Attualità
«Un minuto di silenzio per gli operatori sanitari il primo maggio»
Proposta del sindacato Usppi guidato dal biscegliese Nicola Brescia
Puglia - martedì 28 aprile 2020
Osservare un minuto di raccoglimento, il primo maggio, in memoria di tutti gli operatori sanitari deceduti in servizio a causa del Coronavirus. È la proposta del sindacato Usppi Puglia.
«Vogliamo ricordare, in occasione della festa del lavoro, medici, infermieri, terapisti, assistenti sanitari, farmacisti, operatori sociosanitari morti anche perché non dotati degli adeguati dispositivi di protezione o non sottoposti a tampone» ha spiegato il segretario Nicola Brescia.
«L'Usppi Puglia registra, ancora oggi, una forte mancanza di dispositivi di protezione individuale sul territorio, l'assenza di protocolli e di percorsi condivisi per la gestione della Fase due della pandemia» ha aggiunto. «Per uscire dall'emergenza bisogna sottoporre a screening e tampone tutti i soggetti sintomatici, i contatti di coloro che sono risultati positivi e tutto il personale sanitario. È necessario che la popolazione circoli con mascherine chirurgiche e guanti e che i medici, in assenza di diagnosi certe e soprattutto nell'impossibilità di poter tamponare tutta la popolazione, siano adeguatamente protetti, anche per svolgere il lavoro ordinario, con i dispositivi necessari che, a più di due mesi dalla proclamazione dello stato di emergenza, risultano essere mancanti o reperibili a costi esorbitanti».
L'organizzazione sindacale ha espresso soddisfazione «per quanto disposto dal presidente della Regione Michele Emiliano in ordine alle istituende Usca, le unità mediche che, vestite in maniera adatta al bio-contenimento, possono prendere in carico i pazienti a domicilio risultati positivi al Coronavirus, in collaborazione coi medici di famiglia e i servizi di continuità assistenziale».
«Vogliamo ricordare, in occasione della festa del lavoro, medici, infermieri, terapisti, assistenti sanitari, farmacisti, operatori sociosanitari morti anche perché non dotati degli adeguati dispositivi di protezione o non sottoposti a tampone» ha spiegato il segretario Nicola Brescia.
«L'Usppi Puglia registra, ancora oggi, una forte mancanza di dispositivi di protezione individuale sul territorio, l'assenza di protocolli e di percorsi condivisi per la gestione della Fase due della pandemia» ha aggiunto. «Per uscire dall'emergenza bisogna sottoporre a screening e tampone tutti i soggetti sintomatici, i contatti di coloro che sono risultati positivi e tutto il personale sanitario. È necessario che la popolazione circoli con mascherine chirurgiche e guanti e che i medici, in assenza di diagnosi certe e soprattutto nell'impossibilità di poter tamponare tutta la popolazione, siano adeguatamente protetti, anche per svolgere il lavoro ordinario, con i dispositivi necessari che, a più di due mesi dalla proclamazione dello stato di emergenza, risultano essere mancanti o reperibili a costi esorbitanti».
L'organizzazione sindacale ha espresso soddisfazione «per quanto disposto dal presidente della Regione Michele Emiliano in ordine alle istituende Usca, le unità mediche che, vestite in maniera adatta al bio-contenimento, possono prendere in carico i pazienti a domicilio risultati positivi al Coronavirus, in collaborazione coi medici di famiglia e i servizi di continuità assistenziale».