Economia e lavoro
Universo Salute, situazione di stallo
Nessun progresso nella difficile mediazione tra azienda e sindacati sulla natura del contratto per i dipedenti
Puglia - lunedì 10 agosto 2020
18.15
Prosegue la vertenza promossa dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentantive tra i dipendenti dei complessi aziendali di Bisceglie e Foggia di Universo Salute-Opera Don Uva. Le sigle Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori a seguito «dell'improvvisa e inopportuna comunicazione - da parte della società - di non poter più garantire a tutto il personale il Contratto nazionale di lavoro Aiop/sanità privata che tra l'altro dopo 14 anni si stava firmando definitivamente in questi giorni».
I referenti di Universo Salute avrebbero annunciato apertamente l'applicazione del Contratto nazionale di lavoro Aiop/Rsa per il 70% della forza lavoro in servizio nelle strutture. Una fattispecie che, a giudizio dei sindacati, «penalizza i dipendenti immediatamente e nel tempo».
La questione è stata già discussa lo scorso 4 agosto in Prefettura a Barletta. Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato le motivazioni e la loro contrarietà al cambio del contratto «che era stato tra l'altro garantito in sede ministeriale quando Universo Salute si era proposta come acquirente della ex Casa della Divina Provvidenza in amministrazione straordinaria». Secondo Cgil, Cisl, Uil e Fials, in sostanza, l'azienda avrebbe manifestato l'impossibilità di sostenere il peso degli adeguamenti contrattuali che sarebbero derivati dalla sottoscrizione del nuovo accordo Aiop/sanità privata in corso sui tavoli nazionali.
«È inammissibile che stessi dipendenti con pari qualifica e che svolgono identiche mansioni abbiano una diversità di retribuzione» hanno sottolineato i rappresentanti sindacali (Pellegrini per la Cgil, Amoruso per la Cisl, Ambrosino per la Uil, Cosmai per la Fials). «Evidentemente la società, per non discriminare i pochi, intende portare indietro il 70% e non far avanzare gli altri anche se pochi» hanno aggiunto. Universo Salute ha lasciato intendere che «nel momento in cui la Regione Puglia dovesse intervenire con un adeguamento delle tariffe delle degenze, con copertura di almeno il 50% dei costi rivenienti dal Ccnl sanità privata, potrebbe essere disponibile al riconoscimento di quanto dovuto dopo la firma del contratto a livello nazionale.
Il Prefetto ha invitato le parti alla concertazione attraverso una moratoria provvisoria lasciando inalterata la situazione economica fino alle definizione di nuove intese con le Regioni Puglia e Basilicata e mantenendo in essere, nell'attesa, il contratto nazionale Case di cura sanità privata a tutto il personale. I sindacati hanno quindi chiesto il ritiro o la sospensione del provvedimento assunto unilateralmente da Universo Salute. La società, dal canto suo, ha ribadito l'intenzione di perseguire il percorso assunto fino a un intervento risolutivo delle Regioni sulle rette. La situazione, insomma, è in stallo. I sindacati hanno confermato la volontà di portare avanti «le azioni di lotta e mobilitazione del personale fino al raggiungimento della serenità per tutti».
I referenti di Universo Salute avrebbero annunciato apertamente l'applicazione del Contratto nazionale di lavoro Aiop/Rsa per il 70% della forza lavoro in servizio nelle strutture. Una fattispecie che, a giudizio dei sindacati, «penalizza i dipendenti immediatamente e nel tempo».
La questione è stata già discussa lo scorso 4 agosto in Prefettura a Barletta. Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato le motivazioni e la loro contrarietà al cambio del contratto «che era stato tra l'altro garantito in sede ministeriale quando Universo Salute si era proposta come acquirente della ex Casa della Divina Provvidenza in amministrazione straordinaria». Secondo Cgil, Cisl, Uil e Fials, in sostanza, l'azienda avrebbe manifestato l'impossibilità di sostenere il peso degli adeguamenti contrattuali che sarebbero derivati dalla sottoscrizione del nuovo accordo Aiop/sanità privata in corso sui tavoli nazionali.
«È inammissibile che stessi dipendenti con pari qualifica e che svolgono identiche mansioni abbiano una diversità di retribuzione» hanno sottolineato i rappresentanti sindacali (Pellegrini per la Cgil, Amoruso per la Cisl, Ambrosino per la Uil, Cosmai per la Fials). «Evidentemente la società, per non discriminare i pochi, intende portare indietro il 70% e non far avanzare gli altri anche se pochi» hanno aggiunto. Universo Salute ha lasciato intendere che «nel momento in cui la Regione Puglia dovesse intervenire con un adeguamento delle tariffe delle degenze, con copertura di almeno il 50% dei costi rivenienti dal Ccnl sanità privata, potrebbe essere disponibile al riconoscimento di quanto dovuto dopo la firma del contratto a livello nazionale.
Il Prefetto ha invitato le parti alla concertazione attraverso una moratoria provvisoria lasciando inalterata la situazione economica fino alle definizione di nuove intese con le Regioni Puglia e Basilicata e mantenendo in essere, nell'attesa, il contratto nazionale Case di cura sanità privata a tutto il personale. I sindacati hanno quindi chiesto il ritiro o la sospensione del provvedimento assunto unilateralmente da Universo Salute. La società, dal canto suo, ha ribadito l'intenzione di perseguire il percorso assunto fino a un intervento risolutivo delle Regioni sulle rette. La situazione, insomma, è in stallo. I sindacati hanno confermato la volontà di portare avanti «le azioni di lotta e mobilitazione del personale fino al raggiungimento della serenità per tutti».