Buongiorno
Franco Napoletano e la maledizione delle elezioni politiche
Il blog di Vito Troilo
giovedì 22 febbraio 2018
10.00
E sono tre: sembra proprio una maledizione.
Franco Napoletano, sindaco di Bisceglie dal 1996 al 2006 e quindi parlamentare eletto nelle fila del Partito dei comunisti italiani nella legislatura che si è conclusa anticipatamente nel 2008, ha un rapporto davvero difficile con le elezioni politiche. Non per colpa sua.
L'esponente cresciuto nel Pci, leader della sinistra biscegliese da oltre 25 anni, fu subito ricandidato nella lista "unitaria" Sinistra Arcobaleno (in seconda posizione alle spalle del verde Alfonso Pecoraro Scanio), mancando l'accesso a Montecitorio in ragione del clamoroso 3,08% raccolto dal cartello su tutto il territorio nazionale, inferiore alla soglia di sbarramento.
Se la convivenza all'interno di un contenitore piuttosto eterogeneo (con gli ambientalisti, Sinistra democratica e gli ex compagni di Rifondazione comunista) fu decisamente travagliata e si concluse col rapido scioglimento della Sinistra Arcobaleno, a Napoletano e al suo gruppo andò ancora peggio nel 2013, quando i Comunisti italiani, a livello nazionale, decisero di aderire a Rivoluzione Civile, la lista con a capo l'ex magistrato Antonio Ingroia comprendente di tutto e di più: Verdi, La Rete di Leoluca Orlando, Movimento Arancione di Luigi De Magistris, ancora Rifondazione comunista ma soprattutto l'Italia dei valori, rappresentata a Bisceglie dal Circolo "Peppino Impastato" la cui principale attività sul territorio è stata, per lunghissimo tempo, la critica totale all'operato amministrativo e alle scelte politiche del dirigente comunista.
L'imbarazzante e imbarazzata assenza della sezione "Antonio Gramsci" di via Cialdini dagli sporadici appuntamenti biscegliesi della campagna elettorale del 2013, assolutamente comprensibile considerando le dinamiche locali, non fu altro che il primo tempo di un film in proiezione a cinque anni di distanza. Il Partito comunista italiano del segretario nazionale Mauro Alboresi si è aggregato con Rifondazione comunista e altre sei sigle fondando "Potere al Popolo", contrassegno presente in tutti i collegi.
L'atteggiamento assunto da Napoletano e dai suoi compagni, finora, è stato di totale indifferenza nei confronti di questa opzione, tanto che l'ex primo cittadino ha rotto un lunghissimo silenzio con un interessante post di analisi della situazione su Facebook nel quale ha stigmatizzato la legge elettorale in vigore, definendola nient'altro che una scorciatoia per l'accordo tra Forza Italia e Partito Democratico: «Credo che gli elettori sconfiggeranno questo disegno scellerato, anche se il rischio di una pericolosa astensione o di un voto di protesta è molto elevato. Le alternative ci sono: basta cercarle». I più smaliziati non hanno mancato di rilevare la presenza di Giovanni Valente, Emanuele Arcieri e Sergio Evangelista all'appuntamento organizzato da Liberi e uguali presso la sala convegni delle Vecchie Segherie con l'ex primo ministro Massimo D'Alema. Segnale di un interesse concreto per la nuova formazione o semplice curiosità di ascoltare un gigante della politica italiana?
Franco Napoletano non è certo l'unico esponente biscegliese di rilievo a non essersi ancora chiaramente espresso in merito alle elezioni di domenica 4 marzo: Angarano e Casella, tanto per fare qualche altro esempio, non hanno toccato palla mostrando identica prudenza. Il caso del presidente del consiglio comunale è curioso perché non è presente nel dibattito su quei temi nazionali che gli sono sempre stati cari ma la sua passione per la politica è più viva che mai: Napoletano vuole tornare protagonista e pazienza se dovrà attendere ancora un paio di settimane. Proverà a scacciare la "maledizione" delle elezioni politiche con un bacino: di consensi alle prossime amministrative. Buonanotte.
