Speciale
Speciale appuntamento di “Te al Centro”. Ospite il comandante Vito Totorizzo
Location d’eccezione la convention di NoiEnergia alla Cittadella degli artisti
Bisceglie - venerdì 15 aprile 2022
9.29 Sponsorizzato
Il nuovo appuntamento di "Te al Centro" è da considerarsi davvero speciale, non solo perché per la prima volta siamo andati a toccare il versante marittimo della territorialità di Molfetta, ma soprattutto perché si è svolto in un contesto insolito ma allo stesso tempo entusiasmante. Location d'eccezione è stato il teatro della Cittadella degli Artisti davanti ad un folto pubblico composto da tutti i dipendenti di NoiEnergia riuniti in occasione della convention aziendale; un momento di analisi, confronto ma soprattutto crescita professionale e personale, oltre ad occasione per riunirsi come una vera grande famiglia.
Ospite di questo appuntamento è stato il comandante Vito Totorizzo, alla guida dell'impresa portuale Istop Spamat, da oltre 40 anni specializzata in imbarchi e sbarchi nei porti di Molfetta, Barletta e Bari, nonché vicepresidente nazionale Fise Uniport (Unione Nazionale Imprese Portuali). La storia della Spamat si lega profondamente alla vocazione marinaresca ella città di Molfetta, proiettata in passato soprattutto verso il comparto della pesca. Nel 1977, anno di fondazione della società proprio all'interno del porto della città, Totorizzo è stato capace d'intercettare nuove e crescenti esigenze di natura logistica di un mercato che delle merci aperto verso l'altra sponda dell'Adriatico ma anche del Mediterraneo.
La chiacchierata non può quindi non aprirsi con un tuffo nel passato della storia personale del capitano Totorizzo: gli inizi come navigante, quasi una consuetudine per quel tempo, e subito dopo la voglia di guardare e di lavorare col mare ma dalla terraferma. Quando ha iniziato la sua carriera, ricorda, a Molfetta "erano già presenti traffici importanti che toccavano zone come Dubrovnik, il territorio serbo, balcanico e anche l'Egitto". Motorizzo racconta che dall'ex Jugoslavia provenivano assiduamente circa 320 navi all'anno, ad esempio con carichi di tronchi in faggio per la produzione di cassette di legno; un traffico che ha subito poi una profonda evoluzione con il trasporto di semilavorati in legno già tagliato per poi essere solo assemblato.
Il suo è un racconto appassionante, lucido e puntuale e benché si lasci andare a tecnicismi di settore, riesce ad arrivare alla platea presente in teatro. Con il tempo e l'ampliarsi dei traffici la Spamat si è poi spostata all'interno del porto di Bari e successivamente ha imposto la sua presenza anche in quello di Barletta. D'altronde "la logistica è una scienza, non è un'avventura", afferma il Totorizzo che ha anche parlato della grande soddisfazione provata al raggiungimento di uno degli obiettivi più importanti per l'azienda, quello della gestione del terminal MSC, compagnia di navigazione mondiale dedita al mercato delle crociere e dei trasporti via mare.
"L'innovazione ci ha dato la forza di essere competitivi", è con questa frase che Totorizzo conferma la strada intrapresa dall'azienda verso progetti sempre più innovativi che possano sfruttare al meglio le nuove scoperte tecnologiche. Parlando invece di presente e futuro, inevitabile è stato il riferimento al nuovo porto di Molfetta in costruzione che secondo Totorizzo potrebbe essere uno dei pochi porti in Italia a poter sostenere un traffico internazionale in modo più efficiente con terminal capaci di accogliere banchine da 750 mt.
Una chiacchierata intensa e interessante che potete vedere per intero sui canali di NoiEnergia.
Ospite di questo appuntamento è stato il comandante Vito Totorizzo, alla guida dell'impresa portuale Istop Spamat, da oltre 40 anni specializzata in imbarchi e sbarchi nei porti di Molfetta, Barletta e Bari, nonché vicepresidente nazionale Fise Uniport (Unione Nazionale Imprese Portuali). La storia della Spamat si lega profondamente alla vocazione marinaresca ella città di Molfetta, proiettata in passato soprattutto verso il comparto della pesca. Nel 1977, anno di fondazione della società proprio all'interno del porto della città, Totorizzo è stato capace d'intercettare nuove e crescenti esigenze di natura logistica di un mercato che delle merci aperto verso l'altra sponda dell'Adriatico ma anche del Mediterraneo.
La chiacchierata non può quindi non aprirsi con un tuffo nel passato della storia personale del capitano Totorizzo: gli inizi come navigante, quasi una consuetudine per quel tempo, e subito dopo la voglia di guardare e di lavorare col mare ma dalla terraferma. Quando ha iniziato la sua carriera, ricorda, a Molfetta "erano già presenti traffici importanti che toccavano zone come Dubrovnik, il territorio serbo, balcanico e anche l'Egitto". Motorizzo racconta che dall'ex Jugoslavia provenivano assiduamente circa 320 navi all'anno, ad esempio con carichi di tronchi in faggio per la produzione di cassette di legno; un traffico che ha subito poi una profonda evoluzione con il trasporto di semilavorati in legno già tagliato per poi essere solo assemblato.
Il suo è un racconto appassionante, lucido e puntuale e benché si lasci andare a tecnicismi di settore, riesce ad arrivare alla platea presente in teatro. Con il tempo e l'ampliarsi dei traffici la Spamat si è poi spostata all'interno del porto di Bari e successivamente ha imposto la sua presenza anche in quello di Barletta. D'altronde "la logistica è una scienza, non è un'avventura", afferma il Totorizzo che ha anche parlato della grande soddisfazione provata al raggiungimento di uno degli obiettivi più importanti per l'azienda, quello della gestione del terminal MSC, compagnia di navigazione mondiale dedita al mercato delle crociere e dei trasporti via mare.
"L'innovazione ci ha dato la forza di essere competitivi", è con questa frase che Totorizzo conferma la strada intrapresa dall'azienda verso progetti sempre più innovativi che possano sfruttare al meglio le nuove scoperte tecnologiche. Parlando invece di presente e futuro, inevitabile è stato il riferimento al nuovo porto di Molfetta in costruzione che secondo Totorizzo potrebbe essere uno dei pochi porti in Italia a poter sostenere un traffico internazionale in modo più efficiente con terminal capaci di accogliere banchine da 750 mt.
Una chiacchierata intensa e interessante che potete vedere per intero sui canali di NoiEnergia.