Politica
Surroga in consiglio comunale, pronto Tommaso Mastrototaro. La geografia politico-amministrativa attuale
Come cambiano gli assetti nell'assemblea di Palazzo San Domenico, in cui restano appena 3 donne su 25 componenti
Bisceglie - sabato 20 marzo 2021
10.48
L'ingresso di Loredana Bianco in Giunta libera un posto nella maggioranza consiliare a supporto del Sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano.
Come previsto dalla legge elettorale, toccherà al primo dei non eletti nella lista "Il torrione", l'imprenditore agricolo Tommaso Mastrototaro, subentrare al nuovo assessore che dovrà naturalmente lasciare il seggio nell'assemblea di Palazzo San Domenico. Mastrototaro, alle amministrative del 2018, ottenne 132 preferenze. Necessario, per l'accettazione della surroga, sarà aver adempiuto alle dimissioni da consigliere del Gal "Ponte Lama".
"Il torrione" diventa così il contrassegno della coalizione "Un passo alla svolta", vincitrice delle elezioni, col maggior numero di presenze complessive, ben sei, tra Giunta (Angelo Consiglio, Dodo Storelli, Loredana Bianco) e consiglio comunale (Massimo Mastrapasqua, Franco Coppolecchia e appunto Tommaso Mastrototaro).
La maggioranza resta perciò composta da 15 elementi: coi tre de "Il torrione" anche i due esponenti di Bisceglie tricolore Sergio Ferrante e Michele De Noia nei ranghi del centrodestra, il vicepresidente della Provincia Pierpaolo Pedone che proviene comunque da una tradizione di centrodestra e tutti gli altri esponenti ascrivibili al centrosinistra: dai più moderati Angela Di Gregorio e Francesco Carelli agli ex Pd Mauro Lorusso e Gigi Di Tullio, da Peppo Ruggieri all'ex Italia dei valori Giuseppe Losapio, da Carla Mazzilli a Piero Innocenti. Il quindicesimo voto è da tempo quello dello stesso Angarano, dato che Rossano Sasso - eletto con Bisceglie svolta - passò una prima volta all'opposizione aderendo addirittura alla Lega salvo poi uscirne e posizionarsi fra i banchi della maggioranza, ripesandoci successivamente al punto da poter essere ritenuto, al momento, il decimo esponente della minoranza. A proposito del rimpasto, laconico il suo commento: «Il minestrone è servito».
Bisceglie svolta (lista di riferimento dello stesso Angarano) resta così rappresentata da due consiglieri e un solo assessore, nonostante abbia preso oltre 100 voti in più rispetto alla prima lista degli alleati di centrodestra.
Gli incastri e le vicissitudini politico-amministrative rendono sempre meno fattibili ulteriori cambiamenti in Giunta da qui alla fine del percorso con l'eventuale passaggio assessorile di altri consiglieri di maggioranza. Lo spazio di manovra è molto ridotto se si considera che diversi fra coloro che al momento risultano i primi dei non eletti sono da tempo distanti dall'amministrazione: è il caso di Domenico Di Luzio (Sinergie), Nada Scatamacchia e Lino Todisco (Bisceglie tricolore), Elio Belsito (Insieme per Bisceglie) mentre restano ancora sostanzialmente "in linea" Isabella Leuci (Bisceglie svolta) e Giusi Mastrapasqua (Punto d'incontro, mamma del consigliere regionale dei giovani Alberto De Toma).
L'opposizione può contare su Alfonso Russo, Giorgia Preziosa e Mauro Sasso della coalizione Nelmodogiusto, guidata da Gianni Casella che per prassi istituzionale, da presidente del consiglio comunale, si astiene su quasi tutti gli ordini del giorno; Francesco Spina, Franco Napoletano ed Enrico Capurso sono i tre eletti della coalizione di centrosinistra che si presentò con Napoletano candidato a Sindaco. La lista "Un Sindaco per bene" esprime il solo Vittorio Fata, il Movimento 5 Stelle Enzo Amendolagine.
