Attualità
Adn call center, scontro tra Cgil e comitato spontaneo dei lavoratori
Netta diversità di vedute tra gli esponenti dell'organizzazione sindacale e un gruppo di dipendenti della sede di Bisceglie
Bisceglie - sabato 3 giugno 2017
14.53
Cgil Bat da una parte, 121 dipendenti dell'Adn call center dall'altra. Netta diversità di vedute tra gli esponenti dell'organizzazione sindacale e un gruppo di lavoratori dell'azienda, soprattutto della sede biscegliese, riguardo le condizioni contrattuali e il rapporto coi vertici societari.
«Adn non rispetta gli impegni presi e non riconosce le libertà sindacali dei lavoratori, un diritto sancito dalla Costituzione». Lo ha affermato il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la sede del sindacato ad Andria.
«Tutto è cominciato lo scorso mese di marzo quando abbiamo comunicato all'azienda l'iscrizione di alcuni lavoratori al nostro sindacato. L'Adn ha contestato queste tessere, non ha riconosciuto le deleghe e la nomina di un rappresentante sindacale aziendale. Per tali ragioni abbiamo deciso di depositare, tramite il nostro ufficio legale, presso gli uffici giudiziari di Trani un ricorso, ex articolo 28 dello "Statuto dei lavoratori", per la condotta antisindacale. Secondo noi, l'azienda attua atteggiamenti discriminatori verso gli iscritti alla Cgil» ha evidenziato Deleonardis.
Un accordo stipulato tra il sindacato e l'Assocall (associazione che riunisce call e contact center) ha inteso regolamentare la gestione delle iscrizioni e delle deleghe sindacali e di relazioni in materia di controversie individuali e collettive. Tre gli obiettivi che l'accordo ha intenso perseguire: l'assoluta trasparenza e libertà all'adesione al sindacato da parte dei lavoratori, la chiamata a responsabilità del sindacato per gli atti riguardanti le deleghe e per l'associazione l'impegno a far applicare dalle aziende ad essa aderenti la trattenuta del contributo sindacale ai collaboratori che lo richiederanno.
«Un accordo importante che dovrebbe aprire spazi negoziali e future relazioni con molte aziende dei call center, ma del quale, a un mese dalla sottoscrizione dobbiamo sottolineare la mancata attualizzazione da parte dell'Adn, che applica contratti 'pirata' (firmati con organizzazioni sindacali non maggiormente rappresentative) e soprattutto licenzia quattro lavoratori nostri iscritti» ha rimarcato il segretario provinciale Cgil, aggiungendo: «Chiediamo il loro reintegro e l'applicazione di contratti siglati con organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e chiediamo che, in base alla legge 81, si riconduca parte importante del lavoro nei contratti della subordinazione. Qui invece siamo in presenza di contratti occasionali rinnovati di mese in mese, a fronte di commesse che invece durano anche un anno».
COSTITUITO UN COMITATO DI LAVORATORI ADN
121 dipendenti Adn, in prevalenza della sede di Bisceglie, hanno quindi costituito un comitato e diffuso una nota in aperto contrasto rispetto alle posizioni sostenuti dal sindacato: «Le azioni della Cgil non sono affatto rappresentative dei nostri interessi ma forse di uno sparuto numero di lavoratori che non possono certo parlare a nome di tutti noi e che creano, al contrario, una grave tensione nei rapporti sociali e di lavoro».
I firmatari ritengono infondate le affermazioni della Cgil e contestano «tutte le accuse mosse, probabilmente per poca conoscenza della realtà di cui parlano e che mettono in cattiva luce il nostro ruolo di collaboratori trasmettendo un'immagine non veritiera dell'azienda presso cui lavoriamo. Desideriamo testimoniare cosa vuol dire per noi lavorare in una realtà che ha sempre condiviso con noi collaboratori con chiarezza e trasparenza i termini del contratto applicato e i meccanismi che lo regolano.
Come lavoratori autonomi infatti due sono i perni principali: la flessibilità dell'orario di lavoro (noi operatori ci prenotiamo in autonomia e scegliamo noi se ed in che turno lavorare) e la meritocrazia (siamo operatori di vendita telefonica e quindi il nostro obiettivo è di contribuire ai risultati aziendali ognuno con le proprie caratteristiche e capacità commerciali evidentemente con risultati di performance e remunerativi che possono essere anche molto diversi).
