Politica
Vittorio Fata: «Bisceglie deve lottare per tornare a vivere»
L'esponente di opposizione analizza la situazione politico-amministrativa e fa appello al senso di comunità dei biscegliesi
Bisceglie - sabato 6 luglio 2019
9.50
«La nostra Bisceglie è ormai una copia fedele della torre di Babele. Per capirlo non servono le parole, basta attenersi ai fatti». È quanto affermato in una nota da Vittorio Fata, consigliere comunale di minoranza, che ha riassunto, dal suo punto di vista, l'attuale situazione politico-amministrativa anche alla luce delle recenti vicissitudini del "Vittorio Emanuele II".
«Un ospedale nei fatti declassato, sommerso da milioni di parole di "politici" distratti e disinvolti, incapaci di studiare le criticità e far loro fronte!
Un settore culturale agonizzante col Teatro Garibaldi chiuso. Unici lampi di luce, nel buio più totale, sono le attività e le manifestazioni promosse dai privati alle Vecchie Segherie Mastrototaro, oltre alla caparbietà di Rosa Leuci col Presidio del Libro e alla tenacia dell'Associazione Borgo Antico.
Le strutture scolastiche, al limite della sicurezza, sono "magicamente" riassegnate alla frequenza degli alunni dopo decisioni scellerate e irrispettose sia dell'utenza che del personale della scuola. Dirigenti che non rientrano nei plessi di originaria appartenenza, l'assenza di uno studio e di un'analisi dei dati relativi alla popolazione scolastica realmente iscritta.
Un cartellone estivo che di attraente non ha nulla se non lo specchietto per le allodole di qualche sagra paesana che poco ha a che vedere col turismo e la valorizzazione di cultura e tradizioni locali. Basta guardarsi intorno e leggere i cartelloni estivi delle vicine Trani, Barletta, Molfetta...
La mancanza totale di ascolto dei cittadini e di tante piccole aziende che non ricevono alcun sostegno mentre Molfetta ha la Zona Economica Speciale».
Fata ha aggiunto: «La lotta intestina tra le varie componenti della maggioranza in consiglio comunale mascherata a fatica, senza tuttavia una concreta e reale programmazione di interventi e idee, neppure per l'ordinaria amministrazione.
Bisceglie sta crollando sotto il peso dell'inefficienza, dell'incapacità, dell'indifferenza e del pressappochismo. Una deriva che non lascia intravedere nulla di buono per il futuro di una città che è diventata il fantasma di se stessa. Ma dove sono finiti quegli uomini capaci di lottare, pieni di principi di volontà di generosità? Dove porterà quanto sta accadendo? Sarebbe opportuno far rialzare la testa di una città ormai piegata sotto il peso dell'assurdo e della mediocrità».
Il consigliere comunale fa appello al senso di comunità dei biscegliesi: «Bisceglie ha tutte le potenzialità per tornare ciò che era: un posto dove si può vivere bene, un posto che deve venir fuori da un coma che sembra irreversibile.
Bisceglie non merita questo! Non lo meritano i cittadini che rimangono, seppure impotenti, sempre la parte più sana! Bisogna lottare. Bisceglie ha bisogno di ritornare a vivere!» ha concluso Vittorio Fata.
«Un ospedale nei fatti declassato, sommerso da milioni di parole di "politici" distratti e disinvolti, incapaci di studiare le criticità e far loro fronte!
Un settore culturale agonizzante col Teatro Garibaldi chiuso. Unici lampi di luce, nel buio più totale, sono le attività e le manifestazioni promosse dai privati alle Vecchie Segherie Mastrototaro, oltre alla caparbietà di Rosa Leuci col Presidio del Libro e alla tenacia dell'Associazione Borgo Antico.
Le strutture scolastiche, al limite della sicurezza, sono "magicamente" riassegnate alla frequenza degli alunni dopo decisioni scellerate e irrispettose sia dell'utenza che del personale della scuola. Dirigenti che non rientrano nei plessi di originaria appartenenza, l'assenza di uno studio e di un'analisi dei dati relativi alla popolazione scolastica realmente iscritta.
Un cartellone estivo che di attraente non ha nulla se non lo specchietto per le allodole di qualche sagra paesana che poco ha a che vedere col turismo e la valorizzazione di cultura e tradizioni locali. Basta guardarsi intorno e leggere i cartelloni estivi delle vicine Trani, Barletta, Molfetta...
La mancanza totale di ascolto dei cittadini e di tante piccole aziende che non ricevono alcun sostegno mentre Molfetta ha la Zona Economica Speciale».
Fata ha aggiunto: «La lotta intestina tra le varie componenti della maggioranza in consiglio comunale mascherata a fatica, senza tuttavia una concreta e reale programmazione di interventi e idee, neppure per l'ordinaria amministrazione.
Bisceglie sta crollando sotto il peso dell'inefficienza, dell'incapacità, dell'indifferenza e del pressappochismo. Una deriva che non lascia intravedere nulla di buono per il futuro di una città che è diventata il fantasma di se stessa. Ma dove sono finiti quegli uomini capaci di lottare, pieni di principi di volontà di generosità? Dove porterà quanto sta accadendo? Sarebbe opportuno far rialzare la testa di una città ormai piegata sotto il peso dell'assurdo e della mediocrità».
Il consigliere comunale fa appello al senso di comunità dei biscegliesi: «Bisceglie ha tutte le potenzialità per tornare ciò che era: un posto dove si può vivere bene, un posto che deve venir fuori da un coma che sembra irreversibile.
Bisceglie non merita questo! Non lo meritano i cittadini che rimangono, seppure impotenti, sempre la parte più sana! Bisogna lottare. Bisceglie ha bisogno di ritornare a vivere!» ha concluso Vittorio Fata.