La "promozione" di Loredana Bianco in Giunta ridurrà la presenza femminile in consiglio comunale: 3 donne su 24, due delle quali in maggioranza (Di Gregorio e Mazzilli) e una in minoranza (Preziosa). Nessuna norma, in questo caso, garantisce riequilibri di genere, tenuto conto del fatto che si tratta di un'assemblea formata da eletti.
Come previsto dalla legge elettorale, toccherà al primo dei non eletti nella lista "Il torrione", l'imprenditore agricolo Tommaso Mastrototaro, subentrare al nuovo assessore che dovrà naturalmente lasciare il seggio nell'assemblea di Palazzo San Domenico. Mastrototaro, alle amministrative del 2018, ottenne 132 preferenze. Necessario, per l'accettazione della surroga, sarà aver adempiuto alle dimissioni da consigliere del Gal "Ponte Lama".
"Il torrione" diventa così il contrassegno della coalizione "Un passo alla svolta", vincitrice delle elezioni, col maggior numero di presenze complessive, ben sei, tra Giunta (Angelo Consiglio, Dodo Storelli, Loredana Bianco) e consiglio comunale (Massimo Mastrapasqua, Franco Coppolecchia e appunto Tommaso Mastrototaro).
La maggioranza resta perciò composta da 15 elementi: coi tre de "Il torrione" anche i due esponenti di Bisceglie tricolore Sergio Ferrante e Michele De Noia nei ranghi del centrodestra, il vicepresidente della Provincia Pierpaolo Pedone che proviene comunque da una tradizione di centrodestra e tutti gli altri esponenti ascrivibili al centrosinistra: dai più moderati Angela Di Gregorio e Francesco Carelli agli ex Pd Mauro Lorusso e Gigi Di Tullio, da Peppo Ruggieri all'ex Italia dei valori Giuseppe Losapio, da Carla Mazzilli a Piero Innocenti. Il quindicesimo voto è da tempo quello dello stesso Angarano, dato che Rossano Sasso - eletto con Bisceglie svolta - passò una prima volta all'opposizione aderendo addirittura alla Lega salvo poi uscirne e posizionarsi fra i banchi della maggioranza, ripesandoci successivamente al punto da poter essere ritenuto, al momento, il decimo esponente della minoranza. A proposito del rimpasto, laconico il suo commento: «Il minestrone è servito».
Bisceglie svolta (lista di riferimento dello stesso Angarano) resta così rappresentata da due consiglieri e un solo assessore, nonostante abbia preso oltre 100 voti in più rispetto alla prima lista degli alleati di centrodestra.
Gli incastri e le vicissitudini politico-amministrative rendono sempre meno fattibili ulteriori cambiamenti in Giunta da qui alla fine del percorso con l'eventuale passaggio assessorile di altri consiglieri di maggioranza. Lo spazio di manovra è molto ridotto se si considera che diversi fra coloro che al momento risultano i primi dei non eletti sono da tempo distanti dall'amministrazione: è il caso di Domenico Di Luzio (Sinergie), Nada Scatamacchia e Lino Todisco (Bisceglie tricolore), Elio Belsito (Insieme per Bisceglie) mentre restano ancora sostanzialmente "in linea" Isabella Leuci (Bisceglie svolta) e Giusi Mastrapasqua (Punto d'incontro, mamma del consigliere regionale dei giovani Alberto De Toma).
L'opposizione può contare su Alfonso Russo, Giorgia Preziosa e Mauro Sasso della coalizione Nelmodogiusto, guidata da Gianni Casella che per prassi istituzionale, da presidente del consiglio comunale, si astiene su quasi tutti gli ordini del giorno; Francesco Spina, Franco Napoletano ed Enrico Capurso sono i tre eletti della coalizione di centrosinistra che si presentò con Napoletano candidato a Sindaco. La lista "Un Sindaco per bene" esprime il solo Vittorio Fata, il Movimento 5 Stelle Enzo Amendolagine.
La "promozione" di Loredana Bianco in Giunta ridurrà la presenza femminile in consiglio comunale: 3 donne su 24, due delle quali in maggioranza (Di Gregorio e Mazzilli) e una in minoranza (Preziosa). Nessuna norma, in questo caso, garantisce riequilibri di genere, tenuto conto del fatto che si tratta di un'assemblea formata da eletti.