Attualità
Svelati i segreti del mal di schiena e delle patologie vertebrali
Esperti a confronto in un incontro da tutto esaurito al Circolo Unione
Bisceglie - lunedì 15 gennaio 2018
Il chirurgo, il medico dello sport, il pediatra, lo specialista in attività motorie preventive e riabilitative.
Quattro esperti a confronto su un unico tema: il mal di schiena.
Sebbene racchiuda decine di patologie, alcune comuni e passeggere, altre molto serie, il cosiddetto "mal di schiena" riguarda tutti. Bambini, adulti, anziani, che il più delle volte sottovalutano la patologia.
Almeno è questo quello che accade a Bisceglie, a detta dei relatori del convegno "Mal di schiena? No grazie", che ha intrattenuto il pubblico della gremita sala convegni del Circolo Unione di Bisceglie domenica 14 gennaio.
A furia di sottovalutare, si finisce per arrivare, anche in quei casi in cui si sarebbe potuto intervenire altrimenti, a doversi sottoporre troppo spesso ad un intervento di chirurgia. Sebbene il dottor Michele Schiavone pensi che: «Sugli anziani è meglio non intervenire perché la concomitante osteoporosi provoca fratture che vanno cementate» - e che - «la chirurgia vertebrale in tutti gli altri casi è sempre l'ultima azione da mettere in campo, quando le altre terapie conservative hanno fallito», nella sua carriera di chirurgo ha dovuto affrontare 5600 interventi di ernia al disco e 15600 interventi alla colonna vertebrale.
Il che significa che in troppi hanno trascurato la prevenzione.
Lo conferma anche il pediatra dottor Antonio Marzano, che incontra troppo spesso: «genitori infervorati per una influenza, che non danno invece peso alle cattive abitudini posturali dei figli. Eppure i paramorfismi provocati da banchi scomodi, zaini pesanti, posture scorrette, ore ed re di gioco al pc in atteggiamenti poco indicati e da una costura scorretta nel sonno, possono sfociare facilmente in dismorfismi, con patologie che non è più possibile correggere volontariamente».
Quanto alle cause comuni di tante lombalgie, non solo tra chi è costretto per tante ore sui banchi, il dottor Leonardo Cocola ha una certezza: «tutti soffriamo le conseguenze dell'ipocinesia, ovvero facciamo troppo poco movimento con la scusa di non avere tempo. L'essere umano è nato per cacciare, nuotare, raccogliere e costruire poi nel tempo e con la tecnologia è diventato sempre più sedentario».
I difetti della pigrizia si possono comunque correggere: «con la ginnastica preventiva e compensativa, che è una ginnastica asimmetrica che ripristina gli equilibri muscolari e aiuta la colonna vertebrale a stabilizzarsi» spiega Cocola e «con lo sport, che, soprattutto nei bambini deve essere divertimento. Un conto è l'attività fisica imposta, un altro conto è lo sport, che è un importante coadiuvante nelle terapie perché diverte e fa produrre endorfine».
Quanto allo sport giusto, chiarisce il dottor Lucio Rotunno: «c'è da svelare qualche mito: non è vero che il nuoto sia in assoluto lo sport migliore e non è giusto demonizzare il tennis, che è uno sport asimmetrico ma se praticato bene non fa male. Ultimamente si stanno rivalutando e non a caso gli sport di elongazione come il basket e la pallavolo. Tutti gli sport in realtà possono essere praticati, anche in presenza di patologie lievi, purché non lo si faccia a livello agonistico, ma per star bene, anche con la mente».
Del mens sana in corpore sana è in fondo un fautore anche Cocola, ideatore del metodo CMQ cinesilogico - mentale - quantico e che spiega: «Poiché i messaggi che invia il cervello possono influire anche sulla struttura del DNA, che è sensibile all'ambiente, è necessario eliminare le tossine psichiche del senso di abbandono, di ingiustizia, di rifiuto, di umiliazione e tradimento per raggiungere risultati tantigibili anche a livello fisico, mentale ed energetico».
Quattro esperti a confronto su un unico tema: il mal di schiena.
Sebbene racchiuda decine di patologie, alcune comuni e passeggere, altre molto serie, il cosiddetto "mal di schiena" riguarda tutti. Bambini, adulti, anziani, che il più delle volte sottovalutano la patologia.
Almeno è questo quello che accade a Bisceglie, a detta dei relatori del convegno "Mal di schiena? No grazie", che ha intrattenuto il pubblico della gremita sala convegni del Circolo Unione di Bisceglie domenica 14 gennaio.
A furia di sottovalutare, si finisce per arrivare, anche in quei casi in cui si sarebbe potuto intervenire altrimenti, a doversi sottoporre troppo spesso ad un intervento di chirurgia. Sebbene il dottor Michele Schiavone pensi che: «Sugli anziani è meglio non intervenire perché la concomitante osteoporosi provoca fratture che vanno cementate» - e che - «la chirurgia vertebrale in tutti gli altri casi è sempre l'ultima azione da mettere in campo, quando le altre terapie conservative hanno fallito», nella sua carriera di chirurgo ha dovuto affrontare 5600 interventi di ernia al disco e 15600 interventi alla colonna vertebrale.
Il che significa che in troppi hanno trascurato la prevenzione.
Lo conferma anche il pediatra dottor Antonio Marzano, che incontra troppo spesso: «genitori infervorati per una influenza, che non danno invece peso alle cattive abitudini posturali dei figli. Eppure i paramorfismi provocati da banchi scomodi, zaini pesanti, posture scorrette, ore ed re di gioco al pc in atteggiamenti poco indicati e da una costura scorretta nel sonno, possono sfociare facilmente in dismorfismi, con patologie che non è più possibile correggere volontariamente».
Quanto alle cause comuni di tante lombalgie, non solo tra chi è costretto per tante ore sui banchi, il dottor Leonardo Cocola ha una certezza: «tutti soffriamo le conseguenze dell'ipocinesia, ovvero facciamo troppo poco movimento con la scusa di non avere tempo. L'essere umano è nato per cacciare, nuotare, raccogliere e costruire poi nel tempo e con la tecnologia è diventato sempre più sedentario».
I difetti della pigrizia si possono comunque correggere: «con la ginnastica preventiva e compensativa, che è una ginnastica asimmetrica che ripristina gli equilibri muscolari e aiuta la colonna vertebrale a stabilizzarsi» spiega Cocola e «con lo sport, che, soprattutto nei bambini deve essere divertimento. Un conto è l'attività fisica imposta, un altro conto è lo sport, che è un importante coadiuvante nelle terapie perché diverte e fa produrre endorfine».
Quanto allo sport giusto, chiarisce il dottor Lucio Rotunno: «c'è da svelare qualche mito: non è vero che il nuoto sia in assoluto lo sport migliore e non è giusto demonizzare il tennis, che è uno sport asimmetrico ma se praticato bene non fa male. Ultimamente si stanno rivalutando e non a caso gli sport di elongazione come il basket e la pallavolo. Tutti gli sport in realtà possono essere praticati, anche in presenza di patologie lievi, purché non lo si faccia a livello agonistico, ma per star bene, anche con la mente».
Del mens sana in corpore sana è in fondo un fautore anche Cocola, ideatore del metodo CMQ cinesilogico - mentale - quantico e che spiega: «Poiché i messaggi che invia il cervello possono influire anche sulla struttura del DNA, che è sensibile all'ambiente, è necessario eliminare le tossine psichiche del senso di abbandono, di ingiustizia, di rifiuto, di umiliazione e tradimento per raggiungere risultati tantigibili anche a livello fisico, mentale ed energetico».