Politica
Spina: «Con quali criteri e a chi sono state distribuite le mascherine?»
Interrogazione consiliare urgente anche sul tema dei buoni spesa
Bisceglie - domenica 17 maggio 2020
10.08
Francesco Spina ha presentato un'interrogazione consiliare urgente, con richiesta di risposta anche scritta, riguardo i criteri di distribuzione dei buoni spesa e la presunta diffusione gratuita di mascherine con inviti in gruppi a beneficiari attraverso messaggi telefonici.
L'ex sindaco ha contestato, tra le premesse, l'istituzione di un recapito whatsapp per le procedure di domanda e concessione del bonus spesa, ritenendola insufficiente per fornire certezze rispetto a date e modalità di un protocollo, oltre a rimarcare che il Comune avrebbe rifiutato - ai consiglieri - «l'accesso all'elenco delle domande e dei relativi atti di concessione dei buoni».
«Non risultano provvedimenti che dispongano le modalità di distribuzione delle somme residue, dopo l'esaurimento delle domande presentate» ha aggiunto. «Il Comune ha acquistato, non si sa se a titolo gratuito o oneroso, mascherine che sta distribuendo ai cittadini secondo criteri non prestabiliti e utilizzando un canale whatsapp, istituito per la prima volta come modalità di gestione di risorse e beni pubblici direttamente dal sindaco, in barba alle norme sulla competenza degli organi di gestione e sulla trasparenza e legalità delle procedure amministrative» ha evidenziato Spina.
Diverse le richieste contenute nell'interrogazione, a cominciare da quella del rilascio «della documentazione relativa all'elenco nominativo degli istanti, con relative modalità e date di presentazione delle domande, e dei beneficiari ai sensi dell'articolo 43 del Tuel» senza costringere i consiglieri di minoranza a un'azione giudiziaria.
Tra le domande poste anche quella relativa all'intenzione (o meno) da parte dell'amministrazione «di adottare qualche atto formale per individuare i criteri di gestione delle somme residue, relative al capitolo bonus spesa», di «ratificare in consiglio, come previsto dalle norme di legge, la deliberazione di Giunta di variazione e istituzione del capitolo di bilancio dei bonus spesa o rischiare che tale deliberazione diventi inefficace», di «adottare la determinazione di acquisto (a titolo oneroso o gratuito), imposta sempre dalla legge per motivi di trasparenza e per la disciplina anti-riciclaggio, oltre che nella specie per ovvie ragioni igienico-sanitarie circa la tracciabilità e l'idoneità della provenienza delle mascherine distribuite dal Sindaco».
Spina ha anche chiesto se l'amministrazione «abbia adottato delibere o determine per stabilire i criteri di individuazione dei beneficiari delle donazioni comunali di mascherine o la scelta sia stata rimessa alla discrezionalità pura del Sindaco, che ha inviato messaggi a persone escluse invece dalla distribuzione dei bonus spesa, come denunciato pubblicamente sui social proprio dai diretti interessati», se «l'amministrazione intenda allegare alle mascherine certificati di idoneità delle stesse» se «l'amministrazione intenda comunicare contraente, risorse utilizzate e amministratore del profilo whatsapp intestato a "Comune di Bisceglie" utilizzato dal Sindaco per gli atti di concessione delle provvidenze di carattere socio-economico e se tali modalità gestionali, per forma e competenza, siano ammesse nell'ordinamento comunale italiano», se «l'amministrazione abbia individuato modalità di distribuzione delle mascherine che tutelino i cittadini da probabili assembramenti e altri rischi di contagio che hanno portato il Comune, addirittura, ad effettuare una procedura pubblica di selezione sulla base di messaggistica telefonica gestita dal Sindaco direttamente, proprio per l'asserita ragione di evitare assembramenti».
L'ex sindaco ha contestato, tra le premesse, l'istituzione di un recapito whatsapp per le procedure di domanda e concessione del bonus spesa, ritenendola insufficiente per fornire certezze rispetto a date e modalità di un protocollo, oltre a rimarcare che il Comune avrebbe rifiutato - ai consiglieri - «l'accesso all'elenco delle domande e dei relativi atti di concessione dei buoni».
«Non risultano provvedimenti che dispongano le modalità di distribuzione delle somme residue, dopo l'esaurimento delle domande presentate» ha aggiunto. «Il Comune ha acquistato, non si sa se a titolo gratuito o oneroso, mascherine che sta distribuendo ai cittadini secondo criteri non prestabiliti e utilizzando un canale whatsapp, istituito per la prima volta come modalità di gestione di risorse e beni pubblici direttamente dal sindaco, in barba alle norme sulla competenza degli organi di gestione e sulla trasparenza e legalità delle procedure amministrative» ha evidenziato Spina.
Diverse le richieste contenute nell'interrogazione, a cominciare da quella del rilascio «della documentazione relativa all'elenco nominativo degli istanti, con relative modalità e date di presentazione delle domande, e dei beneficiari ai sensi dell'articolo 43 del Tuel» senza costringere i consiglieri di minoranza a un'azione giudiziaria.
Tra le domande poste anche quella relativa all'intenzione (o meno) da parte dell'amministrazione «di adottare qualche atto formale per individuare i criteri di gestione delle somme residue, relative al capitolo bonus spesa», di «ratificare in consiglio, come previsto dalle norme di legge, la deliberazione di Giunta di variazione e istituzione del capitolo di bilancio dei bonus spesa o rischiare che tale deliberazione diventi inefficace», di «adottare la determinazione di acquisto (a titolo oneroso o gratuito), imposta sempre dalla legge per motivi di trasparenza e per la disciplina anti-riciclaggio, oltre che nella specie per ovvie ragioni igienico-sanitarie circa la tracciabilità e l'idoneità della provenienza delle mascherine distribuite dal Sindaco».
Spina ha anche chiesto se l'amministrazione «abbia adottato delibere o determine per stabilire i criteri di individuazione dei beneficiari delle donazioni comunali di mascherine o la scelta sia stata rimessa alla discrezionalità pura del Sindaco, che ha inviato messaggi a persone escluse invece dalla distribuzione dei bonus spesa, come denunciato pubblicamente sui social proprio dai diretti interessati», se «l'amministrazione intenda allegare alle mascherine certificati di idoneità delle stesse» se «l'amministrazione intenda comunicare contraente, risorse utilizzate e amministratore del profilo whatsapp intestato a "Comune di Bisceglie" utilizzato dal Sindaco per gli atti di concessione delle provvidenze di carattere socio-economico e se tali modalità gestionali, per forma e competenza, siano ammesse nell'ordinamento comunale italiano», se «l'amministrazione abbia individuato modalità di distribuzione delle mascherine che tutelino i cittadini da probabili assembramenti e altri rischi di contagio che hanno portato il Comune, addirittura, ad effettuare una procedura pubblica di selezione sulla base di messaggistica telefonica gestita dal Sindaco direttamente, proprio per l'asserita ragione di evitare assembramenti».