Politica
Vincenzo Valente attacca Angarano: «Perché rifiuta il confronto?»
Dura nota dell'assessore nei confronti del capogruppo consiliare del Partito Democratico
Bisceglie - domenica 15 ottobre 2017
12.22
Un inconsueto silenzio ha caratterizzato le ore successive alla nota diffusa da Angelantonio Angarano, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, riguardo l'ipotesi di primarie interne alla coalizione di centrosinistra per l'individuazione del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative e le lotte intestine nel Pd biscegliese.
La tardiva risposta dell'assessore Vincenzo Valente, legittima sotto il profilo politico e interessante dal punto di vista giornalistico, non può non apparire, agli occhi più attenti e maliziosi, un tentativo di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle innumerevoli critiche che l'amministrazione comunale, da qualche settimana guidata da Vittorio Fata, ha ricevuto a seguito della pubblicazione di un post sulla bacheca Facebook del vicesindaco facente funzioni in merito alla vicenda dell'immobile occupato in via Giuseppe Di Vittorio, forse interpretato male da gran parte degli utenti.
Le argomentazioni di Valente, che in questo periodo è rimasto leggermente defilato rispetto al "pensiero unico" spiniano, sono in ogni caso meritevoli di approfondimento soprattutto per le valutazioni sulla questione della pedonalizzazione di via Aldo Moro, riportate indietro agli anni '90, ai tempi in cui lo stesso Valente, componente dei Cristiano democratici uniti, ha condiviso un pezzo di strada del suo percorso politico di centrodestra con Vincenzo Angarano, padre di Angelantonio, all'opposizione delle giunte guidate da Franco Napoletano. Inutile sottolineare che BisceglieViva non avrebbe alcuna difficoltà nell'organizzare un confronto in redazione fra i due esponenti del Partito Democratico.
«La storia politica di Bisceglie degli ultimi anni ha visto una forte e netta contrapposizione tra più anime che, in modo legittimo e rispettoso dello statuto e delle regole del PD hanno cercato finora con grandi sforzi ed enorme senso di responsabilità di garantire un percorso politico "unitario" al fine di dare un governo forte e stabile alla città nei prossimi anni.
Il rifiuto pregiudiziale da parte di Angarano ad ogni confronto democratico denota la sua consapevolezza di essere "perdente" in termini di argomentazioni politiche e amministrative. Angarano critica perfino la pedonalizzazione di via Aldo Moro perché arrivata a suo dire tardi: una vera e propria provocazione soprattutto per chi sa bene che prima dell'amministrazione Spina "Angarano e co" hanno governato per dieci anni senza mai neanche pensare alla pedonalizzazione di via Aldo Moro.
Le strette relazioni pericolose e la svolta a destra di quest'ultimo periodo ha permeato l'azione dell'amico Angarano di populismo e demagogia, tipica delle più becere forze di estrema destra. Il recente comunicato con cui condanna, nella qualità di capogruppo del Partito Democratico, le proposte di congresso unitario non possono più essere tollerate da chi, rappresentando anche nelle istituzioni migliaia e migliaia di cittadini non è più disposto a subire umilianti ed infanganti attacchi politici e mediatici.
Sono contento che Angarano non sia uscito dal PD perché a questo punto diventa necessario per l'interesse della nostra comunità un momento di chiarezza proprio nel nostro partito in funzione delle prossime scadenze democratiche. La provocazione di Angarano mi stimola a trovare con lui un punto di incontro: non ci possono essere in questo momento e in queste condizioni percorsi unitari perché l'unità dovrà scaturire quale conseguenza naturale dell'imminente congresso cittadino, cancellando e stanando quelle ambiguità e zone d'ombra che hanno caratterizzato l'ultimo periodo.
Da oggi sarò impegnato fortemente perché questo confronto sia cristallizzato sui programmi e sugli uomini domenica 22 ottobre nell'auditorium Santa Croce. Chiederò a Francesco Spina di anteporre le logiche del rispetto e della dignità di tutte le componenti del PD a quelle pur importanti di ricerca dell'unità ad ogni costo. Ad Angelantonio Angarano lancio con amicizia ma con fermezza la sfida di portare le sue idee e la sua "mozione" di partito al prossimo congresso.
