Cultura
"Un vescovo alla sinistra di Dio": la storia di Don Luigi Bettazzi
L'evento è stato promosso da Pax Christi e dalla diocesi Barletta Trani Bisceglie
Bisceglie - mercoledì 27 novembre 2024
18.33 Comunicato Stampa
Una serata tra passato e futuro, tra pace e nonviolenza, quella svoltasi martedì 26 novembre 2024 presso l'Auditorium don Pierino Arcieri di Bisceglie, in occasione della presentazione del libro "Un vescovo alla sinistra di Dio. Luigi Bettazzi" (ed. San Paolo, 2024), con la presenza dell'autore Alberto Chiara, giornalista, già vicedirettore di Famiglia Cristiana e autore di numerosi reportage da zone di guerra, tra cui Somalia, Bosnia, Myanmar, Sri Lanka, Nepal e Bolivia.
Uomo rigoroso, vescovo secondo Concilio, firmatario del Patto delle Catacombe nel 1965 per una "Chiesa dei poveri", operatore di pace e costruttore di nonviolenza: don Luigi Bettazzi ha attraversato mondi e storie diverse. Come in un film sono stati sintetizzati 100 anni di viaggi di don Luigi Bettazzi (ne avrebbe compiuti 101 ieri, è morto il 16 luglio 2023), azioni di pace, dialoghi con la politica (è noto il carteggio con Enrico Berlinguer), difesa del diritto all'obiezione di coscienza, mediazioni internazionali (è stato 8 volte in Vietnam, oltre all'Iraq, alla Serbia, alla Bosnia, all'America latina).
Lo hanno ricordato e raccontato con passione mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, mons. Leonardo D'Ascenzo, vescovo della diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie e l'autore del libro Alberto Chara che ha raccontato episodi noti e meno noti del patriarca (come amava definirsi) Bettazzi. Presidente nazionale di Pax Christi Italia prima, dal 1968 al 1985, e internazionale poi, dal 1978 al 1985, è stato autore sin dal primo numero di Mosaico di pace, la rivista promossa dal movimento Pax Christi, e ha partecipato a tutte le Marce della pace del 31 dicembre.
«Fino all'ultimo istante – scrive nel libro don Renato Sacco – è uomo del Vangelo e uomo del Concilio. Dal Nuovo Testamento trae linfa per la nonviolenza. Lo ribadisce ancora poche settimane prima di morire, parlando della guerra in Ucraina, invocando il primato della politica, dall'interposizione disarmata e pacifica». «Profeta della pace e della nonviolenza – prosegue poche pagine dopo don Tonio Dell'Olio – è tutt'altro che protagonista del passato. È piuttosto uomo del futuro. Si è proteso in avanti, ha anticipato il domani. Ha aperto squarci su ciò che ci attende».
E siamo chiamati – sì, proprio tutti – a un lavoro appassionato e paziente di costruttori di pace e di speranza. In piedi, avrebbero detto insieme don Luigi Bettazzi e don Tonino Bello, anch'egli presidente di Pax Christi Italia sino alla sua morte. In piedi, costruttori di pace! Perché la guerra che ci circonda è sempre un'avventura senza ritorno: «La nuova mentalità della nonviolenza fatica a contrastare quella diffusa della violenza. Non mi dilungo a sostenere che la vera risposta è in tre punti: 1) alimentare la mentalità non violenta; 2) impegnarsi veramente in azioni diplomatiche; 3) promuovere interposizione di volontari tra i due eserciti, obbligati così a una tregua : dovrebbe farlo l'Onu, impedita nella libertà delle sue decisioni dal diritto di veto…» (don Luigi Bettazzi, Un vescovo alla sinistra di Dio).
Il libro presentato è disponibile presso la libreria Semeia di Bisceglie, che ha collaborato alla realizzazione dell'evento.
Uomo rigoroso, vescovo secondo Concilio, firmatario del Patto delle Catacombe nel 1965 per una "Chiesa dei poveri", operatore di pace e costruttore di nonviolenza: don Luigi Bettazzi ha attraversato mondi e storie diverse. Come in un film sono stati sintetizzati 100 anni di viaggi di don Luigi Bettazzi (ne avrebbe compiuti 101 ieri, è morto il 16 luglio 2023), azioni di pace, dialoghi con la politica (è noto il carteggio con Enrico Berlinguer), difesa del diritto all'obiezione di coscienza, mediazioni internazionali (è stato 8 volte in Vietnam, oltre all'Iraq, alla Serbia, alla Bosnia, all'America latina).
Lo hanno ricordato e raccontato con passione mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, mons. Leonardo D'Ascenzo, vescovo della diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie e l'autore del libro Alberto Chara che ha raccontato episodi noti e meno noti del patriarca (come amava definirsi) Bettazzi. Presidente nazionale di Pax Christi Italia prima, dal 1968 al 1985, e internazionale poi, dal 1978 al 1985, è stato autore sin dal primo numero di Mosaico di pace, la rivista promossa dal movimento Pax Christi, e ha partecipato a tutte le Marce della pace del 31 dicembre.
«Fino all'ultimo istante – scrive nel libro don Renato Sacco – è uomo del Vangelo e uomo del Concilio. Dal Nuovo Testamento trae linfa per la nonviolenza. Lo ribadisce ancora poche settimane prima di morire, parlando della guerra in Ucraina, invocando il primato della politica, dall'interposizione disarmata e pacifica». «Profeta della pace e della nonviolenza – prosegue poche pagine dopo don Tonio Dell'Olio – è tutt'altro che protagonista del passato. È piuttosto uomo del futuro. Si è proteso in avanti, ha anticipato il domani. Ha aperto squarci su ciò che ci attende».
E siamo chiamati – sì, proprio tutti – a un lavoro appassionato e paziente di costruttori di pace e di speranza. In piedi, avrebbero detto insieme don Luigi Bettazzi e don Tonino Bello, anch'egli presidente di Pax Christi Italia sino alla sua morte. In piedi, costruttori di pace! Perché la guerra che ci circonda è sempre un'avventura senza ritorno: «La nuova mentalità della nonviolenza fatica a contrastare quella diffusa della violenza. Non mi dilungo a sostenere che la vera risposta è in tre punti: 1) alimentare la mentalità non violenta; 2) impegnarsi veramente in azioni diplomatiche; 3) promuovere interposizione di volontari tra i due eserciti, obbligati così a una tregua : dovrebbe farlo l'Onu, impedita nella libertà delle sue decisioni dal diritto di veto…» (don Luigi Bettazzi, Un vescovo alla sinistra di Dio).
Il libro presentato è disponibile presso la libreria Semeia di Bisceglie, che ha collaborato alla realizzazione dell'evento.