Franco Napoletano, sindaco di Bisceglie dal 1996 al 2006 e quindi parlamentare eletto nelle fila del Partito dei comunisti italiani nella legislatura che si è conclusa anticipatamente nel 2008, ha un rapporto davvero difficile con le elezioni politiche. Non per colpa sua.
L'esponente cresciuto nel Pci, leader della sinistra biscegliese da oltre 25 anni, fu subito ricandidato nella lista "unitaria" Sinistra Arcobaleno (in seconda posizione alle spalle del verde Alfonso Pecoraro Scanio), mancando l'accesso a Montecitorio in ragione del clamoroso 3,08% raccolto dal cartello su tutto il territorio nazionale, inferiore alla soglia di sbarramento.
Se la convivenza all'interno di un contenitore piuttosto eterogeneo (con gli ambientalisti, Sinistra democratica e gli ex compagni di Rifondazione comunista) fu decisamente travagliata e si concluse col rapido scioglimento della Sinistra Arcobaleno, a Napoletano e al suo gruppo andò ancora peggio nel 2013, quando i Comunisti italiani, a livello nazionale, decisero di aderire a Rivoluzione Civile, la lista con a capo l'ex magistrato Antonio Ingroia comprendente di tutto e di più: Verdi, La Rete di Leoluca Orlando, Movimento Arancione di Luigi De Magistris, ancora Rifondazione comunista ma soprattutto l'Italia dei valori, rappresentata a Bisceglie dal Circolo "Peppino Impastato" la cui principale attività sul territorio è stata, per lunghissimo tempo, la critica totale all'operato amministrativo e alle scelte politiche del dirigente comunista.
L'imbarazzante e imbarazzata assenza della sezione "Antonio Gramsci" di via Cialdini dagli sporadici appuntamenti biscegliesi della campagna elettorale del 2013, assolutamente comprensibile considerando le dinamiche locali, non fu altro che il primo tempo di un film in proiezione a cinque anni di distanza. Il Partito comunista italiano del segretario nazionale Mauro Alboresi si è aggregato con Rifondazione comunista e altre sei sigle fondando "Potere al Popolo", contrassegno presente in tutti i collegi.
L'atteggiamento assunto da Napoletano e dai suoi compagni, finora, è stato di totale indifferenza nei confronti di questa opzione, tanto che l'ex primo cittadino ha rotto un lunghissimo silenzio con un interessante post di analisi della situazione su Facebook nel quale ha stigmatizzato la legge elettorale in vigore, definendola nient'altro che una scorciatoia per l'accordo tra Forza Italia e Partito Democratico: «Credo che gli elettori sconfiggeranno questo disegno scellerato, anche se il rischio di una pericolosa astensione o di un voto di protesta è molto elevato. Le alternative ci sono: basta cercarle». I più smaliziati non hanno mancato di rilevare la presenza di Giovanni Valente, Emanuele Arcieri e Sergio Evangelista all'appuntamento organizzato da Liberi e uguali presso la sala convegni delle Vecchie Segherie con l'ex primo ministro Massimo D'Alema. Segnale di un interesse concreto per la nuova formazione o semplice curiosità di ascoltare un gigante della politica italiana?
Franco Napoletano non è certo l'unico esponente biscegliese di rilievo a non essersi ancora chiaramente espresso in merito alle elezioni di domenica 4 marzo: Angarano e Casella, tanto per fare qualche altro esempio, non hanno toccato palla mostrando identica prudenza. Il caso del presidente del consiglio comunale è curioso perché non è presente nel dibattito su quei temi nazionali che gli sono sempre stati cari ma la sua passione per la politica è più viva che mai: Napoletano vuole tornare protagonista e pazienza se dovrà attendere ancora un paio di settimane. Proverà a scacciare la "maledizione" delle elezioni politiche con un bacino: di consensi alle prossime amministrative. Buonanotte.