Lavoriamo in un'azienda che cerca sempre di mettere i dipendenti nelle condizioni migliori per permetterci di dare il meglio per farci ottenere risultati positivi e che ci permette anche di usufruire di una ludoteca per i nostri figli durante i turni».
«Adn non rispetta gli impegni presi e non riconosce le libertà sindacali dei lavoratori, un diritto sancito dalla Costituzione». Lo ha affermato il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la sede del sindacato ad Andria.
«Tutto è cominciato lo scorso mese di marzo quando abbiamo comunicato all'azienda l'iscrizione di alcuni lavoratori al nostro sindacato. L'Adn ha contestato queste tessere, non ha riconosciuto le deleghe e la nomina di un rappresentante sindacale aziendale. Per tali ragioni abbiamo deciso di depositare, tramite il nostro ufficio legale, presso gli uffici giudiziari di Trani un ricorso, ex articolo 28 dello "Statuto dei lavoratori", per la condotta antisindacale. Secondo noi, l'azienda attua atteggiamenti discriminatori verso gli iscritti alla Cgil» ha evidenziato Deleonardis.
Un accordo stipulato tra il sindacato e l'Assocall (associazione che riunisce call e contact center) ha inteso regolamentare la gestione delle iscrizioni e delle deleghe sindacali e di relazioni in materia di controversie individuali e collettive. Tre gli obiettivi che l'accordo ha intenso perseguire: l'assoluta trasparenza e libertà all'adesione al sindacato da parte dei lavoratori, la chiamata a responsabilità del sindacato per gli atti riguardanti le deleghe e per l'associazione l'impegno a far applicare dalle aziende ad essa aderenti la trattenuta del contributo sindacale ai collaboratori che lo richiederanno.
«Un accordo importante che dovrebbe aprire spazi negoziali e future relazioni con molte aziende dei call center, ma del quale, a un mese dalla sottoscrizione dobbiamo sottolineare la mancata attualizzazione da parte dell'Adn, che applica contratti 'pirata' (firmati con organizzazioni sindacali non maggiormente rappresentative) e soprattutto licenzia quattro lavoratori nostri iscritti» ha rimarcato il segretario provinciale Cgil, aggiungendo: «Chiediamo il loro reintegro e l'applicazione di contratti siglati con organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e chiediamo che, in base alla legge 81, si riconduca parte importante del lavoro nei contratti della subordinazione. Qui invece siamo in presenza di contratti occasionali rinnovati di mese in mese, a fronte di commesse che invece durano anche un anno».
COSTITUITO UN COMITATO DI LAVORATORI ADN
121 dipendenti Adn, in prevalenza della sede di Bisceglie, hanno quindi costituito un comitato e diffuso una nota in aperto contrasto rispetto alle posizioni sostenuti dal sindacato: «Le azioni della Cgil non sono affatto rappresentative dei nostri interessi ma forse di uno sparuto numero di lavoratori che non possono certo parlare a nome di tutti noi e che creano, al contrario, una grave tensione nei rapporti sociali e di lavoro».
I firmatari ritengono infondate le affermazioni della Cgil e contestano «tutte le accuse mosse, probabilmente per poca conoscenza della realtà di cui parlano e che mettono in cattiva luce il nostro ruolo di collaboratori trasmettendo un'immagine non veritiera dell'azienda presso cui lavoriamo. Desideriamo testimoniare cosa vuol dire per noi lavorare in una realtà che ha sempre condiviso con noi collaboratori con chiarezza e trasparenza i termini del contratto applicato e i meccanismi che lo regolano.
Come lavoratori autonomi infatti due sono i perni principali: la flessibilità dell'orario di lavoro (noi operatori ci prenotiamo in autonomia e scegliamo noi se ed in che turno lavorare) e la meritocrazia (siamo operatori di vendita telefonica e quindi il nostro obiettivo è di contribuire ai risultati aziendali ognuno con le proprie caratteristiche e capacità commerciali evidentemente con risultati di performance e remunerativi che possono essere anche molto diversi).
Lavoriamo in un'azienda che cerca sempre di mettere i dipendenti nelle condizioni migliori per permetterci di dare il meglio per farci ottenere risultati positivi e che ci permette anche di usufruire di una ludoteca per i nostri figli durante i turni».