avviare il sistema verso una semplificazione ed uno snellimento di procedure e scadenze, in modo che si possano liberare energie positive in questo delicatissimo momento di ricostruzione del Paese».
«Prima di qualunque considerazione è doveroso esprimere alla famiglia della collega prematuramente scomparsa in questo modo così tragico, tutta la nostra vicinanza e l'umana comprensione. Ciò che, invece, non è più né comprensibile né tollerabile è continuare a far finta di nulla di fronte a questa vera e propria emergenza».
La situazione diventa di anno in anno, se non di mese in mese, più pesante per la categoria. Secondo uno studio di "Fiscal Focus", ad inizio gennaio 2022 si possono contare nella legislazione vigente ben 1849 adempimenti fiscali tra comunicazioni, versamenti ed istanze calendarizzate sul sito dell'Agenzia delle Entrate nell'anno 2021. In altre parole, solo teoricamente, è come se ogni giorno per ciascuno dei propri clienti vi fossero ben 5 scadenze a cui far fronte.
«I commercialisti non sono automi» ha tuonato Soldani. «Ci si dimentica che ormai siamo diventati partner di famiglie e imprese che si rivolgono a noi per avere assistenza. E come partner sentiamo appieno tutto il peso della responsabilità per gli adempimenti da cui spesso discende il destino economico stesso di quelle imprese e di quelle famiglie. A maggior ragione in questi mesi di pandemia, con tutto il carico di difficoltà economiche che li accompagna. Invece di andare verso la semplificazione del sistema, cosa che chiediamo ormai da una decina di anni, il sistema burocratico e politico ha scaricato sulla categoria dei commercialisti tutta una seria di adempimenti e scadenze che ci stanno letteralmente schiacciando. Per non parlare delle responsabilità civili e penali che a volte finiscono per condizionare anche il nostro operato. Faccio una similitudine per essere più chiaro: uno dei grandi problemi in ambito sanitario è la cosiddetta medicina difensiva. Un medico, cioè, pur di mettersi a riparo da possibili conseguenze penali ed economiche, rinuncia a curare i propri pazienti al meglio delle sue possibilità per il timore di incorrere in qualche errore. La stessa cosa rischiamo di subirla anche in ambito fiscale, con conseguenze drammatiche sui nostri assistiti».
Soldani ha rivolto l'ennesimo appello a Governo e Parlamento «affinché si decidano ad avviare il sistema verso una semplificazione ed uno snellimento di procedure e scadenze, in modo che si possano liberare energie positive in questo delicatissimo momento di ricostruzione del Paese».