100 passi con Fox
Sottopasso ferroviario, il tunnel delle meraviglie
Come il sottovia di piazza Diaz è diventato un luna park per quadrupedi e teppisti
martedì 30 gennaio 2018
16.57
Giro ama Miriana, ma a quanto pare le mette le corna, con un'altra Lei abituata a non andare molto per il sottile.
Questo lo hanno capito tutti quelli che hanno attraversato almeno una volta negli ultimi mesi il sottopasso ferroviario che collega piazza Diaz a via Sant'Andrea. E sanno pure che il graffito che decantava il sentimento del buon Giro(l'amo), è stato cassato a colpi di pennarello dalla rivale di Miriana, che prima però l'ha mandata, con altro graffito collocato due centimetri sopra, a quel paese con un "Lui è mio… Miriana vaff…".
Fox, che non sa leggere, si è fermato ad ammirare l'ultimo capolavoro espressivo che decora il suo 'tunnel delle meraviglie'.
Lo pseudonimo del sottovia lo abbiamo coniato insieme, dopo gli interventi di ri-squalificazione (non è un errore) a cui è stato sottoposto. Comune a me e al mio cane è la constatazione che quegli interventi alla stazione non hanno solo imbruttito il posto, trasformandolo in una lavagna da imbrattare come la fantasia suggerisce. Il fatto è che Fox prova una eccitazione prima sconosciuta, perché il cartongesso e il gres che da qualche mese rivestono il marmo di pareti e pavimenti, assorbono ogni genere di odore (e di liquido) e lo trattengono.
Goduria canina in 100 passi, contati.
Ricordo quando l'architetto Bartolo Di Pierro ci scrisse, interpretando il sentire di tanti. Un pamphlet contro chi, come Ferrovie Italiane, per la smania di fare butta soldi scriteriatamente, cancellando quello che c'è di buono.
«Erano talmente perfette quelle lastre in granito – scriveva Di Pierro - che qualcuno, più perfetto delle lastre, ha pensato bene di farle rivestire con lastre di cartongesso di un paio di centimetri che formeranno una intercapedine vuota di 3-4 cm. Quanto tempo passerà prima che un teppista di passaggio sentendo, sotto il battere delle nocche sul muro, il risuonare del retrostante vuoto, non cercherà di sfondare quegli esili pannelli?»
Piuttosto che intervenire sulla biglietteria, che è stata definitivamente murata nei recenti interventi, RFI ha fatto in modo che Bisceglie diventasse un luna park per quadrupedi e teppisti nel giro di poche settimane. A nome di Fox, si ringrazia sentitamente.
Questo lo hanno capito tutti quelli che hanno attraversato almeno una volta negli ultimi mesi il sottopasso ferroviario che collega piazza Diaz a via Sant'Andrea. E sanno pure che il graffito che decantava il sentimento del buon Giro(l'amo), è stato cassato a colpi di pennarello dalla rivale di Miriana, che prima però l'ha mandata, con altro graffito collocato due centimetri sopra, a quel paese con un "Lui è mio… Miriana vaff…".
Fox, che non sa leggere, si è fermato ad ammirare l'ultimo capolavoro espressivo che decora il suo 'tunnel delle meraviglie'.
Lo pseudonimo del sottovia lo abbiamo coniato insieme, dopo gli interventi di ri-squalificazione (non è un errore) a cui è stato sottoposto. Comune a me e al mio cane è la constatazione che quegli interventi alla stazione non hanno solo imbruttito il posto, trasformandolo in una lavagna da imbrattare come la fantasia suggerisce. Il fatto è che Fox prova una eccitazione prima sconosciuta, perché il cartongesso e il gres che da qualche mese rivestono il marmo di pareti e pavimenti, assorbono ogni genere di odore (e di liquido) e lo trattengono.
Goduria canina in 100 passi, contati.
Ricordo quando l'architetto Bartolo Di Pierro ci scrisse, interpretando il sentire di tanti. Un pamphlet contro chi, come Ferrovie Italiane, per la smania di fare butta soldi scriteriatamente, cancellando quello che c'è di buono.
«Erano talmente perfette quelle lastre in granito – scriveva Di Pierro - che qualcuno, più perfetto delle lastre, ha pensato bene di farle rivestire con lastre di cartongesso di un paio di centimetri che formeranno una intercapedine vuota di 3-4 cm. Quanto tempo passerà prima che un teppista di passaggio sentendo, sotto il battere delle nocche sul muro, il risuonare del retrostante vuoto, non cercherà di sfondare quegli esili pannelli?»
Piuttosto che intervenire sulla biglietteria, che è stata definitivamente murata nei recenti interventi, RFI ha fatto in modo che Bisceglie diventasse un luna park per quadrupedi e teppisti nel giro di poche settimane. A nome di Fox, si ringrazia sentitamente.