Politica
Spina: «Fare il sindaco non è un gioco per bambini viziati»
Duro attacco del leader dell'opposizione dopo quanto successo in consiglio comunale
Bisceglie - giovedì 6 luglio 2023
7.44
Continuano le polemiche dopo la prima riunione del consiglio comunale: Francesco Spina, che ha abbandonato l'aula davanti alla volontà della maggioranza di non confermare la sua elezione prima di un'ulteriore verifica su eventuali cause di incompatibilità, è tornato a criticare i consiglieri comunali a sostegno del sindaco Angelantonio Angarano.
«Tutti si aspettavano un primo consiglio con la maggioranza allegra, gioiosa. Tutti si aspettavano un sindaco ridente, con 19 consiglieri di maggioranza, che avrebbero potuto permettergli di rivoltare la città come un calzino, che avrebbe fatto discorsi di apertura verso i consiglieri, verso le future generazioni e verso tutti i cittadini, con frasi intelligenti, anche se comuni a tutti i sindaci italiani, del tipo "sarò il sindaco di tutti i cittadini". E invece, abbiamo assistito a una maggioranza in crisi di nervi, bava alla bocca, che come primo punto, non contenta di essersi "comprata" tre consiglieri, tolti immoralmente alle opposizioni, ha puntato ad eliminare il candidato sindaco giunto al ballottaggio» ha scritto Spina sui suoi social.
«La domanda che tutti mi hanno rivolto è stata: "ma perché Angarano con 19 consiglieri comunali ha paura di te e dell'opposizione con soli sei consiglieri comunali?". Una serata kafkiana in cui chi ha vinto le elezioni sembrava sconfitto, triste e preoccupato. I giovani che hanno voglia di avvicinarsi alla politica non dovranno che vedere il consiglio di ieri, per fare esattamente il contrario di quello che hanno fatto Angarano e i suoi 19 consiglieri» ha proseguito.
Nel lungo post, una stoccata anche per Vittorio Fata, eletto presidente del consiglio, che nella precedente consiliatura era all'opposizione e che nella prima riunione ha scelto di sedersi sin da subito nei banchi della maggioranza: «In politica non vince chi ottiene una poltrona vendendo i suoi amici, la sua dignità, la sua libertà e inginocchiandosi al cospetto dei suoi avversari, votando addirittura incondizionatamente il loro programma amministrativo, combattuto per 5 anni e osteggiato durante tutta la campagna elettorale» ha scritto.
Poi è tornato sul nodo che ha obbligato tutti i consiglieri di minoranza ad abbandonare l'aula nel corso della seduta: «In politica non vince chi compra gli avversari e cerca di eliminare quelli che non si piegano ai soldi e ai ricatti. In politica non vince il più scorretto, che in pieno consiglio chiede al segretario di far menzione di una nota anonima uscita all'improvviso e non inserita nei documenti del consiglio (per non dare neanche la possibilità di difendersi alla vittima dell'attacco) e non vince chi è vile e ha paura della sua stessa ombra e colpisce solo alle spalle e con la copertura di 19 consiglieri. Se l'amministrazione Angarano perde le cause contro i consiglieri, accetti le condanne oppure rilevi le incompatibilità fin dall'inizio, non dopo che ha perso. Fare il sindaco non è un gioco per bambini viziati, dove uno che perde la partita si porta il pallone a casa per non far giocare gli altri» ha scritto ancora l'ex primo cittadino, riferendosi agli interventi dei consiglieri di maggioranza nel corso della discussione sul primo punto all'ordine del giorno.
«Questo consiglio ha insegnato anche che esiste un'opposizione che ha conseguito 10.800 voti che non si vende e che rimane unita sui valori del coraggio, della solidarietà e del rispetto dei cittadini che hanno fatto delle scelte. Perché la maggioranza consiliare anziché pensare ai tanti problemi della città pensa principalmente ad eliminare le opposizioni che non si piegano ? Forse vogliono stare tranquilli a spartirsi le friselle, come ha detto un mio caro amico oggi, e non vogliono in consiglio chi conta loro i peli e tutela l'interesse dei cittadini? Intanto, oggi, dopo la frisella della poltrona consiliare data ieri, una frisella di 40 mila euro è' stata concessa in favore di qualche consigliere comunale. Tutti uniti, in questa maggioranza, non dai programmi o dall'interesse dei cittadini, ma dalle "friselle" e dalla volontà di estromettere dal consiglio chi queste cose le controlla e le dice, carte alla mano, ai cittadini ignari e spesso indifesi.
