Politica
Spina sulla vicenda indennità: «Angarano minaccia ma è sconfitto politicamente»
L'ex sindaco: «Il prossimo bilancio si adotterà nel 2019 e non potrà avere efficacia retroattiva»
Bisceglie - domenica 28 ottobre 2018
11.58
Francesco Spina non molla la presa. L'ex primo cittadino di Bisceglie insiste sulla vicenda delle indennità agli amministratori comunali, confermate attraverso una recente delibera di giunta che, secondo quanto asserito dal già sindaco (2006-2017), striderebbe con quanto sostenuto dall'attuale inquilino di Palazzo San Domenico Angelantonio Angarano nel corso della campagna elettorale amministrativa.
«Quando si ha il coraggio di dire la verità purtroppo le reazioni degli avversari politici sono sempre isteriche e scomposte.
Minacciare il ricorso alla magistratura quando si è sconfitti politicamente è un mal vezzo che Angarano e i suoi amici si portano dietro da qualche anno» ha affermato Spina, esortando il sindaco: «Invece di minacciare azioni legali, Angarano mantenga fede agli impegni elettorali assunti in virtù dei quali ha preso voti al primo turno e nel ballottaggio contro Casella, diventando poi miracolosamente suo grande alleato il giorno dopo la campagna elettorale, e revochi subito la delibera n° 300 con cui si è garantito lo stanziamento di circa un milione e quattrocentomila euro per tutti i 5 anni della consiliatura per il pagamento e la conferma degli stipendi di sindaco, presidente del consiglio comunale e assessori».
Secondo il consigliere di minoranza «sono queste le cadute di stile che tengono lontani i cittadini dalla politica e creano sfiducia nelle istituzioni. Il prossimo bilancio si adotterà nel 2019 ma tutti sanno che non può avere efficacia retroattiva per l'anno in corso. Invece di attaccare e minacciare chi lavora gratuitamente dai banchi dell'opposizione, Angarano onori il ruolo di sindaco della città di Bisceglie rispettando la dignità e l'intelligenza dei suoi concittadini che non ne possono più di falsi giuramenti in pubblico e di firme su assegni politicamente "non pagati"».
L'esponente di opposizione ha assicurato: «Non appena Angarano avrà provveduto con la sua giunta all'attuazione di quanto promesso in campagna elettorale, revocando la delibera di determinazione quinquennale del suo stipendio, provvederò in consiglio comunale a ritirare l'interrogazione consiliare che tanto lo sta inquietando in queste ore».
«Quando si ha il coraggio di dire la verità purtroppo le reazioni degli avversari politici sono sempre isteriche e scomposte.
Minacciare il ricorso alla magistratura quando si è sconfitti politicamente è un mal vezzo che Angarano e i suoi amici si portano dietro da qualche anno» ha affermato Spina, esortando il sindaco: «Invece di minacciare azioni legali, Angarano mantenga fede agli impegni elettorali assunti in virtù dei quali ha preso voti al primo turno e nel ballottaggio contro Casella, diventando poi miracolosamente suo grande alleato il giorno dopo la campagna elettorale, e revochi subito la delibera n° 300 con cui si è garantito lo stanziamento di circa un milione e quattrocentomila euro per tutti i 5 anni della consiliatura per il pagamento e la conferma degli stipendi di sindaco, presidente del consiglio comunale e assessori».
Secondo il consigliere di minoranza «sono queste le cadute di stile che tengono lontani i cittadini dalla politica e creano sfiducia nelle istituzioni. Il prossimo bilancio si adotterà nel 2019 ma tutti sanno che non può avere efficacia retroattiva per l'anno in corso. Invece di attaccare e minacciare chi lavora gratuitamente dai banchi dell'opposizione, Angarano onori il ruolo di sindaco della città di Bisceglie rispettando la dignità e l'intelligenza dei suoi concittadini che non ne possono più di falsi giuramenti in pubblico e di firme su assegni politicamente "non pagati"».
L'esponente di opposizione ha assicurato: «Non appena Angarano avrà provveduto con la sua giunta all'attuazione di quanto promesso in campagna elettorale, revocando la delibera di determinazione quinquennale del suo stipendio, provvederò in consiglio comunale a ritirare l'interrogazione consiliare che tanto lo sta inquietando in queste ore».