Angolo verde
Il farro
Rubrica a cura del dottor Francesco Gentile (laureato in Farmacia)
lunedì 6 maggio 2019
Secondo gli studiosi, la terra di origine di questo grano è la regione Tigri-Eufrate del Medio Oriente. La sua coltivazione risale almeno al 7000 a.C. Nella penisola italica cominciò a circolare intorno al VII secolo a.C. e fu certamente il cibo preferito di Etruschi e Romani.
Da questo grano deriva il termine "farina". Paragonato a la farina di grano tenero, ha più alto livello di proteine vegetali, grassi, minerali (ferro, zinco, rame, magnesio e selenio) e ß carotene (Pro vitamina A).
Favorisce la digestione e combatte la stitichezza, ha proprietà depurative. Utile e consigliato a chi soffre di diabete. Abbassa il colesterolo "cattivo" nel sangue.
Inoltre, contiene una sostanza, riboflavina, che aiuta a ridurre il mal di testa, anche quello cronico. Il farro è controindicato, per chi soffre di colite o malattie infiammatorie dell'intestino.
Non credere ma verificare; chiedere sempre al medico
Da questo grano deriva il termine "farina". Paragonato a la farina di grano tenero, ha più alto livello di proteine vegetali, grassi, minerali (ferro, zinco, rame, magnesio e selenio) e ß carotene (Pro vitamina A).
Favorisce la digestione e combatte la stitichezza, ha proprietà depurative. Utile e consigliato a chi soffre di diabete. Abbassa il colesterolo "cattivo" nel sangue.
Inoltre, contiene una sostanza, riboflavina, che aiuta a ridurre il mal di testa, anche quello cronico. Il farro è controindicato, per chi soffre di colite o malattie infiammatorie dell'intestino.
Non credere ma verificare; chiedere sempre al medico