«Tutti si aspettavano un primo consiglio con la maggioranza allegra, gioiosa. Tutti si aspettavano un sindaco ridente, con 19 consiglieri di maggioranza, che avrebbero potuto permettergli di rivoltare la città come un calzino, che avrebbe fatto discorsi di apertura verso i consiglieri, verso le future generazioni e verso tutti i cittadini, con frasi intelligenti, anche se comuni a tutti i sindaci italiani, del tipo "sarò il sindaco di tutti i cittadini". E invece, abbiamo assistito a una maggioranza in crisi di nervi, bava alla bocca, che come primo punto, non contenta di essersi "comprata" tre consiglieri, tolti immoralmente alle opposizioni, ha puntato ad eliminare il candidato sindaco giunto al ballottaggio» ha scritto Spina sui suoi social.
«La domanda che tutti mi hanno rivolto è stata: "ma perché Angarano con 19 consiglieri comunali ha paura di te e dell'opposizione con soli sei consiglieri comunali?". Una serata kafkiana in cui chi ha vinto le elezioni sembrava sconfitto, triste e preoccupato. I giovani che hanno voglia di avvicinarsi alla politica non dovranno che vedere il consiglio di ieri, per fare esattamente il contrario di quello che hanno fatto Angarano e i suoi 19 consiglieri» ha proseguito.
Nel lungo post, una stoccata anche per Vittorio Fata, eletto presidente del consiglio, che nella precedente consiliatura era all'opposizione e che nella prima riunione ha scelto di sedersi sin da subito nei banchi della maggioranza: «In politica non vince chi ottiene una poltrona vendendo i suoi amici, la sua dignità, la sua libertà e inginocchiandosi al cospetto dei suoi avversari, votando addirittura incondizionatamente il loro programma amministrativo, combattuto per 5 anni e osteggiato durante tutta la campagna elettorale» ha scritto.
Poi è tornato sul nodo che ha obbligato tutti i consiglieri di minoranza ad abbandonare l'aula nel corso della seduta: «In politica non vince chi compra gli avversari e cerca di eliminare quelli che non si piegano ai soldi e ai ricatti. In politica non vince il più scorretto, che in pieno consiglio chiede al segretario di far menzione di una nota anonima uscita all'improvviso e non inserita nei documenti del consiglio (per non dare neanche la possibilità di difendersi alla vittima dell'attacco) e non vince chi è vile e ha paura della sua stessa ombra e colpisce solo alle spalle e con la copertura di 19 consiglieri. Se l'amministrazione Angarano perde le cause contro i consiglieri, accetti le condanne oppure rilevi le incompatibilità fin dall'inizio, non dopo che ha perso. Fare il sindaco non è un gioco per bambini viziati, dove uno che perde la partita si porta il pallone a casa per non far giocare gli altri» ha scritto ancora l'ex primo cittadino, riferendosi agli interventi dei consiglieri di maggioranza nel corso della discussione sul primo punto all'ordine del giorno.
«Questo consiglio ha insegnato anche che esiste un'opposizione che ha conseguito 10.800 voti che non si vende e che rimane unita sui valori del coraggio, della solidarietà e del rispetto dei cittadini che hanno fatto delle scelte. Perché la maggioranza consiliare anziché pensare ai tanti problemi della città pensa principalmente ad eliminare le opposizioni che non si piegano ? Forse vogliono stare tranquilli a spartirsi le friselle, come ha detto un mio caro amico oggi, e non vogliono in consiglio chi conta loro i peli e tutela l'interesse dei cittadini? Intanto, oggi, dopo la frisella della poltrona consiliare data ieri, una frisella di 40 mila euro è' stata concessa in favore di qualche consigliere comunale. Tutti uniti, in questa maggioranza, non dai programmi o dall'interesse dei cittadini, ma dalle "friselle" e dalla volontà di estromettere dal consiglio chi queste cose le controlla e le dice, carte alla mano, ai cittadini ignari e spesso indifesi.