Politica
Spina sulle primarie Pd a Bisceglie: «Un flop»
L'ex primo cittadino: «Tutto ciò nonostante il rinforzo-doping degli elettori di destra dell'amministrazione Angarano»
Bisceglie - martedì 5 marzo 2019
8.38
Francesco Spina non ha dubbi: il dato dell'affluenza a Bisceglie per le primarie del Partito Democratico è negativo. L'ex sindaco ha perciò voluto analizzare, dal suo punto di vista, quelle che ritiene «le ragioni del flop di votanti a Bisceglie, in controtendenza al risveglio del partito in tutta Italia».
Secondo l'ex primo cittadino «4200 votanti in meno a distanza di poco tempo sono il segno di un partito che nella nostra città non ha un'anima, un'identità, una linea chiara.
Aver sostenuto Angarano, facendo finta di sostenere Fata, dal primo all'ultimo momento della campagna elettorale comunale 2018, per molti rappresentanti del Pd locale, è stato un boomerang pauroso, le cui conseguenze e contraddizioni risultano attualmente ingestibili.
Vedere partecipare parenti di Angarano, suoi assessori e consiglieri comunali alle primarie del pd Biscegliese ha scoraggiato la partecipazione di tanti cittadini che oggi sono posizionati nettamente contro la linea dei pasticci e dell'illegalità tracciata da Angarano e company (i 10 affidamenti diretti in proroga alla stessa ditta esclusa dal Consiglio di Stato sono solo un piccolo esempio di "mala gestio")» ha aggiunto Spina.
«Bisceglie diventò un caso nazionale per essere il miglior dato nazionale alle primarie del 2017 con 5367 partecipanti e 3200 voti personali al sottoscritto, risultato replicato alle politiche con la miglior percentuale regionale del Pd e 25 mila voti conseguiti sempre dal sottoscritto nel suo collegio alla Camera dei deputati.
Oggi Il Pd di Bisceglie, nonostante il rinforzo-doping degli elettori di destra dell'amministrazione Angarano, torna a essere il fanalino di coda della regione Puglia» ha evidenziato.
«L'auspicio, per il futuro, è che i rappresentanti locali del partito possano lealmente sostenere l'operato del volenteroso e bravo commissario cittadino De Fazio nel creare non più muri settari ed elitari, ma ponti di dialogo e di confronto per progetti unitari, che al congresso cittadino privilegino la chiarezza rispetto agli storici inciuci trasversali: il sindaco Spina quando aderì al Pd ci mise la faccia con coraggio e guidò la sua squadra in prima persona, mentre l'indeciso e poco coraggioso Angarano continua a nascondersi e ha mandato le sue deboli truppe cammellate, con parenti e assessori, obbedendo al richiamo dei suoi danti causa. Due modi diversi di concepire la vita politica e amministrativa: per questo il Pd di Bisceglie deve uscir dal limbo infernale in cui si trova e, con coraggio, dichiarare la sua coerente opposizione all'amministrazione di destra di Angarano e company.
Questi inciuci sono sicuramente peggiori delle aperture del partito alle forza democratiche della città e sono la chiara volontà di chiudere il partito in un autoreferenzialismo che si avvita su poco chiari interessi lobbistici».
Secondo l'ex primo cittadino «4200 votanti in meno a distanza di poco tempo sono il segno di un partito che nella nostra città non ha un'anima, un'identità, una linea chiara.
Aver sostenuto Angarano, facendo finta di sostenere Fata, dal primo all'ultimo momento della campagna elettorale comunale 2018, per molti rappresentanti del Pd locale, è stato un boomerang pauroso, le cui conseguenze e contraddizioni risultano attualmente ingestibili.
Vedere partecipare parenti di Angarano, suoi assessori e consiglieri comunali alle primarie del pd Biscegliese ha scoraggiato la partecipazione di tanti cittadini che oggi sono posizionati nettamente contro la linea dei pasticci e dell'illegalità tracciata da Angarano e company (i 10 affidamenti diretti in proroga alla stessa ditta esclusa dal Consiglio di Stato sono solo un piccolo esempio di "mala gestio")» ha aggiunto Spina.
«Bisceglie diventò un caso nazionale per essere il miglior dato nazionale alle primarie del 2017 con 5367 partecipanti e 3200 voti personali al sottoscritto, risultato replicato alle politiche con la miglior percentuale regionale del Pd e 25 mila voti conseguiti sempre dal sottoscritto nel suo collegio alla Camera dei deputati.
Oggi Il Pd di Bisceglie, nonostante il rinforzo-doping degli elettori di destra dell'amministrazione Angarano, torna a essere il fanalino di coda della regione Puglia» ha evidenziato.
«L'auspicio, per il futuro, è che i rappresentanti locali del partito possano lealmente sostenere l'operato del volenteroso e bravo commissario cittadino De Fazio nel creare non più muri settari ed elitari, ma ponti di dialogo e di confronto per progetti unitari, che al congresso cittadino privilegino la chiarezza rispetto agli storici inciuci trasversali: il sindaco Spina quando aderì al Pd ci mise la faccia con coraggio e guidò la sua squadra in prima persona, mentre l'indeciso e poco coraggioso Angarano continua a nascondersi e ha mandato le sue deboli truppe cammellate, con parenti e assessori, obbedendo al richiamo dei suoi danti causa. Due modi diversi di concepire la vita politica e amministrativa: per questo il Pd di Bisceglie deve uscir dal limbo infernale in cui si trova e, con coraggio, dichiarare la sua coerente opposizione all'amministrazione di destra di Angarano e company.
Questi inciuci sono sicuramente peggiori delle aperture del partito alle forza democratiche della città e sono la chiara volontà di chiudere il partito in un autoreferenzialismo che si avvita su poco chiari interessi lobbistici».