Scuola
Centinaia di studenti fuorisede della Bat esclusi dalle borse di studio
Il consigliere regionale Amati: «Si cambino i criteri»
Puglia - venerdì 3 luglio 2020
«Gli studenti della Bat e della provincia di Brindisi che frequentano la sede universitaria di Bari non sono pendolari ma fuorisede e hanno diritto di concorrere per la borsa di studio Adisu. Ho chiesto all'assessore Sebastiano Leo una modifica dei criteri, diversamente proporrò al consiglio una norma per porre subito rimedio» ha attaccato il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale bilancio.
«Ho interpellato l'assessore Leo che il direttore dell'Adisu, chiedendo di modificare i criteri del bando per l'erogazione delle borse di studio. È accaduto, infatti, che i criteri per considerare gli studenti fuorisede o pendolari sono legati al tempo di percorrenza dei mezzi di trasporto, sicché coloro che risiedono in comuni distanti meno di sessantacinque minuti dalla sede universitaria non possono essere considerati fuorisede ma pendolari, escludendoli dunque da ogni forma di sostegno. In realtà ci sono comuni, peraltro di province diverse da quella di Bari, in particolare Cisternino, Fasano e Trani, i cui tempi di percorrenza nel limite dei sessantacinque minuti rappresentano uno standard teorico ottimale, calibrato sulla corsa e tipologia di trasporto più performanti, che i mezzi pubblici non raggiungono quasi mai in tutte le fasce orarie» ha aggiunto.
«Ne deriva che uno standard ottimale teorico sta escludendo di fatto centinaia di studenti dalla parità di condizioni al diritto allo studio, così come negli anni scorsi era sempre accaduto. Per questo motivo ho chiesto una modifica dei provvedimenti amministrativi, ma sono già pronto per richiedere al Consiglio regionale l'approvazione di una norma che sani la disparità venutasi a determinare» ha concluso Amati.
«Ho interpellato l'assessore Leo che il direttore dell'Adisu, chiedendo di modificare i criteri del bando per l'erogazione delle borse di studio. È accaduto, infatti, che i criteri per considerare gli studenti fuorisede o pendolari sono legati al tempo di percorrenza dei mezzi di trasporto, sicché coloro che risiedono in comuni distanti meno di sessantacinque minuti dalla sede universitaria non possono essere considerati fuorisede ma pendolari, escludendoli dunque da ogni forma di sostegno. In realtà ci sono comuni, peraltro di province diverse da quella di Bari, in particolare Cisternino, Fasano e Trani, i cui tempi di percorrenza nel limite dei sessantacinque minuti rappresentano uno standard teorico ottimale, calibrato sulla corsa e tipologia di trasporto più performanti, che i mezzi pubblici non raggiungono quasi mai in tutte le fasce orarie» ha aggiunto.
«Ne deriva che uno standard ottimale teorico sta escludendo di fatto centinaia di studenti dalla parità di condizioni al diritto allo studio, così come negli anni scorsi era sempre accaduto. Per questo motivo ho chiesto una modifica dei provvedimenti amministrativi, ma sono già pronto per richiedere al Consiglio regionale l'approvazione di una norma che sani la disparità venutasi a determinare» ha concluso Amati.