Se è sicuro delle sue ragioni certamente la sua mozione e la sua eventuale candidatura a segretario del PD troverà il rispetto e il sostegno del Partito Democratico del circolo di Bisceglie. Chi sente di aver ragione e chi ha il coraggio delle proprie idee non fugge mai dal confronto e dalla democrazia».
La tardiva risposta dell'assessore Vincenzo Valente, legittima sotto il profilo politico e interessante dal punto di vista giornalistico, non può non apparire, agli occhi più attenti e maliziosi, un tentativo di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle innumerevoli critiche che l'amministrazione comunale, da qualche settimana guidata da Vittorio Fata, ha ricevuto a seguito della pubblicazione di un post sulla bacheca Facebook del vicesindaco facente funzioni in merito alla vicenda dell'immobile occupato in via Giuseppe Di Vittorio, forse interpretato male da gran parte degli utenti.
Le argomentazioni di Valente, che in questo periodo è rimasto leggermente defilato rispetto al "pensiero unico" spiniano, sono in ogni caso meritevoli di approfondimento soprattutto per le valutazioni sulla questione della pedonalizzazione di via Aldo Moro, riportate indietro agli anni '90, ai tempi in cui lo stesso Valente, componente dei Cristiano democratici uniti, ha condiviso un pezzo di strada del suo percorso politico di centrodestra con Vincenzo Angarano, padre di Angelantonio, all'opposizione delle giunte guidate da Franco Napoletano. Inutile sottolineare che BisceglieViva non avrebbe alcuna difficoltà nell'organizzare un confronto in redazione fra i due esponenti del Partito Democratico.
«La storia politica di Bisceglie degli ultimi anni ha visto una forte e netta contrapposizione tra più anime che, in modo legittimo e rispettoso dello statuto e delle regole del PD hanno cercato finora con grandi sforzi ed enorme senso di responsabilità di garantire un percorso politico "unitario" al fine di dare un governo forte e stabile alla città nei prossimi anni.
Il rifiuto pregiudiziale da parte di Angarano ad ogni confronto democratico denota la sua consapevolezza di essere "perdente" in termini di argomentazioni politiche e amministrative. Angarano critica perfino la pedonalizzazione di via Aldo Moro perché arrivata a suo dire tardi: una vera e propria provocazione soprattutto per chi sa bene che prima dell'amministrazione Spina "Angarano e co" hanno governato per dieci anni senza mai neanche pensare alla pedonalizzazione di via Aldo Moro.
Le strette relazioni pericolose e la svolta a destra di quest'ultimo periodo ha permeato l'azione dell'amico Angarano di populismo e demagogia, tipica delle più becere forze di estrema destra. Il recente comunicato con cui condanna, nella qualità di capogruppo del Partito Democratico, le proposte di congresso unitario non possono più essere tollerate da chi, rappresentando anche nelle istituzioni migliaia e migliaia di cittadini non è più disposto a subire umilianti ed infanganti attacchi politici e mediatici.
Sono contento che Angarano non sia uscito dal PD perché a questo punto diventa necessario per l'interesse della nostra comunità un momento di chiarezza proprio nel nostro partito in funzione delle prossime scadenze democratiche. La provocazione di Angarano mi stimola a trovare con lui un punto di incontro: non ci possono essere in questo momento e in queste condizioni percorsi unitari perché l'unità dovrà scaturire quale conseguenza naturale dell'imminente congresso cittadino, cancellando e stanando quelle ambiguità e zone d'ombra che hanno caratterizzato l'ultimo periodo.
Da oggi sarò impegnato fortemente perché questo confronto sia cristallizzato sui programmi e sugli uomini domenica 22 ottobre nell'auditorium Santa Croce. Chiederò a Francesco Spina di anteporre le logiche del rispetto e della dignità di tutte le componenti del PD a quelle pur importanti di ricerca dell'unità ad ogni costo. Ad Angelantonio Angarano lancio con amicizia ma con fermezza la sfida di portare le sue idee e la sua "mozione" di partito al prossimo congresso.
Se è sicuro delle sue ragioni certamente la sua mozione e la sua eventuale candidatura a segretario del PD troverà il rispetto e il sostegno del Partito Democratico del circolo di Bisceglie. Chi sente di aver ragione e chi ha il coraggio delle proprie idee non fugge mai dal confronto e dalla democrazia».