Politica
Solidarietà bipartisan al ministro Boccia
Diversi i messaggi di vicinanza giunti al componente biscegliese del Governo a seguito delle minacce social ricevute
Bisceglie - sabato 15 agosto 2020
10.00
Messaggi dal tenore unanime: solidarietà al ministro Francesco Boccia e condanna totale delle minacce che gli sono pervenute attraverso i social. I principali esponenti politici biscegliesi e del territorio hanno manifestato la loro vicinanza umana al biscegliese, componente del Governo Conte, fatto oggetto di una pesante intimidazione a seguito della quale ha segnalato alle autorità competenti il profilo Facebook da cui sono partite quelle frasi (link all'articolo).
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza, a nome dell'amministrazione comunale e della comunità biscegliese, al ministro per gli affari regionali e le autonomie, onorevole Francesco Boccia, per le ignobili minacce di morte ricevute via social» ha scritto il Sindaco Angelantonio Angarano definendo l'accaduto «un atto grave ed inqualificabile che ancora una volta ci mette di fronte ad una preoccupante deriva culturale e al clima di odio che spesso impera sui social network, senza rispetto non solo per le istituzioni ma anche per le persone e le famiglie. Chi pensa tuttavia di risolvere qualcosa con la logica della violenza, della prevaricazione e della minaccia si sbaglia di grosso e ci vedrà pronti ad affermare i principi democratici, del dialogo e del vivere civile. Invitiamo il nostro concittadino Francesco Boccia a non farsi intimorire e ad andare avanti nella sua azione di governo senza remore».
Parole di sostegno umano al ministro sono state spese anche dal presidente del consiglio comunale Gianni Casella: «Sei un uomo, un padre, sei un figlio della nostra terra e per ultimo un uomo dello Stato. Per tutto questo esprimo la mia vicinanza e la mia piena incondizionata solidarietà. Vai avanti, non mollare e grazie per quanto farai».
Perentorio quanto sostenuto da Tonia Spina: «Nulla, assolutamente nulla può giustificare l'utilizzo di un linguaggio così gretto, incivile e minaccioso nei confronti di un esponente politico. Quanto accaduto al ministro Francesco Boccia - al quale è stato indirizzato sui social il messaggio "Ti vengo a prendere e ti uccido" - è grave, vergognoso e inaccettabile nei confronti del rappresentante delle istituzioni e soprattutto dell'uomo, che rispetto e stimo a prescindere dalle chiare, nette, evidenti distanze di visione politica. Nulla può giustificare il ricorso alle offese, agli insulti e alle minacce» ha affermato l'esponente di Fratelli d'Italia.
«Questo episodio emblematico sia d'esempio per far sì che il clima, specie in vista delle elezioni regionali, non sia avvelenato: la campagna resti sui contenuti, sulle capacità, sulle idee, su ciò che davvero è utile e impatta nelle vite dei cittadini» ha concluso.
«Esprimo la mia solidarietà, come uomo e amico di partito, al ministro Francesco Boccia per le minacce di morte ricevute via social» ha affermato Ruggiero Mennea. «In politica non vanno utilizzati mai linguaggi e metodi violenti, né occulti e subdoli. Occorre invece un confronto aperto, democratico e rispettoso delle regole civili. Esprimo la mia vicinanza al ministro, con l'auspicio che questi episodi non accadano più perché avvelenano un clima politico che, mai come in questo momento di crisi legata anche all'emergenza sanitaria, avrebbe bisogno di serenità e concordia».
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza, a nome dell'amministrazione comunale e della comunità biscegliese, al ministro per gli affari regionali e le autonomie, onorevole Francesco Boccia, per le ignobili minacce di morte ricevute via social» ha scritto il Sindaco Angelantonio Angarano definendo l'accaduto «un atto grave ed inqualificabile che ancora una volta ci mette di fronte ad una preoccupante deriva culturale e al clima di odio che spesso impera sui social network, senza rispetto non solo per le istituzioni ma anche per le persone e le famiglie. Chi pensa tuttavia di risolvere qualcosa con la logica della violenza, della prevaricazione e della minaccia si sbaglia di grosso e ci vedrà pronti ad affermare i principi democratici, del dialogo e del vivere civile. Invitiamo il nostro concittadino Francesco Boccia a non farsi intimorire e ad andare avanti nella sua azione di governo senza remore».
Parole di sostegno umano al ministro sono state spese anche dal presidente del consiglio comunale Gianni Casella: «Sei un uomo, un padre, sei un figlio della nostra terra e per ultimo un uomo dello Stato. Per tutto questo esprimo la mia vicinanza e la mia piena incondizionata solidarietà. Vai avanti, non mollare e grazie per quanto farai».
Perentorio quanto sostenuto da Tonia Spina: «Nulla, assolutamente nulla può giustificare l'utilizzo di un linguaggio così gretto, incivile e minaccioso nei confronti di un esponente politico. Quanto accaduto al ministro Francesco Boccia - al quale è stato indirizzato sui social il messaggio "Ti vengo a prendere e ti uccido" - è grave, vergognoso e inaccettabile nei confronti del rappresentante delle istituzioni e soprattutto dell'uomo, che rispetto e stimo a prescindere dalle chiare, nette, evidenti distanze di visione politica. Nulla può giustificare il ricorso alle offese, agli insulti e alle minacce» ha affermato l'esponente di Fratelli d'Italia.
«Questo episodio emblematico sia d'esempio per far sì che il clima, specie in vista delle elezioni regionali, non sia avvelenato: la campagna resti sui contenuti, sulle capacità, sulle idee, su ciò che davvero è utile e impatta nelle vite dei cittadini» ha concluso.
«Esprimo la mia solidarietà, come uomo e amico di partito, al ministro Francesco Boccia per le minacce di morte ricevute via social» ha affermato Ruggiero Mennea. «In politica non vanno utilizzati mai linguaggi e metodi violenti, né occulti e subdoli. Occorre invece un confronto aperto, democratico e rispettoso delle regole civili. Esprimo la mia vicinanza al ministro, con l'auspicio che questi episodi non accadano più perché avvelenano un clima politico che, mai come in questo momento di crisi legata anche all'emergenza sanitaria, avrebbe bisogno di serenità e concordia».