Politica
Tommaso Galantino: «La richiesta di commissariamento del circolo Pd risale allo scorso febbraio»
Spunta un documento inviato al segretario regionale Lacarra
Bisceglie - martedì 12 settembre 2017
16.20
Un documento datato 25 febbraio, destinato alle commissioni provinciali e regionali di garanzia oltre che al segretario pugliese Marco Lacarra. È il primo atto formale attraverso il quale una frangia interna al Partito Democratico, il gruppo "Il Pd che vogliamo", ha richiesto il commissariamento del circolo di Bisceglie guidato dal segretario Roberta Rigante.
«Dopo il rilascio al sindaco Spina, ed ai suoi amici, della tessera d'iscrizione al Pd» è quanto riportato nella comunicazione «nessun segnale di apertura al dialogo è venuto da parte della segretaria del circolo Pd di Bisceglie e del capogruppo in consiglio comunale Angelantonio Angarano, sempre più ostili e determinati a calare ermeticamente la saracinesca nei confronti dei nuovi arrivati ed a rendere impossibile l'avvio di un confronto con gli stessi e di una nuova fase politica. Chiusura totale, quindi, ed assoluta ostinata incomunicabilità con i 14 consiglieri comunali e gli assessori dell'amministrazione Spina, oltre all'ostruzionismo messo in campo nello svolgimento delle operazioni d'iscrizione al partito».
Secondo Tommaso Galantino e gli altri otto firmatari, «quando ci si rifiuta di rispettare e prendere atto delle decisioni assunte dagli organi regionali anche in conformità al deliberato della commissione nazionale di garanzia, nell'interesse superiore del partito medesimo e per ogni ragionevole componimento della diatriba in atto, altra via non resta che il commissariamento del circolo di Bisceglie.
Era del tutto normale e prevedibile che, dopo tre anni di pesanti attacchi senza esclusione di colpi, il rapporto tra le parti venisse a sfilacciarsi e deteriorarsi fino a determinare una situazione di evidente inconciliabilità, per cui è assolutamente necessario ed inevitabile che un avvio di recupero della dialettica all'interno del circolo cittadino debba essere affidato a un democratico superpartes di provata esperienza e prestigio politico, al fine di conseguire in tempi ragionevoli l'agibilità e la gestibilità del circolo medesimo». Il candidato spiniano alla segreteria del Pd di Bisceglie è sempre stato e resta, a meno di scossoni, il dirigente comunale Pompeo Camero, peraltro prossimo al pensionamento. Quanto possa corrispondere al profilo tracciato da Galantino e dai componenti del gruppo "Il Pd che vogliamo" è opinione di ciascuno.
«È necessario uscire dal tunnel e prepararsi alle imminenti scadenze delle politiche in modo costruttivo, pacifico ed unitario evitando sfilacciamenti letali e rotture irrecuperabili» è scritto nella richiesta di commissariamento del circolo formulata già lo scorso febbraio agli organi competenti. Scadenze che, seppure imminenti, non sembrano riguardare Francesco Spina, che lunedì 11 settembre ha ribadito di non essere interessato a una candidatura per Roma e di volersi concentrare sulle prossime amministrative, nelle quali potrà essere candidato alla carica di consigliere comunale.
«Dopo il rilascio al sindaco Spina, ed ai suoi amici, della tessera d'iscrizione al Pd» è quanto riportato nella comunicazione «nessun segnale di apertura al dialogo è venuto da parte della segretaria del circolo Pd di Bisceglie e del capogruppo in consiglio comunale Angelantonio Angarano, sempre più ostili e determinati a calare ermeticamente la saracinesca nei confronti dei nuovi arrivati ed a rendere impossibile l'avvio di un confronto con gli stessi e di una nuova fase politica. Chiusura totale, quindi, ed assoluta ostinata incomunicabilità con i 14 consiglieri comunali e gli assessori dell'amministrazione Spina, oltre all'ostruzionismo messo in campo nello svolgimento delle operazioni d'iscrizione al partito».
Secondo Tommaso Galantino e gli altri otto firmatari, «quando ci si rifiuta di rispettare e prendere atto delle decisioni assunte dagli organi regionali anche in conformità al deliberato della commissione nazionale di garanzia, nell'interesse superiore del partito medesimo e per ogni ragionevole componimento della diatriba in atto, altra via non resta che il commissariamento del circolo di Bisceglie.
Era del tutto normale e prevedibile che, dopo tre anni di pesanti attacchi senza esclusione di colpi, il rapporto tra le parti venisse a sfilacciarsi e deteriorarsi fino a determinare una situazione di evidente inconciliabilità, per cui è assolutamente necessario ed inevitabile che un avvio di recupero della dialettica all'interno del circolo cittadino debba essere affidato a un democratico superpartes di provata esperienza e prestigio politico, al fine di conseguire in tempi ragionevoli l'agibilità e la gestibilità del circolo medesimo». Il candidato spiniano alla segreteria del Pd di Bisceglie è sempre stato e resta, a meno di scossoni, il dirigente comunale Pompeo Camero, peraltro prossimo al pensionamento. Quanto possa corrispondere al profilo tracciato da Galantino e dai componenti del gruppo "Il Pd che vogliamo" è opinione di ciascuno.
«È necessario uscire dal tunnel e prepararsi alle imminenti scadenze delle politiche in modo costruttivo, pacifico ed unitario evitando sfilacciamenti letali e rotture irrecuperabili» è scritto nella richiesta di commissariamento del circolo formulata già lo scorso febbraio agli organi competenti. Scadenze che, seppure imminenti, non sembrano riguardare Francesco Spina, che lunedì 11 settembre ha ribadito di non essere interessato a una candidatura per Roma e di volersi concentrare sulle prossime amministrative, nelle quali potrà essere candidato alla carica di consigliere comunale.