Politica
Spina: «Debiti fuori bilancio per evitare di far saltare il consuntivo 2019»
«Angarano non "avveleni i pozzi" per quando non sarà più Sindaco»
Bisceglie - martedì 7 luglio 2020
8.04
«Sono 50, dopo quelli riconosciuti nell'ultima riunione, i debiti fuori bilancio emersi negli anni 2018 e 2019 ma portati in consiglio comunale per essere coperti e finanziati col bilancio 2020. Ce ne sono molti altri non fatti emergere». Lo ha sostenuto l'ex Sindaco di Bisceglie Francesco Spina, a poche ore dallo svolgimento del consiglio di martedì 7 luglio, previsto ancora una volta a porte chiuse.
«Un'operazione, quella del riconoscimento in tempi diversi dalla loro emersione, che mira ad evitare che possa "saltare", per mancanza di coperture, il conto consuntivo del 2019, che doveva essere per legge l'anno finanziario a cui imputare questi 50 debiti fuori bilancio e gli altri che usciranno nei prossimi giorni» ha spiegato. «Insomma, non si tratta di debiti fuori bilancio "fisiologici" ma di debiti nascosti dal Comune per mancanza di risorse. In altri tempi, sarebbe stata proposta o imposta da organismi competenti la misura del predissesto (almeno), in considerazione che il termine per "approvare" il conto consuntivo 2019 è già scaduto da tempo (il 30 giugno) e non ne circola neanche una bozza» ha rimarcato Spina.
«È inquietante vedere come alla spasmodica attenzione verso i conti del Comune di Bisceglie, relativamente agli anni delle amministrazioni precedenti in cui i bilanci erano floridissimi e la "cassa" del comune era multimilionaria, si sia sostituita la noncuranza totale per la situazione biscegliese» ha aggiunto. «La nostra città è stata abbandonata all'anarchia e al degrado, non solo dell'ambiente e della cultura, ma anche amministrativo. Non esiste più una norma o un termine che si rispetti o un servizio pubblico affidato con gara pubblica da ormai 3 anni.
Le altre amministrazioni delle città limitrofe, in silenzio, osservano come le ordinarie norme dell'ordinamento comunale a Bisceglie siano interpretate come mere "raccomandazioni" alla cui inosservanza non corrispondano le sanzioni previste dalla legge. E noi consiglieri di opposizione chiediamo da quasi un anno di poter conoscere la situazione debitoria e finanziaria del Comune con note inviate al Sindaco, al segretario generale e agli organi dello Stato competenti per tali controlli. Tutto ciò inutilmente. Le ultime attestazioni dei dirigenti risalgono a marzo 2019 e l'ultimo rendiconto è stato stilato nello stesso mese del lontano marzo 2019. Poi più nulla!» ha tuonato l'ex primo cittadino.
«Nel porto delle nebbie di Bisceglie ci sono però uomini e consiglieri che si battono per ripristinare la legalità perduta e per tentare di salvare la città dal dissesto che sicuramente sarà dichiarato se si continuerà di questo passo. Angarano non "avveleni i pozzi" per quando non sarà più Sindaco e si comporti come quelli che gli hanno lasciato in cassa 15 milioni di euro e non un "fallimento" comunale (il dissesto equivale al fallimento per le imprese private) vero e proprio come quello che sta lasciando alla prossima amministrazione, condannando così la città a "pane e acqua" per i prossimi 10 anni» ha concluso Francesco Spina.
«Un'operazione, quella del riconoscimento in tempi diversi dalla loro emersione, che mira ad evitare che possa "saltare", per mancanza di coperture, il conto consuntivo del 2019, che doveva essere per legge l'anno finanziario a cui imputare questi 50 debiti fuori bilancio e gli altri che usciranno nei prossimi giorni» ha spiegato. «Insomma, non si tratta di debiti fuori bilancio "fisiologici" ma di debiti nascosti dal Comune per mancanza di risorse. In altri tempi, sarebbe stata proposta o imposta da organismi competenti la misura del predissesto (almeno), in considerazione che il termine per "approvare" il conto consuntivo 2019 è già scaduto da tempo (il 30 giugno) e non ne circola neanche una bozza» ha rimarcato Spina.
«È inquietante vedere come alla spasmodica attenzione verso i conti del Comune di Bisceglie, relativamente agli anni delle amministrazioni precedenti in cui i bilanci erano floridissimi e la "cassa" del comune era multimilionaria, si sia sostituita la noncuranza totale per la situazione biscegliese» ha aggiunto. «La nostra città è stata abbandonata all'anarchia e al degrado, non solo dell'ambiente e della cultura, ma anche amministrativo. Non esiste più una norma o un termine che si rispetti o un servizio pubblico affidato con gara pubblica da ormai 3 anni.
Le altre amministrazioni delle città limitrofe, in silenzio, osservano come le ordinarie norme dell'ordinamento comunale a Bisceglie siano interpretate come mere "raccomandazioni" alla cui inosservanza non corrispondano le sanzioni previste dalla legge. E noi consiglieri di opposizione chiediamo da quasi un anno di poter conoscere la situazione debitoria e finanziaria del Comune con note inviate al Sindaco, al segretario generale e agli organi dello Stato competenti per tali controlli. Tutto ciò inutilmente. Le ultime attestazioni dei dirigenti risalgono a marzo 2019 e l'ultimo rendiconto è stato stilato nello stesso mese del lontano marzo 2019. Poi più nulla!» ha tuonato l'ex primo cittadino.
«Nel porto delle nebbie di Bisceglie ci sono però uomini e consiglieri che si battono per ripristinare la legalità perduta e per tentare di salvare la città dal dissesto che sicuramente sarà dichiarato se si continuerà di questo passo. Angarano non "avveleni i pozzi" per quando non sarà più Sindaco e si comporti come quelli che gli hanno lasciato in cassa 15 milioni di euro e non un "fallimento" comunale (il dissesto equivale al fallimento per le imprese private) vero e proprio come quello che sta lasciando alla prossima amministrazione, condannando così la città a "pane e acqua" per i prossimi 10 anni» ha concluso Francesco Spina.